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Scuola. Parlamentari PD: noi contro i tagli, PDL e Lega no. I rappresentati della maggioranza assenti al summit con la Regione Emilia-Romagna

Si è riunito oggi in Regione il tavolo interistituzionale per affrontare il tema delle ricadute dell’azione di governo sul sistema scolastico regionale. I parlamentari del gruppo del Partito Democratico, onorevoli Ghizzoni, Zampa, Marchignoli, Ghedini, Soliani, Bertuzzi, Marchi, Marchioni e Vitali che oggi hanno partecipato a questo importante incontro esprimono grande apprezzamento per questa iniziativa voluta dalla Giunta e dall’assessore alle politiche scolastiche Giovanni Sedioli.
L’incontro ha fatto il punto sulle conseguenze dei tagli imposti dal governo al sistema di istruzione regionale che rischia di non poter continuare a garantire la qualità che da sempre contraddistingue le scuole del territorio emiliano romagnolo.
“Abbiamo gia’ chiesto che il governo venga in aula a riferire e in quella sede ribadiremo la necessita’ di ingranare da subito la retromarcia sui tagli. Rilanceremo l’assoluta urgenza di investire sugli organici funzionali di istituto, la formazione dei docenti, la sperimentazione territoriale prevista dalla finanziaria 2008”. Questo è quanto dichiarano i parlamentari del gruppo PD che annunciano di voler proseguire nella loro azione di forte opposizione in difesa del sistema pubblico di istruzione scolastica e contro le politiche scolastiche volute dai ministri Tremonti e Gelmini.
“E’ utile la creazione di un tavolo regionale interistituzionale per affrontare la grave situazione, fermo restando che Regione e Enti local non potranno sostituire, o supplire, lo Stato che si ritrae progressivamente dalle sue funzione precipue. Non stupisce affatto, infine, l’assenza dei parlamentari della maggioranza: dialogo e atteggiamento di ascolto sono evidentemente estraeni alla loro prassi politica” così concludono i parlamentari del gruppo PD.

SCUOLA. ‘GOVERNO SORDO’, LA REGIONE CHIAMA I PARLAMENTARI. INCONTRO CON SEDIOLI: ‘I TAGLI SONO UN GRAVE DANNO ALLA QUALITÀ’
(DIRE) Bologna, 7 set. – In Regione sono 50 le sezioni di scuola materna che il prossimo anno scolastico non saranno attivate, nonostante la richiesta delle famiglie, 39 saranno invece le sezioni per cui non ci sara’ la copertura delle ore pomeridiane, a causa del taglio di 140 posti di insegnante. Nella scuola primaria oltre 70 le classi che non avranno il tempo pieno, che anche quando sara’ attivato non avra’ il modello organizzativo degli anni precedenti.
Questi sono solo alcuni dei dati presentati dalle Province dell’Emilia-Romagna, sulla base dei quali si e’ discusso oggi a Bologna, in un incontro promosso dalla Regione a cui sono stati invitati i parlamentari eletti in Emilia-Romagna. “Sulla scuola c’e’ una sordita’ totale da parte del Governo – ha detto l’assessore regionale alla Scuola, Giovanni Sedioli- Da mesi la Regione Emilia-Romagna ha espresso la sua scelta di contrarieta’ sui tagli pesantissimi alla sua scuola e ha sollecitato un confronto con il ministro, mai avvenuto. Per questo motivo abbiamo deciso di coinvolgere i parlamentari eletti in Regione, perche’ comprendano la reale portata sul territorio e si attivino nelle sedi opportune”.
I parlamentari che hanno partecipato all’incontro hanno manifestato la propria sensibilita’ sul tema e la condivisione della modalita’ di confronto e degli obiettivi proposti. “I tagli in Emilia-Romagna rappresentano inevitabilmente un danno alla efficacia e alla qualita’ del servizio scolastico- ha continuato Sedioli- Alcuni sono numericamente rilevabili, altri sono meno appariscenti ma colpiscono profondamente la qualita’ complessiva della scuola regionale: 1.637 posti di insegnanti in meno e 713 di personale tecnico amministrativo in una regione che aveva gia’ razionalizzato” sono “un grave problema”.
In molte realta’ viene segnalato il taglio delle ore di inglese, perche’ i posti in organico vengono esauriti dalle scuole per garantire l’insegnamento curriculare di base. Alle medie e alle superiori le classi saranno inevitabilmente piu’ numerose. La funzionalita’ dei corsi nei centri per l’istruzione degli adulti viene messa in discussione. Ma la prospettiva e’ anche peggiore: il provvedimento del Governo del luglio 2008 e il conseguente piano programmatico prevede tagli di organici per il triennio 2009-2011: cio’ significa che nel 2010 e nel 2011 ci saranno ulteriori riduzioni di risorse umane. “Notevoli sono quindi i danni alla qualita’ della scuola, che e’ un bene prezioso- ha aggiunto l’assessore Sedioli – La Regione intende intervenire anche con risorse proprie a difesa della didattica e a sostegno dell’autonomia. A questo scopo intendiamo coinvolgere le scuole, gli enti territoriali, le forze economiche, le organizzazioni sociali, le associazioni culturali, il volontariato ed il privato sociale in un progetto di collaborazione che metta a disposizione del sistema scolastico le risorse presenti nel territorio per la qualificazione della didattica”.
Altro grave problema, il precariato indotto dai tagli. “La linea del Governo, ad ora, e’ quella di chiedere alle Regioni di intervenire con proprie risorse ad integrazione di quelle previste per l’indennita’ di disoccupazione- ha spiegato- Si tratta di una linea sbagliata, aggravata dal fatto che vengono ricercati accordi con le singole Regioni, senza la costruzione di un riferimento nazionale”. Promette Sedioli: “Lavoreremo assieme a tutte le Regioni affinche’ non si creino discriminazioni tra precari e precari e si creino comunque le condizioni per la salvaguardia della risorsa docente. Questo e’ cio’ di cui c’e’ bisogno”.

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