Mese: Agosto 2009

“O vince lo Stato o vince la mafia, Veltroni a Fondi chiede legalità”, di Claudia Fusani

La visita dell’esponente Pd nel comune laziale che fa i conti con pesanti infiltrazioni mafiose e 17 arresti. «C’è una richiesta di scioglimento di un anno fa. Non assumerla è una grave anomalia». Lo Stato arriva a Fondi infiltrata dalle mafie ma che il governo non vuole sciogliere. Ci sono già arrivati i prefetti, la magistratura (quella di Roma, quella locale no), le forze dell’ordine, anche il ministro dell’Interno. Ma non è bastato. Lo Stato arriva a Fondi in un pomeriggio di fine agosto così caldo e umido che quasi ti stordisce. Si muove tra strade vuote, facce che sbirciano di sottecchi dalle finestre, incontra le associazioni antimafia e di categoria nel segreto di un ristorante che, unico, mette a disposizione una sala e acqua fresca perché nessuno si fida a parlare in pubblico. Dà appuntamento agli altri cittadini di fronte a una casa comunale chiusa e sbarrata, occupa una piazza con uno stratagemma perchè il sindaco Luigi Parisella (Pdl) ha vietato l’uso delle piazze per i comizi. Non ci si crede ma è così: …

“Così il PD ha perso la voce”, di Luigi La Spina

Un assordante silenzio. L’esempio più scolastico di un ossimoro potrebbe davvero definire l’afasia politica che ha caratterizzato l’agosto del principale partito d’opposizione. Sia sulle grandi questioni internazionali, come la difficile situazione in Afghanistan e in Iraq, sia sul dibattito in vista delle prospettive autunnali della nostra economia, fino ad arrivare alle baruffe estive sull’Inno di Mameli o sui dialetti, il Pd si è distinto per una assoluta mancanza di reazioni. Un riserbo insolito per le abitudini della politica italiana, dove l’esternazione prevale sempre sulla meditazione. Le uniche voci che si sono udite da quelle parti, ascoltate peraltro senza suscitare particolari emozioni, sono state raccolte in alcune interviste ai due contendenti favoriti per la futura segreteria del Pd, Bersani e Franceschini, impegnati in qualche stanca polemica interna. Poiché l’auto-oscuramente dialettico agostano sarà forzatamente interrotto dall’avvenuta apertura della festa nazionale di quel partito, a Genova, c’è da sperare che la lunga pausa, dedita evidentemente a una profonda riflessione, sia servita affinché i leader Pd ci rivelino finalmente una organica, concreta e innovativa proposta di governo del nostro …

Anna Maria Artoni, presidente degli industriali dell´Emilia Romagna: “Chiudono molte piccole imprese ora più fondi alle infrastrutture”, di Roberto Mania

«Lo scenario è preoccupante – dice Anna Maria Artoni, presidente degli industriali dell´Emilia Romagna -. Molte piccole aziende rischiano di non avere i soldi necessari per riprendere l´attività a settembre». Eppure anche il presidente della Banca centrale americana, Ben Bernanke, ha espresso un moderato ottimismo sulla fine della crisi. Lei non condivide questa analisi? «È vero che ci sono segnali positivi in Francia, in Germania e negli stessi Stati Uniti, ma non si può ancora dire altrettanto per l´Italia. Noi siamo entrati in ritardo in questa crisi, ne usciremo dopo e anche a una velocità più bassa rispetto agli altri. Eravamo quelli che crescevano di meno nella fase pre-crisi e la possibilità di trovarci con gli stessi difetti è molto alta». Non crede invece, come sostiene il presidente Berlusconi, che usciremo “più forti” dalla recessione proprio grazie al nostro modello di capitalismo? «È vero che il nostro “provincialismo” da questo punto di vista ci ha salvati e ci ha fatto soffrire meno. Ma con un crollo dei fatturati, alcuni nell´ordine del 40, 50 per cento, …

