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“Ergastolo all’ufficiale nazista che ordinò la strage di Falzano”, di Laura Lucchini

Josef Scheungraber, 91 anni, è stato condannato ieri all’ergastolo dal tribunale di Monaco. I giudici lo hanno ritenuto colpevole del massacro di Falzano (Arezzo) avvenuto il 26 giugno ’44. Vennero trucidati 14 civili. La resa dei conti con la Storia può arrivare a 91 anni nella vita di un uomo. È il caso di Josef Scheungraber il criminale di guerra nazista che è stato condannato ieri all’ergastolo dal tribunale di Monaco. Scheungraber è stato riconosciuto colpevole, dopo 65 anni, del massacro in cui furono uccisi 14 civili italiani a Falzano di Cortona in provincia di Arezzo, il 26 giugno del 1944.
In uno degli ultimi processi a criminali di guerra nazisti realizzati in Germania, il novantunenne bavarese, residente a Ottobrunn, è stato riconosciuto responsabile degli eventi Falzano. Secondo l’accusa infatti ordinò alle sue truppe di sparare a tre uomini e un’anziana signora per strada. Successivamente fece rinchiudere 11 persone in una fattoria che fu poi fatta saltare in aria. Dall’esplosione si salvò Gino Masetti, allora quindicenne.
Scheungraber era venticinquenne tenente del battaglione 818 degli alpini della Wermacht che aveva il compito di contenere la Resistenza partigiana nel centro Italia. L’uccisione di due dei suoi uomini da parte dei partigiani toscani fu alla radice della rappresaglia che terminò con il massacro.
Dopo la lettura della sentenza il giudice Mnfred Götzl ha detto di essere giunto alla conclusione che “l’imputato, con il suo comportamento, abbia voluto sfogare il suo odio e vendicarsi per la morte dei suoi soldati. L’imputato aveva ottenuto di sua iniziativa l’ordine dall’alto”.
Il processo

È stato un processo tutt’altro che facile, e reso ancora più difficile sia dalla distanza temporale dagli eventi sia dalla mancanza di altri testimoni oltre a Masetti. Il tribunale ha utilizzato documenti storici e ricostruzioni di periti. Il dibattimento è durato 11 mesi, da quando l’accusa ha chiesto, lo scorso settembre, la condanna al carcere a vita.
In 65 anni dagli eventi, la rispettabilità del boia di Falzano nella località di Ottobrunn era rimasta intatta. Per 20 anni è stato consigliere comunale. Proprietario di una falegnameria, è stato premiato con una medaglia d’onore locale e nominato comandante onorario dei pompieri. Non ha mai smesso di frequentare gli incontri con i veterani della seconda Guerra Mondiale.
Scheungraber ha sempre negato anche dopo la condanna in contumacia del tribunale di La Spezia. Ad incastrarlo è stata però proprio la testimonianza di un dipendente della falegnameria che a luglio ha confermato di fronte al tribunale di Monaco che l’ex nazista era solito vantarsi dell’eccidio.
La mancanza di prove per quanto riguarda le vittime fucilate per strada non ha consentito di condannare il boia di Falzano per tutte le 14 morti, ma solo per dieci omicidi e un tentato omicidio (Masetti). Si tratta comunque di “una sentenza scandalosa”, secondo l’avvocato difensore Klaus Goebbel. Vale il contrario per i parenti delle vittime arrivati a Monaco per assistere alla lettura: «Si tratta di un verdetto molto importante per la nostra famiglia» – ha detto Angiola Lescai, che perse zio e nonno.
L’Unità 12.08.09

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