Mese: Agosto 2009

“Tutti vogliono l’asilo dei neri”, di Emanuela Minucci

Torino, decine di italiani in lista d’attesa per iscrivere i figli nel quartiere multietnico. Negli Anni Novanta era «l’asilo dei neri», quello dove nessun genitore italiano avrebbe voluto iscrivere il proprio bambino: scuola materna Bay di Torino, quartiere San Salvario, la zona più multietnica della città, che quindici anni fa convinse i residenti a scendere in strada armati di spranghe, per difendersi da «quei bastardi di immigrati». Bene, oggi quelle stesse classi ad alto tasso di occhi a mandorla e pelle nera (il 60 per cento dei bambini è straniero) sono diventate uno status symbol per gli italiani. Il piccolo asilo che negli Anni Novanta chiese l’aiuto del Comune per finanziare progetti speciali in grado di attutire i conflitti che precedono l’integrazione, da qualche giorno non sa come fronteggiare le richieste in arrivo dai genitori italiani che oltretutto vivono in altri quartieri: «Abbiamo 62 posti e una lista d’attesa di altri 75 con domande che arrivano da tutte le zone della città», spiega la direttrice didattica Marica Marcellino. La dirigente aggiunge con un sorriso: «Evidentemente …

“Marcinelle e l’Italia delle ronde”, di Toni Fontana

L’8 agosto 1956, 274 lavoratori scesero ad una profondità tra i 765 e i 1035 metri nella miniera di carbone di Marcinelle in Belgio. Un carrello tranciò i cavi dell’alta tensione; si scatenò un incendio. Morirono 262 minatori. 136 erano italiani. Tra le vittime 67 abruzzesi, 12 marchigiani, 7 friulani, 5 emiliani, 5 veneti. Provenivano da 13 regioni italiane. La strage di Marcinelle fu un eccidio provocato dall’assenza di misure di sicurezza, controlli e regole. Il «sacrificio del Lavoro italiano nel mondo» (nel 2001 l’allora ministro Mirko Tremaglia ottenne la proclamazione per l’8 agosto della “Giornata nazionale” con questo nome) comprende i nomi di 867 minatori italiani morti tra il 1946 e il 1963 nelle miniere del Belgio. Migliaia di emigranti sono morti di silicosi nei decenni successivi. Anche allora c’erano i «flussi». Nel 1946 il governo di Roma concordò con quello di Bruxelles l’invio di 2000 minatori alla settimana in cambio di forniture di carbone a basso costo. I minatori compivano viaggi di 52 ore, venivano sottoposti ad una visita medica a Milano; quelli …

“Ronde e bimbi-fantasma: ecco la nuova Italia”, di Susanna Turco

Uno schiaffo a chi crede che la convivenza e la multiculturalità siano valori cardine per il futuro di un Paese: la destra ci consegna a un periodo cupo di paura e intolleranza. Ecco la loro «rivoluzione». Nella sua consueta conferenza stampa fiume dedicata alle magnifiche sorti e progressive dell’attività di governo, Silvio Berlusconi gli ha dedicato solo un passaggio, senza particolari enfasi. E in fondo se si ricorda che in uno dei momenti più difficili nell’iter di approvazione del pacchetto sicurezza il premier sbottò: «Noi delle ronde non sentivamo il bisogno», se ne intuisce persino il perché. Eppure il complesso di norme che entra in vigore da oggi è un’ottima cartina al tornasole per capire da quali rapporti di forze è governata la maggioranza, e soprattutto rappresenta una rivoluzione non da poco per il nostro Paese. Neonati fantasma Una rivoluzione non tanto bella da immaginare. Certo, nel provvedimento è previsto l’obbligo di denuncia da parte degli imprenditori per i tentativi di estorsione subiti: è, come ha detto ieri Maroni, «una rivoluzione nella lotta alla mafia», …

Intervista a Vasco Errani “Il governo lo dica: sta smantellando la sanità e i servizi”, di Felicia Masocco

