La notizia dell’Inps pubblicata da alcune agenzie è esplicita: «Da metà agosto circa 100 mila lavoratori usufruiranno dell’intervento della Cassa integrazione in deroga».
La notizia dell’Inps pubblicata da alcune agenzie è esplicita: «Da metà agosto circa 100 mila lavoratori usufruiranno dell’intervento della Cassa integrazione in deroga». Già ora 20 mila lavoratori, dipendenti di circa 4 mila imprese, stanno beneficiando di questo assegno da parte dell’Inps, ma altri ottantamila si aggiungeranno a questi «beneficiari». L’Inps, per bocca del suo presidente, Antonio Mastropasqua, ha scelto il 15 agosto per illustrare un meccanismo in realtà ancora imperfetto, nonostante molte imprese avessero già dichiarato lo stato di crisi dal mese di aprile.
Infatti da questo mese è già noto che 15 mila imprese hanno chiesto per i loro dipendenti (ovvero per se stesse) l’intervento dell’Inps, attraverso la Cig, per un totale che si aggira a 104 mila lavoratori. «I difetti di un programma informatico – commenta il presidente Antonio Mastropasqua – hanno finora causato dei ritardi per fortuna rimediabili». In pratica, duemila imprese hanno già ottenuto il sostegno diretto dell’Inps e altre duemila sono state sostenute con interventi a livello regionale. Del resto lo prevede l’accordo: la regione anticipa e, in un secondo momento, riottiene i fondi dall’Inps. Ora che la macchina dell’istituto è entrata a regime tutte le domande dovrebbero essere soddisfatte direttamente. Almeno così sperano gli altri 80 mila dipendenti.
Tuttavia le difficoltà tecniche, in sè, non danno pienamente conto dell’effetto drammatico di queste cifre, che non rappresentano semplici numeri, ma persone che stanno perdendo un’occupazione. La situazione – come hanno detto diverse forze sindacali e politiche – è socialmente difficile, con la possibilità che molte questioni vengono al pettine proprio nei prossimi mesi. La cassa integrazione in deroga è anche un meccanismo «anomalo», che ha una durata di sei mesi, con la possibilità che possa essere prolungata per un anno.
Passato questo periodo più o meno lungo di un sostegno «assistenziale» non si sa cosa possa in realtà succedere a questi dipendenti di oltre 15 mila imprese di media e piccola entità. A queste 15 mila molto probabilmente se ne potrebbero aggiungere altre. Il balletto delle cifre sull’andamento del Pil, che a fine anno sarà a meno più 5% per l’Italia, e l’assicurazione di una lenta ripresa durante il 2010 non può può tranquillizzare i lavoratori. Sarà effetto delle ferie, ma nessuno ha commentato queste cifre.
Dal Manifesto