Mese: Agosto 2009

“Le donne dimenticate di Kabul”, di Chiara Saraceno

Si è persa memoria dei motivi ufficiali per cui gli Stati Uniti e i loro alleati, tra cui l´Italia, sono intervenuti militarmente in Afghanistan. Il principale motivo ufficiale era vendicare l´attentato alle due torri di New York, catturandone il mandante, Bin Laden, che si riteneva si trovasse, appunto, in Afghanistan protetto dal regime dei talebani. Quel Bin Laden e quei talebani i cui misfatti a danno della popolazione afgana e in particolare delle donne afgane erano stati tollerati fino a quel momento in funzione prima antisovietica e poi antirussa. Proprio la liberazione della popolazione civile da una dittatura insieme militare e religiosa feroce, e in particolare la liberazione delle donne afgane dallo stato di segregazione e subordinazione in cui erano state ridotte anche nelle città e nei ceti ove in precedenza avevano goduto di qualche libertà ha costituito il motivo retorico “positivo” dell´intervento. Ricordo Barbara Bush che si rivolse alla nazione, al posto del marito, chiedendo che si intervenisse per liberare le donne afgane. E i giornali del mondo occidentale erano pieni di foto di …

“Bankitalia: gli immigrati non ci tolgono lavoro”, di Felicia Masocco

Gli immigrati non tolgono lavoro agli italiani. Uno studio della Banca d’Italia smentisce il luogo comune e toglie argomenti a chi lo strumentalizza. Al contrario di quanto si pensa, la presenza dei lavoratori migranti si traduce in maggiori opportunità di occupazione per gli italiani più qualificati. Non solo. Un beneficio significativo lo ricavano le donne del nostro paese: grazie a colf e badanti reclutate in massa tra le straniere, recuperano tempo prima impiegato nel lavoro di cura e lo spendono per lavorare. COMPLEMENTARIETÀ I ricercatori la chiamano «complementarietà» e si spiega con il fatto che l’arrivo di lavoratori che fanno i tecnici, gli operai o i braccianti, «può aver sostenuto – dice Bankitalia – la domanda di lavoro per funzioni gestionali e amministrative che richiedono qualifiche più elevate, maggiormente rappresentate dagli italiani». Tradotto: gli stranieri fanno lavori umili o che gli italiani non fanno più. Si tratta di mansioni con minore contenuto professionale, svolte per lo più in imprese piccole o meno produttive. «Il 44% degli immigrati è impiegato in occupazioni non qualificate o semi …

“Addio a Fernanda Pivano. Portò l’America in Italia”, di Dario Pappalardo

La sua prima traduzione fu quella, parziale, dell’Antologia di Spoon River “I miei adorati scrittori americani mi accompagnavano durante la guerra facendomi coraggio con le loro storie”. E lei, Fernanda Pivano, la compagna italiana degli scrittori americani, si è spenta in una clinica privata di Milano, un mese dopo il suo novantaduesimo compleanno. Scrittrice, giornalista, traduttrice e critica, nasce a Genova il 18 luglio 1917. A ventiquattro anni – e in piena seconda guerra mondiale – si laurea in Lettere con una tesi in letteratura americana su Moby Dick. Il capolavoro di Melville è la chiave che le apre la porta sul mondo della grande letteratura made in Usa. Nel 1943, pubblica la prima parziale traduzione dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Il suo mentore è Cesare Pavese, già suo professore al liceo D’Azeglio di Torino e il primo di una serie di incontri fondamentali, tra cui quello con il marito, il grande architetto e designer Ettore Sottsass. L’incontro del 1948, a Cortina, è con Ernest Hemingway. Nasce un rapporto di amicizia e …