Azzerato il Fondo per la non autosufficienza, scippato il Fondo sociale, i Fas usati come bancomat. Regioni al bivio: o chiudono gli ospedali o vanno in rosso. Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna e della conferenza delle Regioni. Ancora un incontro col governo dal quale siete usciti insoddisfatti. Perché? «L’incontro è stato negativo perché il presidente del Consiglio non ha dato una risposta alle questioni precise da noi poste già un mese fa. Su tutte, la questione dei Fas su cui non c’è assolutamente chiarezza, si programmano e riprogrammano le risorse, si usa il Fas come un bancomat anche per la spesa corrente. Basti pensare al finanziamento dato all’azienda dei rifiuti di Palermo! E non ci sono garanzie e trasparenza rispetto ai piani di investimento che le Regioni debbono fare con le risorse che il governo si era impegnato a garantire. Si tratta di oltre 23 miliardi e 600 milioni. Il problema è molto serio perché noi stiamo programmando gli investimenti, se non abbiamo la certezza delle risorse, si blocca tutto, continueremo a tenere bassi gli …

“Bocciare è un fallimento”, di Anna Maria Ajello*

L’incremento delle bocciature negli esiti scolastici ha attivato reazioni diverse centrate sul fenomeno in sé e sulla scuola oggi. Bocciare vuol dire aver fallito: per chi? La bocciatura è un evento traumatico per gli alunni respinti, anche per quelli che sembrerebbero curarsene meno. Ma la bocciatura è anche un fallimento professionale per gli insegnanti. Per qualsiasi professionista un fallimento comporta la riflessione accurata su ciò che è successo, sulle cause, sui provvedimenti e sugli strumenti per evitarlo in futuro. A scuola questo è avvenuto o sta avvenendo? Se, finito l’anno scolastico, si spera in un’annata migliore con gli alunni rimasti, vuol dire che le bocciature e il conseguente fallimento vengono liquidati come «mancata voglia di studiare» da parte degli alunni bocciati, e lì finisce la questione. Questi eventi invece sono spie di un insuccesso professionale e vanno fronteggiati con strategie riparative, riflettendo su ciò che si può fare e su come organizzare diversamente il lavoro a scuola. Che cosa succede invece al ragazzo bocciato? L’esito più rilevante di una bocciatura è che prende piede nel …

“‘Stessi stipendi’. L’ultima battaglia dei prof precari”, di Alessandro Barbera

Quando l’avvocato lo scorso 11 marzo gli ha comunicato la vittoria in Tribunale era incredula. «I miei colleghi erano scettici, e io con loro. Ero convinta che alla fine avrebbero respinto l’istanza». Invece il giudice del Tribunale di Tivoli Attilio Mari, con il fascicolo 2693/07 gli ha riconosciuto la ricostruzione della carriera, 1976 euro lordi di arretrati e il pagamento delle spese legali alla controparte. Ma ancora più incredula è stata quando prima il 9, poi il 16 giugno e il 19 giugno quest’ultima, ovvero il ministero dell’Istruzione, rinunciando ad ogni ricorso, gli ha riconosciuto l’anzianità maturata e la differenza di stipendio che sana la differenza con i colleghi di religione. Alessandra Bove ha quarant’anni, è di Roma ma insegna italiano a Palombara Sabina, piccolo Paese disperso nelle campagne romane di Monterotondo. Dopo cinque anni di precariato l’anno scorso è diventata insegnante di ruolo. Per molto tempo, a sua insaputa, aveva guadagnato meno dei colleghi insegnanti di religione. Circa 96 euro lordi, quanto valgono due scatti biennali di stipendio. Un giorno del 2006 la contatta …

“La disfatta di Francoforte”, di Massimo Giannini

L’autolesionistica battaglia persa sull’oro, per puro e insensato “arditismo” finanziario, è un paradigma del logorante declino politico cui l’esecutivo e la maggioranza di centrodestra si stanno condannando. Il “non expedit” della Bce sulla tassazione delle riserve auree della Banca d’Italia è qualcosa di più dell’inevitabile mannaia calata sulle velleitarie forzature del nostro ministro dell’Economia. Rappresenta, plasticamente e simbolicamente, l’inappellabile bocciatura di un metodo di governo fondato sullo strappo delle regole, più che sulla produzione di riforme. Sul salto nel cerchio di fuoco, più che sulla soluzione dei problemi. Sulla rappresentazione propagandistica, più che sull’azione pratica. È stata una mossa allo stesso tempo arrogante e disperata. Che senso aveva inserire a tutti i costi in un decreto, già di per sé discutibile per forma e per contenuto, una norma palesemente contraria al Trattato Europeo, e quindi naturalmente illegittima anche rispetto alla Costituzione italiana? Che senso aveva esporre il Paese al giudizio negativo di un’importante istituzione comunitaria, che aveva già formalmente espresso in due diverse occasioni la sua netta opposizione giuridica rispetto alla famigerata Golden Tax? Nessun …