Il presidente della Repubblica sulle Dolomiti: il nostro Paese
non si può spezzare come il suo patrimonio artistico e naturale.
Da Lipari ad Auronzo di Cadore, dalle Eolie alle Dolomiti l’Italia e il suo patrimonio nazionale che la fa grande sono inscindibili. Anche da questo punto di vista l’unità è fuori discussione. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano coglie l’occasione della cerimonia ad Auronzo di Cadore per il riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio mondiale dell’Unesco per ribadire alcuni concetti. E rispondere, in qualche modo, alle molte polemiche sull’unità del Paese che hanno segnato l’estate con iniziative e proposte della Lega Nord.
Il capo dello Stato osserva che sia le Dolomiti che le Eolie «sono affiancate nella world heritage list a conferma dell’inscindibilità del nostro patrimonio nazionale, del patrimonio di storia e di bellezza che fa grande la nostra Italia». Non a caso è proprio nel segno dell’unità che i princìpi della Costituzione vengono declinati in diritti e doveri per tutti i cittadini. Esistono, certo, i livelli territoriali e le autonomie locali ma la sintesi di tutto è la Repubblica. «Se si legge la Carta e bisognerebbe tornare a farlo costantemente – osserva il presidente- ci si accorge che il soggetto più citato è la Repubblica. È la Repubblica, nel dettato della Costituzione il soggetto che regge gran parte dei suoi precetti, che riconosce diritti e che tutela beni preziosi per tutti».
Nel giorno in cui si scopre la targa delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco Napolitano invita la politica, ma anche la gente, a tutelare «la ricchezza comune» invece di salvaguardare gli interessi particolari. Anche nella tutela del patrimonio ambientale che insieme «orgoglio» e responsabilità, «contano i comportamenti di ciascuno che debbono essere rivolti non al cieco soddisfacimento di interessi particolari, ma alla salvaguardia della ricchezza comune». In un’Italia spesso refrattaria alle regole Napolitano lancia un monito preciso: «Lo sviluppo dell’economia e del turismo debbono ancorarsi al senso del limite e anche al rispetto delle regole».
Nella giornata dedicata a questo importante traguardo per l’Italia, che ha ben 44 siti iscritti nel patrimonio mondiale dell’umanità, non c’è spazio per le polemiche. Neppure per quella innescata alcuni giorni fa da chi chiedeva al capo dello Stato di annullare la cerimonia in Cadore e di partecipare, invece, ai funerali dei quattro volontari del Soccorso alpino che si sono tenuti oggi pomeriggio a Belluno. Il presidente spiega chiaramente che «oggi non dimentichiamo quello che è successo, questa non è una festa ma una cerimonia seria, di riflessione, di impegno», per cui «tutte le speculazioni sono fuori luogo».
Al termine dell’evento Napolitano riceve una vera e propria ovazione da parte dei cittadini di Auronzo che lo incoraggiano a proseguire il suo lavoro: «Presidente sei il migliore, resisti». L’autunno non si annuncia facile e l’agenda politica è densa di argomenti impegnativi, dalle riforme alle misure per fronteggiare la crisi economica, ai molti argomenti che anche nelle ultime settimane hanno fomentato lo scontro politico. E a chi gli chiede se le sue parole di oggi siano una risposta in difesa dell’unità del Paese a molte fibrillazioni Napolitano promette: «State tranquilli che su questi temi torneremo».
La Stampa 26.08.09