“Professionisti 300 mila a rischio”, di Isidoro Trovato
Da Norman Foster a Bonelli, Erede, Pappalardo. Gli studi professionali subiscono un duro contraccolpo dalla crisi economica internazionale. Una flessione che ha intaccato ricavi e occupazione. In Italia le stime del Cup (Comitato unitario degli ordini e dei collegi professionali) per il 2009 prevedono quasi 300 mila posti di lavoro persi da liberi professionisti a partita Iva che non possono contare su ammortizzatori sociali o misure di tutela straordinarie. Specialisti che dovranno riconvertirsi, sperimentare altri settori o addirittura cambiare lavoro. Ad accusare il colpo ci sono nomi illustri ma soprattutto una miriade di piccole realtà che nel 2008 hanno guadagnato, in media 15 mila euro in meno, hanno dovuto ridurre il budget destinato alle consulenze e alle risorse umane, quindi tagliare contratti e posti di lavoro. La caduta del mattone Tra le categorie più colpite gli architetti, legati a doppio filo alla crisi dell’edilizia, al punto che firme di primo piano come l’olandese Erick Van Egeraat chiude il suo studio milanese dopo lo stallo del progetto Milanofiori. Turbolenze anche per qualche grosso studio italiano, come …