“Ma l’emergenza sono le lingue straniere”, di Stefania Giannini*
Caro direttore, il tema caldo di quest’estate calda è il dialetto come materia obbligatoria nelle scuole d’Italia. Dialetto e approfondite conoscenze di storia e cultura locale per studenti e insegnanti, per rimarcare con penna e calamaio del legislatore quel puzzle raro e affascinante di differenze e dissonanze, anche microscopiche, che compongono l’identità italiana. Nell’Italia del burro, così come in quella dell’olio beninteso, si torni a valorizzare i tratti autoctoni, a partire dalla lingua. Questo, in estrema sintesi, il messaggio politico della Lega di Bossi, che al di là delle esternazioni ad effetto, potrebbero diventare disegno di legge in tempi brevi. La serie di proposte assomiglia sempre più a un vero e proprio progetto culturale. Doveroso parlarne, quindi, anche fuori dall’arena politica, perché i progetti culturali creano le premesse per la crescita e lo sviluppo di un paese, oppure per il suo declino. Torniamo alla lingua e ai dialetti. Battaglia di retroguardia o colpo di reni innovativo, a rinforzo tattico della visione concreta del federalismo leghista? Il tema è caldo, dicevamo, e molto complesso. Possibile tuttavia, …