Mese: Agosto 2009

Giuristi, appello per la libertà di stampa “Vogliono silenziare l´opinione pubblica”, di Vladimiro Polchi

Costituzionalisti, premi Nobel, esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. E moltissimi cittadini: circa 30mila in poche ore. È un´ondata d´adesioni all´appello in difesa della libertà di stampa lanciato sul sito internet di Repubblica dai giuristi Franco Cordero, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky: «La citazione in giudizio per diffamazione – scrivono – è interpretabile solo come un tentativo di ridurre al silenzio la libera stampa, di anestetizzare l´opinione pubblica, di isolarci dalla circolazione internazionale delle informazioni, in definitiva di fare del nostro Paese un´eccezione della democrazia». All´appello dei tre giuristi aderiscono in tanti, tra politici, registi, storici e scrittori: Dario Franceschini, Dario Fo, Franca Rame, Bernardo Bertolucci, Andrea Camilleri, Carlo Verdone, Vittoria Cabello, Fabrizio Gifuni, Francesca Comencini, Giulio Scarpati, Pierfrancesco Favino, Ascanio Celestini, Angelo Barbagallo, Marco Risi, Davide Ferrario, Sandro Veronesi, Carlo Lucarelli, Antonio Scurati, Erri De Luca, Giuseppe Montesano, Domenico Procacci, Enrico Deaglio, Francesco Rosi, Carla Fracci, Beppe Menegatti, Ornella Vanoni, Gabriele Salvatores, Angela Finocchiaro. E ancora, Carlo Ginzburg, Rosario Villari, Tullio Gregory, Corrado Stajano, Giovanni De Luna, Miguel Gotor, Sandro Petraglia, Stefano …

Piero Fassino a Modena: “Franceschini, un progetto che guarda oltre le appartenenze del passato”

All’incontro con i comitati modenesi: “Bastico una candidatura dal profilo istituzionale forte, che valorizza le esperienze di governo”. “Il primo congresso è sempre un passaggio importante, è la prima verifica, e il 25 ottobre sarà innanzitutto l’occasione per dare una risposta ai problemi del paese. Dovremo decidere chi deve guidare il partito, per quale progetto, per quale tipo di partito e per quali alleanze. Noi sosteniamo Dario Franceschini, perché crediamo che abbia dimostrato di aver fatto un buon lavoro e che la scelta di Franceschini sia quella più coerente per un progetto che va oltre le storie e le appartenenze di origine”. Con queste parole Piero Fassino – il coordinatore nazionale della mozione Franceschini – ha salutato i tanti presenti all’incontro di oggi pomeriggio a Modena con i comitati Franceschini – Bastico. “Sono trascorsi solo 6 mesi da quando Franceschini è il nostro leader – ha continuato Fassino – dimostrando di sapere guidare bene il Pd. Dobbiamo scegliere un segretario coerente col progetto che ha fatto nascere il nostro partito, un progetto che sappia tenere …

“Berlusconi danneggia l’onore degli uomini”, intervista a Joanna Bourke di Elisabetta Ambrosi

Per la studiosa inglese i comportamenti pubblici e le leggi condizionano la violenza: «Ogni episodio un fallimento della nostra società» Impossibile stuprare una donna che resiste». «Il no delle donne è un sì, perché le donne in realtà lo vogliono». «Gli uomini sono facilmente accusati di stupro». Luoghi comuni ormai dimenticati? Purtroppo no, secondo quanto sostiene Joanna Bourke, storica londinese e autrice di una vastissima ricerca sul tema della violenza sessuale dalla metà dell’Ottocento ad oggi (Stupro, Laterza, 2009), intervenendo nel dibattito de l’Unità sul silenzio e sulla voce delle donne. Senza strizzare l’occhio né a chi relativizza la questione, né a un certo femminismo secondo cui la violenza è innata alla onnipotente natura maschile, la studiosa attacca frontalmente i «rape myths», ricordando una storica sentenza italiana del 1999, poi ribaltata, che stabilì che era impossibile stuprare una donna in jeans. «Pensi che ci sono persino alcune donne che trovano affascinante la tesi per cui se si resiste non si può essere violentate, perché questo le fa sentire inattaccabili. Ma l’unico modo per fermare la …

“Berlusconi non denunci Repubblica, ci denunci tutti.” Telefonata di solidarietà di Franceschini al direttore di Repubblica

