Mese: Agosto 2009

“Scuola amara per i figli dei migranti, abbandonano presto”, di Fabio Sebastiani

Percorsi scolastici differenziali per i giovani figli di migranti? Bankitalia ha lanciato l’allarme due giorni fa parlando della dispersione scolastica. E la Flc-Cgil, che sta tallonando il governo Berlusconi proprio sull’attacco al diritto allo studio, non nasconde certo il problema. «Il rischio di una ghettizzazione ed esclusione dei figli dei migranti nella scuola è concreto – spiega a Liberazione Mimmo Pantaleo, segretario generale del sindacato di categoria della scuola – grazie anche all’effetto combinato dei tagli alla scuola da una parte e delle norme sulla sicurezza dall’altra. Per la cosiddetta seconda generazione – continua Pantaleo – la possibilità di veder garantito il diritto allo studio si abbassa notevolmente. Un esempio concreto? Visto che l’esame di maturità si può dare a diciannove anni, il figlio di un migrante che raggiunge la maggiore età in stato di clandestinità non potrà sostenerlo». Se il trend si mantiene costante, quest’anno gli alunni di cittadinanza estera nel nostro paese potrebbero sfiorare le 700mila unità. I dati si ricavano dal dossier Statistico immigrazione 2008 della Caritas. «L’anno scolastico 2007-2008 ha visto …

“La differenza fra cattolici e clericali”, di Massimo L.Salvadori

I fondamenti della grammatica concettuale possono essere distorti per trascuratezza o ignoranza, ma anche per un calcolo strumentale. È il caso dell´uso, diventato in Italia corrente, dei termini “laici” e “cattolici”, secondo cui i primi sono i non credenti, coloro che non intendono dare alla Chiesa cattolica tutti i diritti che le spettano, e i secondi gli appartenenti, tout court in quanto cattolici, al fronte contrario. Ed è naturale che siffatta distinzione-opposizione, la quale altro non è se non una grande confusione-distorsione, piaccia assai alle gerarchie cattoliche, perché essa altera e nasconde la vera distinzione-opposizione: quella tra “laici” e “clericali”. Bisogna dire che davvero offende che si sia dimenticata, sovente anche da parte di molti che si qualificano come laici e si sono tranquillamente adattati alla confusione, la lezione di grandi studiosi non credenti e credenti, cattolici e non cattolici, quali Francesco Ruffini, Gaetano Salvemini, Carlo Arturo Jemolo, per citare pochissimi nomi esemplari. I quali hanno insegnato che laici non vuol dire non cattolici, che cattolici non significa non laici, che i laici sono i …

“Un falso problema. La rivolta scoppierà sui precari”

Mimmo Pantaleo, segretario della Cgil scuola, il regolamento appena varato scatenerà polemiche, specie per l’insegnamento della religione?«In quanto regolamento non introduce delle novità sostanziali. Ma proprio per questo il ministero poteva evitare lo scontro con la giustizia amministrativa sull’ora di religione e aspettare che la questione giungesse a sentenza definitiva. Io credo, tuttavia, che la protesta nella scuola non scoppierà su questo». E su cosa, invece? «Sulla vertenza dei precari. Mi spiego: intanto per ora sono precari tutti, dal momento che la circolare sulle assunzioni che doveva già essere pubblicata, di fatto non c’è. Ma quella si farà. Quanto a precari in senso stretto, i numeri dicono tutto: i tagli prevedevano 42 mila insegnanti e 15 mila dipendenti amministrativi in meno. Ci sono stati i pensionamenti, ci sono state 16 mila immissioni in ruolo, ma i conti non tornano e alla ripresa scuola 18 mila lavoratori resteranno a spasso». Senza un posto per tutto l’anno? «Certamente senza un posto per ora. Ma se la situazione non cambia queste persone, da anni nella scuola e con …

“Avvistati da almeno dieci navi ma nessuno si è fermato a salvarci”, di Francesco Viviano

