1. Insegnanti sui tetti
Sono persone che rimangono senza lavoro, disperati ed esasperati. Le proteste dei questi giorni, come quella dei coniugi di Caserta che hanno minacciato di lanciarsi da una finestra perché rimasti senza incarico, sono spia di tensioni sociali che rischiano di non essere governate.
2. Che fare
È fissato un incontro per il 3 settembre, ma è chiaro che non si può continuare a discutere su tavoli tecnici. Sono necessarie misure concrete, a cominciare dagli ammortizzatori sociali per chi resta senza lavoro, e dalla copertura dei posti rimasti vacanti. E serve una drastica revisione dei tagli.
3. Licenziamenti di massa
I precari della scuola pagheranno conseguenze pesantissime per la scelta del governo di tagliare la spesa per l’istruzione. Sono tagli che mettono una seria ipoteca sulla qualità della formazione oltre che sull’occupazione.
4. La mobilitazione
Se dovessimo constatare il solito rinvio delle decisioni o il solito scaricabarile tra questo e quel ministro non staremo fermi. Scenderemo in campo già ai primi giorni di settembre con iniziative di mobilitazione fino allo sciopero generale se sarà necessario. Cioè se il ministro Gelmini, che sta distruggendo la scuola pubblica, non cambia rotta.
L’Unità, 31 agosto 2009
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