“Non denunci solo Repubblica, ci denunci tutti” Il segretario del Pd ha espresso solidarietà a Ezio Mauro. A settembre mobilitazione per la libertà di stampa. Il segretario del Partito democratico Dario Franceschini ha telefonato al direttore di Repubblica, Ezio Mauro, per esprimergli la solidarietà di tutto il Pd e sua personale davanti all’incredibile azione giudiziaria del premier contro il suo giornale. “E’ chiaro che ci troviamo di fronte ad una indegna strategia di intimidazione nei confronti di un singolo giornale, dell’opposizione e di chiunque difenda i principi di un paese libero che non ha precedenti in nessuna democrazia e che è anche un segno di paura e di declino. Il presidente del consiglio non denunci solo Repubblica, ci denunci tutto. Ribadisco che settembre dovrà essere il mese di una grande mobilitazione, al di là dei colori politici, per la difesa della libertà di stampa e del diritto all’informazione” – lo dichiara Dario Franceschini.

“«Le primarie? A vincere sarà il Pd»”, di Marcello Pollastri

Segretario Dario Franceschini, questa sera si apre la festa del Pd a Piacenza, tra le poche città che vedrà la presenza di tutti e tre i candidati. Qualcuno sostiene che il partito abbia steso il tappeto rosso per il suo antagonista numero un, Pierluigi Bersani, piacentino. Si sentirà di giocare in trasferta arrivando qui? «Quando di tratta di iniziative del Pd mi sento sempre a casa, trovo sempre l’affetto e il calore dei militanti. E poi Pierlugi è piacentino, ma io sono di Ferrara, se di trasferta si tratta è piuttosto breve». Sono in molti a sostenere che, quelle iniziate a Genova saranno le feste della “ripartenza” per il Partito Democratico. Concorda? «Le Feste sono sempre un momento di “ripartenza”. Rappresentano l’occasione per ritrovarsi, discutere, stare insieme. E’ chiaro che quest’anno si svolgono in una fase cruciale, alla vigilia del congresso e delle primarie. Mi lasci ringraziare le migliaia di volontari che a Genova, a Piacenza e in tutt’Italia rendono possibile questo appuntamento». I ministri del Pdl se la sono presa molto per la storia …

Caso Turci, il Pd: “Torna la vocazione autoritaria di questa destra”

La replica dell’on.Ghizzoni e della sen.Bastico (Pd) alle dichiarazioni del ministro Gelmini: “Stupisce che nel 2009, in un paese di democrazia liberale, si debba discutere di questo” Sul caso di Daniela Turci, la preside accusata dal ministro Gelmini di fare politica a scuola, intervengono l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione della Camera, e la sen. Mariangela Bastico, responsabile nazionale Scuola del Pd. Ecco la loro dichiarazione congiunta. «Stupisce che nel 2009, in un paese di democrazia liberale come l’Italia, si debba discutere di un caso Turci, ovvero di una preside invitata a tacere prima dal suo dirigente scolastico, poi da un parlamentare del centrodestra, infine dal ministro dell’Istruzione in persona. Motivo: aver criticato le disastrose politiche della scuola ordinate dal ministro Tremonti ed eseguite dall’ubbidiente ministro Gelmini. Sarebbe inconcepibile in qualsiasi paese normale ma non in questa Italia dove si torna a dibattere di bandiere e dialetti, tanto per fare due esempi, come se la storia fosse passata invano, come se non ci fosse più nulla di scontato, nemmeno i basilari principi fondanti …

“Chiesa-Lega la posta è il territorio”, di Franco Garelli

L’aspro dibattito pubblico seguito alla tragedia in mare degli immigrati eritrei indica che siamo forse a un punto di svolta dei rapporti della Chiesa con la Lega Nord, che su questi temi può coinvolgere anche l’esecutivo di cui essa fa parte o di cui sembra essere la padrona. Da entrambe le parti sono volate parole grosse, che hanno portato il Vaticano e la Cei a dire che nel Mediterraneo si sta consumando una nuova Shoah. Che l’Occidente finge di non vedere; e con lo stato maggiore leghista che ha reagito a muso duro, accusando i Vescovi di dire «parole senza senso», di «inventarsi nuovi comandamenti», di lanciare messaggi che alimentano i viaggi in mare dei clandestini che poi finiscono in tragedie. Dalla Padania è persino giunta la minaccia di rivedere il Concordato, anche se Bossi a questo punto ha smorzato la polemica, ricordando che «la Chiesa fa il suo mestiere, noi il nostro». Ma al di là dei toni più o meno forti, è del tutto evidente che quella che si sta concludendo è una …