“Quando abbiamo visto quel peschereccio avvicinarsi pensavamo di avercela fatta. A bordo molti erano già morti, ma in tanti, almeno una trentina, eravamo ancora vivi. “Eravamo stremati, stanchi, disperati, ma gli uomini di quel peschereccio, quando l’imbarcazione si è avvicinata, ci hanno dato soltanto un paio di bottiglie d’acqua e qualcosa da mangiare. Poi sono spariti, se ne sono andati via”. Hampton, 17 anni, eritreo, è il più giovane dei cinque sopravvissuti all’ultima strage del mare nel canale di Sicilia. È in infermeria del centro di accoglienza di Lampedusa insieme agli altri tre uomini e una donna, tutti eritrei, cristiani. Tutti partiti più di venti giorni fa dalle coste libiche insieme ad altri 73 connazionali. Compagni di viaggio morti per gli stenti della fame, della sete, per le ustioni del sole e dei vapori della benzina. Racconta Hampton: “Non credevamo a quello che stava accadendo, gli uomini di quel peschereccio hanno visto che stavamo morendo, ma non ci hanno portato a bordo. Non erano italiani, parlavano inglese. Speravamo che magari dessero l’allarme, che segnalassero la …

“Il tema del congresso? L’autocritica di Prodi”, di Michele Ciliberto

Romano Prodi ha pubblicato sul Messaggero del 15 agosto un articolo che vale la pena di discutere. Riguarda tre ordini di temi: la sconfitta dello schieramento di centrosinistra nelle ultime elezioni europee; la crisi e la caduta del suo governo; il prossimo congresso del Partito Democratico. Il ragionamento di Prodi è questo: i governi – e lo schieramento – di centrosinistra sono stati battuti perché si sono limitati a gestire l’esistente: hanno pensato di poter battere lo schieramento di destra attraverso l’arma del “buon governo”, mentre occorreva misurarsi con nodi strutturali che, ieri come oggi, devono essere al centro dell’agenda politica riformista: rapporto tra stato e mercato; distribuzione delle ricchezze; problemi della pace e della guerra; politiche fiscali; questione dei diritti… Punti tutti cruciali, insiste Prodi, sui quali i governi di centrosinistra hanno fatto politiche che «non si discostavano spesso da quelle precedenti», e sui quali oggi occorre sviluppare un massimo di innovazione, anche a rischio di andare controcorrente, e avendo «il coraggio di scontentare molti» e «la forza di scomporre e ricomporre il proprio …

“Non voglio giocare per perdere. Bossi si sfida con nuove alleanze”, di Goffredo De Bechis

La proposta di Fassino a Galan: pronti ad aprire una pagina nuova ma la prima mossa spetta a lui «Non voglio giocare per perdere. E non ci sto a dare per scontato che Lombardia e Veneto siano terre straniere per il Pd». Piero Fassino cerca strade inedite per la battaglia delle regionali 2010, «uno spartiacque, noi governiamo oggi la maggior parte delle regioni ma se loro sfondano il quadro politico cambia radicalmente». Per questo sollecita il Pd a una nuova strategia delle alleanze al Nord, per questo dicono che flirti con Galan in Veneto e sogni un’intesa Pd-Pdl (feeling e formula smentiti seccamente dall’interessato). Ma il problema della questione settentrionale c’è. La voglia del Nord di sganciarsi dal resto d’ltalia è vera, non un’invenzione leghista. La Lega ha davvero imboccato la strada separatista o sono solo carezze estive agli elettori come dice Berlusconi? «Sbaglia chi derubrica le sortite di Bossi come puro folklore ferragostano. Qualsiasi persona di buon senso non può che provare fastidio per boutade dal sapore provocatorio. C’è un filo però che unisce …

“Primo: rompere il silenziatore su ciò che fanno le donne”, di Livia Turco

Ritessere le fila di una forza collettiva e di un progetto condiviso di donne è l’indicazione emersa dall’importante dibattito ospitato de l’Unità in questi giorni. Credo che questa sia la questione fondamentale per rompere il silenzio delle donne. Ma di quale silenzio parliamo? Personalmente l’ho avvertito con disagio quando non abbiamo saputo elaborare politicamente e contrastare in modo efficace l’incredibile intreccio sesso-potere-denaro che ha il suo epicentro nel presidente del Consiglio e che ha umiliato sia le donne che le istituzioni. Analogo silenzio permane sui temi economico-sociali, dell’immigrazione, della sicurezza, delle questioni etiche. Silenzio paradossale perché su di essi le donne hanno eccellenti competenze e saperi, tessono relazioni, costruiscono ogni giorno, nel lavoro e nella famiglia, fatti e azioni di innovazione e di coesione sociale. Perché allora questo silenzio nella sfera pubblica quando in realtà le donne sono il soggetto economico, sociale e culturale più dinamico ed innovativo nella società? Tento alcune risposte. C’è il silenzio ma anche il silenziatore su ciò che le donne dicono e fanno. C’è il silenzio ma anche la solitudine …