economia

“Bce: “La crisi non è finita” Commercio, allarme lavoro. Confesercenti: chiuderanno 50mila negozi”, di Roberto Petrini

Altro che crisi alle spalle. Per commercianti, artigiani, piccoli imprenditori e sindacati quello che viene dalla Germania è solo un sottile filo di speranza. Certo: il ritorno del segno «più» è un messaggio di fiducia, ma quando l´inflazione è ancora sotto lo zero, la disoccupazione cresce e i consumi ristagnano, non si può essere ottimisti. A spegnere i facili entusiasmi ci ha pensato Alex Weber, presidente della Bundesbank e consigliere della Bce: «Voglio mettere in guardia dalle affermazioni secondo le quali la crisi è finita. Sono affermazioni ora premature», ha sanzionato ieri in una intervista alla Sueddeutsche Zeitung.

Concetto vero tanto più in Italia dove il Pil è ancora pesantemente previsto dal governo a -5,2 per cento. «Temo un autunno difficile con imprese e casi di aziende costrette a chiudere», ha detto la presidente della Confindustria Emma Marcegaglia in una intervista alla Stampa. «In autunno molte piccole e medie imprese del Nord Est non riapriranno», ha detto l´ex presidente di Federmeccanica e deputato del Pd, Massimo Calearo.
«Chimica, a partire da Porto Marghera e Sardegna, elettromestici nelle Marche, auto a Termini Imerese e Pomigliano, e tutto il comparto dei piccoli, dei medi e dell´indotto», riassume Giorgio Santini, segretario confederale per i problemi del lavoro della Cisl. «Sono questi i nodi che mettono a rischio dal prossimo autunno migliaia di posti di lavoro», aggiunge.

Se per le grandi imprese c´è visibilità politica e la possibilità di interventi mirati da parte dello Stato, per le piccole e microimprese, fino alle botteghe commerciali e artigiane il rischio sale esponenzialmente. «C´è preoccupazione per l´autunno, anche se contiamo di non raggiungere il record negativo dello scorso anno: del resto i consumi calano, la disoccupazione è forte, le imprese commerciali non possono che risentirne e spesso si tratta di una sofferenza che non si vede perché molte aziende sono di carattere familiare», racconta Marco Venturi, presidente della Confesercenti. Uno studio pubblicato dalla sua organizzazione valuta che nel 2009 ci sarà un saldo negativo di 50 mila esercizi, con una drammatica emorragia di chiusure.

A ben guardare i dati di luglio, rispetto a giugno, della cassa integrazione in deroga, cioè quella che viene concessa anche alle aziende sotto i 15 dipendenti, si elimina ogni dubbio: c´è stata una crescita del 250 per cento. E´ vero che gli accordi con le Regioni per l´erogazione sono arrivati con lentezza ma il balzo in avanti fa comunque impressione.
Come ha sottolineato l´ultimo «Bollettino» della Bce quello che ora c´è da temere è l´effetto sull´occupazione della crisi: e in Italia c´è già chi fa i conti. La Cgia di Mestre dice che sono a rischio 200 mila posti in autunno, il Cnel a luglio ha parlato di mezzo milione di posti di lavoro in fumo, la Cgil vede il tasso di disoccupazione salire al 9,3 per cento. Il tutto mentre il governo è ancorato, nel Dpef di luglio, ad una previsione dell´8,8 per cento. Non c´è che prevedere un autunno assai difficile.
da La Repubblica

1 Commento

I commenti sono chiusi.