Giorno: 21 Settembre 2009

«Con iscritti e primarie il PD funziona», di Carlo Rognoni

RITORNO ALLA BASE. E’ vero, si chiedono un inusuale sforzo di riflessione e un’assunzione di responsabilità. Ma questo è il sale della democrazia Ancora una settimana e gli iscritti al Partito democratico avranno fatto e finito la loro parte: indicare i candidati alla segreteria del partito da sottoporre al voto delle primarie del 25 ottobre. Già perché non sono gli iscritti a scegliere il prossimo segretario del Pd. Non spetta a loro per le regole che il Pd si è dato. A loro tocca solo una prima indicazione: chi secondo loro è giusto che venga sottoposto al giudizio dei popolo delle primarie? Ed è quel popolo che è fatto soprattutto di non iscritti che sceglierà il prossimo segretario del Pd. Qualcuno parlando di queste regole ne ha attribuito l’invenzione a una specie di dottor Stranamore della politica. In realtà è uno dei più grandi esperimenti di democrazia al quale milioni di persone sono invitati a partecipare. E quelle che potrebbero sembrare davvero regole inutilmente complicate per un partito solido e strutturato, per il Pd che …

Università: Ghizzoni, studenti bocciano Gelmini in matematica. Non tornano i conti su attribuzione Fondi agli Atenei, ministro spieghi in parlamento

“L’Unione degli universitari boccia il ministro Gelmini in matematica: gli studenti denunciano nel loro sito che la lista del ministero per l’attribuzione agli ateni di parte del Fondo di finanziamento ordinario, circa il 7% delle risorse pubbliche, sarebbe alterata, in barba alla tanto decantata trasparenza. Ora vogliamo vederci chiaro e aspettiamo che il ministro riferisca in parlamento”. Lo chiede la capogruppo del Pd in commissione Cultura di Montecitorio, Manuela Ghizzoni, la quale spiega che “secondo l’Udu la classifica dei dati ministeriali sarebbe basata non solo su criteri di ‘merito’ ma sarebbe stata ritoccata, applicando anche criteri contabili. Se avessero prevalso solo valutazioni sulla qualità della didattica e della ricerca, insomma, la classifica delle Università sarebbe diversa, come dimostrano i conteggi effettuati dall’Udu, in base ai quali, tra l’altro, molto degli atenei penalizzati sarebbero del Sud. Di conseguenza, esisterebbero incongruenze tra i finanziamenti che dovrebbero arrivare agli atenei in base al loro merito e quelli che invece sono stabiliti dalla graduatoria del Ministero. Chiediamo al ministro di Gelmini di chiarire quanto denuncia l’Udo, sperando davvero di …

C’è una scuola anche per me? Educare alla democrazia, ai diritti, alle differenze

Venerdì 2 ottobre 2009, alle ore 17 presso il centro Culturale Candiani di Mestre, Mimmo Pantaleo, Gianfranco bettin, Massimo Cacciari, Sergio Chiloiro, Manuela Ghizzoni, coordinati da Marina Boscaino, discutono di “C’è una scuola anche per me? Educare alla democraxzia, ai diritti, alle differenze”, organizzato dalla FLC CGIL e CGIL di Venezia

“L’Emilia Romagna e il futuro del Pd”, di Gian Carlo Sacchi

Competizione e coesione sono le caratteristiche della società emiliano – romagnola. Le due grandi ideologie della sua storia, rivali tra di loro, ma che esprimevano entrambe il valore della solidarietà. L’ironia guareschiana le traduce nella corsa in bicicletta di Peppone e don Camillo, ma “se uno si attarda l’altro lo aspetta”. Questo ha consentito a questa regione un solido e qualificato welfare, uno sviluppo attento non solo alla dimensione economica e del profitto, ma anche dell’equa distribuzione delle risorse e delle opportunità. Un tale impianto ha costituito un modello di qualità della vita delle persone e di “capitale sociale”. Nell’epoca della ricostruzione post – bellica c’era sia chi pensava che dentro al collettivo potesse migliorare la vita dei singoli, sia, viceversa, chi partiva dalle persone per arrivare all’emancipazione della società, ma tutti si sono impegnati per gli altri ed hanno contribuito ad affermare e ad allargare la coesione, che oggi può comprendere anche gli stranieri. Terminata la guerra fredda, conseguito un maggior benessere, sembra che detti valori stiano regredendo ed emerga un nuovo tipo di …

“Dieci domande (imbarazzanti) al ministro Gelmini”, di Red Rom

1. Lei ricorda che la “riforma” che porta il suo nome è stata approvata nel 2008, senza nessun confronto vero, attraverso tre decreti-legge (112, 137, 154), poi convertiti in legge ordinaria con voti di fiducia, praticamente senza discussione alcuna? Non ritiene che questo metodo abbia determinato ostilità, disagio, sfiducia nel mondo della scuola, tanto da mettere a rischio ogni idea di innovazione e riforma? Perché non accetta di confrontarsi serenamente con gli operatori della scuola? Di ascoltare almeno le loro ragioni? 2. Lei non crede di esagerare mostrando insofferenza verso ogni forma di critica, dissenso, preoccupazione per l’attuale situazione della scuola? Non vede il rischio del conformismo di facciata? Lei ritiene forse che la scuola debba pensare all’unisono obbedendo ad alcune verità pedagogiche obbligatorie? E che la scuola debba essere “governata” attraverso interviste e dichiarazioni in prima serata e non – invece – ascoltata in profondità, per coglierne le difficoltà, ma anche le molte risorse che essa sa esprimere, magari silenziosamente? 3. Lei non percepisce che la scuola è un sistema sociale esteso (che si …

“Quegli applausi nel nome di Sanaa ‘Basta con i muri tra i nostri figli'”, di Paolo Rumiz

PORDENONE – Che non si ripeta. Che non sia una tragedia inutile. Che l’assassinio di Sanaa spinga al dialogo. Tempo di tregua e promesse alla festa di fine del ramadan a Pordenone, dopo il delitto d’onore che ha insanguinato il Friuli. Sotto un sole da estate indiana uno spaccato dell’altro Nordest che lavora: millecinquecento persone, tremila piedi scalzi allineati sui tappeti, venticinque nazionalità, lingua veicolare l’italiano anziché l’arabo. Ma dietro a quel sole, l’ombra di un evento vissuto come un’onta. «In Marocco – sussurrano – quell’uomo sarebbe condannato a morte». La religione non c’entra, ripetono. E a controprova ricordano che quattro anni fa, in questi stessi luoghi, un padre italiano ha ucciso il proprio figlio perché omosessuale. Fabio Cauz si chiamava. E Carlo Alberto l’assassino. Ma le ombre permangono. Da Roma Suad Sbai, pasionaria delle donne marocchine in Italia per il Polo delle libertà, denuncia che dopo il delitto la madre di Sanaa sarebbe stata “sequestrata” dal suo imam per essere indottrinata sull’atteggiamento (intransigente) da prendere. Ma qui la polizia sa che l’imam di Pordenone …