“L’Aquila, l’incubo di trasformarsi in città fantasma”, di Roberto Giovannini

Le associazioni: rivogliamo le case nel centro. L’Aquila è morta, ora. Nessuno si azzarda a stimare quanti soldi, quanto lavoro, quanto tempo servirà per rimettere in piedi una città che, circondario compreso, contava centomila abitanti. Un problema che per adesso non si pone nessuno: la priorità, dicono alla Protezione Civile e al Comune, è risolvere l’emergenza, far uscire prima dell’inverno dalle tendopoli le quasi 20.000 persone ancora alloggiate nei campi, riaprire le scuole. Ma dopo l’emergenza si rischia di trovare un deserto economico, sociale, urbanistico. Oggi la «popolazione assistita» dal commissario straordinario Guido Bertolaso ammonta a 47.961 persone: 19.857 nelle tendopoli, 18.729 negli alberghi, 9.631 in case private. Di questi 48.000 sfollati, 27.886 vivevano in case attualmente del tutto inagibili (il 30,7% del totale). Circa 15.000 (4500 entro la fine di settembre, altrettanti dopo il 16 ottobre, e poi a seguire) finiranno nei 4950 appartamenti delle C.A.S.E. antisismiche realizzate in 19 aree, alcune distanti anche diversi chilometri dall’Aquila. Altri 5000 circa andranno nelle case sfitte, ne sono state censite 2600; 1000 negli alloggi usati per …

“Le inutili guerre estive”, di Federico Geremicca

In fondo se ne può ancora ridere, perché siamo in agosto, le temperature sono quelle che sono, e non è vero che il caldo induca solo alla pigrizia: a volte mette la smania. Però, alla ripresa di settembre, Silvio Berlusconi e il Pdl non farebbero male se cercassero di capire a che gioco gioca la Lega: che sta impigliando il Paese in nervosismi inutili e cupe paure, sentimenti ai quali poi attinge a piene mani per i suoi successi elettorali. E la riflessione potrebbe risultare anche, come dire, egoisticamente utile: considerato che non è solo in questione il fatto che un Paese che boccheggia non sente per nulla bisogno di risse sul niente, ma anche la circostanza che l’avanzata elettorale «nordista» ormai inizia a erodere perfino i possedimenti del Pdl. Ieri, per dire, è stata la giornata in cui ha rischiato di scoppiare la guerra del Castelmagno. Precisamente. Infatti, l’ultima istantanea delle condizioni delle nostre famiglie (il Rapporto di Confcommercio) fotografava un Paese che pare vivere di telefonini ed ha trasformato il vecchio hobby del …

“Amato: l’Italia deve crescere subito, troviamo il modo per tagliare l’Irpef”, di Claudio Rizza

Giuliano Amato parla della ripresa che, timida, manda segnali d’ottimismo da Germania e Francia, ma non ancora da noi né nel resto del continente, e nota subito come l’Europa non abbia mantenuto la sua vecchia promessa: «E cioè garantire al suo interno convergenze economiche sufficienti per evitare questi divari». Chi ne porta la responsabilità? «Lo scollamento ha ragioni sia nazionali che europee, sarebbe ingiusto ce le caricassimo addosso tutte. Se l’Europa si fosse dotata di mezzi centrali “federali” per fronteggiare gli effetti asimmetrici delle crisi economiche, probabilmente nei mesi passati avremmo colmato distanze altrimenti inevitabili. Piaccia o non piaccia, e non piace alla parte politica alla quale appartengo, un Paese di eurolandia con un forte debito pubblico non ha gli stessi margini di sostegno dell’economia che hanno altri con minore debito». Noi, invece, che vizi abbiamo? «Naturalmente ci possono essere anche responsabilità nostre, certo. Ma intendo dire che leggere questi dati, per uno come me, significa vedere un semi fallimento del coordinamento economico europeo più che italiano. Ravviso il permanere dei tradizionali problemi italiani: il …

“L’importanza della ricerca di base e il rimpianto” di Edoardo Boncinelli

La scoperta della implicazione di un gene, Hu­we1, nel processo che porta alla formazione di un tipo particolare di glioblastoma, il glioblasto­ma multiforme, assume quindi una particolare importanza, anche per il modo attraverso il qua­le ci si è giunti. Perché? Il cancro, il nome collettivo che comprende tutti i diversi tipi di tumori, è considerato un obiettivo fondamentale della ricerca scientifica di oggi e su questo obbiettivo sono state concen­trate enormi risorse in termini di uomini e di fondi. Il problema è che le ricerche non si fanno da sole e talvolta non bastano neppure soldi e persone, soprattutto se ci si accanisce in manie­ra miope sull’obbiettivo principale. I veri pro­gressi vengono dalla ricerca biologica di base che può condurre, come in questo caso, a scoper­te che sono comunque importanti in sé e che tro­vano poi un’applicazione nella lotta ai tumori. Nel caso specifico poi la scoperta ha a cha fare con la biologia delle cellule staminali del cervel­lo e potrà trovare altre applicazioni in una varie­tà di malattie cerebrali, non necessariamente di natura tumorale. …