«Troppa furbizia, Sig. Ministro!», di Manuela Ghizzoni
Colpisce la pervicacia con la quale il Ministro dell’istruzione mostra di non capire quali sono le reali condizioni della nostra scuola, posta tra il profondo disagio vissuto da molti insegnanti (e non solo i precari rimasti senza lavoro), la mancata risposte alle aspettative dei genitori, la precarietà che molti istituti devono gestire dall’assistenza ai ragazzi disabili all’assenza di risorse per le supplenze e il quotidiano funzionamento. Tant’è, nell’ultimo anno le parole del Ministro (e dell’Esecutivo in generale) verso la scuola sono state di disistima, ostilità, negazione di quanto si è cercato di fare in tutti questi anni, in condizioni spesso difficili. E meno male che la scuola “vera”, quella che apre in questi giorni ed è costituita da 42.000 istituti che rappresentano una grande risorsa per la nostra società e per i nostri ragazzi, continuerà a funzionare “nonostante” i cambiamenti frettolosi, non discussi, imposti da un Governo che non sa esprimere un gesto di fiducia nei confronti degli insegnanti e della loro funzione. Cambiamenti prescritti con ripetuti decreti-legge e voti di fiducia, senza confronto alcuno …