“Quei morti che gridano dal fondo del mare” di Eugenio Scalfari

È singolare (non trovo altro aggettivo) il comportamento della stampa nazionale sulla strage dei 73 migranti uccisi dal mare tra Malta e Lampedusa. Il primo giorno, con notizie ancora incerte, tutti hanno aperto su quell’avvenimento: il numero delle vittime, la storia raccontata dai cinque sopravvissuti, i dubbi del ministro Maroni sulla loro attendibilità, le responsabilità della Marina maltese, i primi commenti ispirati al “chissenefrega” di Bossi e di Calderoli. Ma dal secondo giorno in poi i nostri giornali hanno voltato la testa dall’altra parte. Le notizie nel frattempo sopraggiunte sono state date nelle pagine interne. Uno solo, il “Corriere della Sera”, ha tenuto ancora quella strage in testata di prima pagina ma senza alcun commento. Il notiziario all’interno tende a riposizionare i fatti entro lo schema della responsabilità maltese. Il resto è silenzio o quasi. Fa eccezione “Repubblica” ma il nostro, com’è noto, è un giornale sovversivo e deviazionista e quindi non può far testo. Comincio da qui e non sembri una stravaganza. Comincio da qui perché la timidezza, la prudenza, il dire e non …

“J’accuse della CGIL: altro che ripresa Un milione di posti di lavoro a rischio”, di Bianca Di Giovanni

In primavera finirà la cassa integrazione per centinaia di migliaia di lavoratori. L’emergenza lavoro resta. Sindacati d’accordo, ma ancora divisi sull’unità. Consumatori: se manca il lavoro, diminuiranno anche i consumi. Dopo le stime rosee di Ben Bernanke, arrivano i numeri – nudi e crudi – sull’economia italiana. «La dinamica negativa del Pil, con un -6% nel 2009, ed il passaggio del tasso di disoccupazione dal 6,3% al 9,4% quest’anno ed al 10,3% nel 2010 comporta tra gli 800mila ed un milione di posti di lavoro a rischio sino alla metà dell’anno prossimo». A sfornare le cifre è il segretario confederale della Cgil Agostino Megale sulla base delle stime dell’Ires, Istituto di ricerche economiche. L’altroieri dal simposio dei governatori centrali di Jackson Hole erano filtrati annunci cautamente positivi, mentre l’Ocse faceva sapere che di lì a poco avrebbe rivisto in positivo le stime di crescita. Ma un conto sono le percentuali, i trend, le slide, altro è la realtà del dopo recessione. Per lavoratori e imprese vuol dire ancora sofferenza, ancora rischi altissimi di perdere tutto. …

“Sanatoria con moduli fantasma”, di Angela Manganaro

«La sensazione è che i datori siano ancora al mare: leggono i giornali, ascoltano la tv, stanno cercando di capire come si fa. Gli immigrati prendono informazioni con il passaparola, l’amico, molti vengono qui. Credo che sarà una cosa imponente». La previsione di Maurizio Crippa, responsabile immigrazione della Camera del lavoro di Milano, si basa sul fatto che nell’ultima settimana ha contato un centinaio di lavoratori irregolari al giorno in cerca di notizie sulla sanatoria di colf e badanti. La Cgil di Porta Vittoria è un buon punto di osservazione: per il decreto flussi 2007 che fissava il limite di 170mila posti in tutto il paese (65mila solo per colf e badanti), ha inoltrato al sito del Viminale «80mila pratiche». Calma piatta agli sportelli Sarà forse una cosa imponente – il ministero dell’Interno calcola tra le 500mila e le 750mila domande che porterebbero nelle casse dello stato 1,6 miliardi nel primo anno di lavoro – ma per ora agli sportelli è calma piatta. Ieri era il primo giorno in cui poteva essere pagato il forfait …

“L’umanità calpestata” di Gad Lerner

La prima reazione del governo italiano alla morte di 73 cittadini eritrei nel Canale di Sicilia è stata di fastidio e incredulità. Per bocca del suo ministro dell’Interno, che si è ben guardato dall’esprimere cordoglio e pietà, si è gettato discredito sul racconto dei cinque sopravvissuti. Sopravvissuti che – non fossero apparsi in pericolo di vita – sarebbero stati quasi certamente respinti, nonostante il diritto internazionale assegni loro lo status di rifugiati politici. I notiziari televisivi hanno fatto da cassa di risonanza a tale ignominia, lasciando sottintendere l’insinuazione che i disperati giunti a Lampedusa dopo aver visto morire di stenti i loro congiunti, potessero avere chissà quale interesse a mentire. Sul piano morale, una tale prova di cinismo nei confronti di vittime inermi, che non ha precedenti nella storia repubblicana, giustifica il paragone avanzato ieri da Marina Corradi su Avvenire: evoca cioè l’indifferenza di tanti europei, 65 anni fa, di fronte alla discriminazione e alla deportazione degli ebrei considerati untermensch, sottouomini. Pure allora una martellante propaganda sollecitava a distinguere fra vite degne e vite indegne. …