“Prigioni sovraffollate. L’Italia condannata”, di Francesca Schianchi
Vivere in 2,7 metri quadrati è «inumano e degradante»: per questo, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso che lo Stato italiano dovrà versare a un ex detenuto mille euro di risarcimento per danni morali. Izet Sulejmanovic, 36enne bosniaco, venne condannato nel 2002 a due anni con l’accusa di furto aggravato: trasferito nel carcere romano di Rebibbia, trascorse qualche mese in una cella con altri 5 detenuti. Sei persone costrette per oltre diciotto ore al giorno in 16,20 metri quadrati, meno dei sette che il Comitato di prevenzione della tortura stabilisce come spazio minimo per una cella. «Mille euro sono una cifra irrisoria», commenta l’avvocato Alessandra Mari, che con Nicolò Paoletti ha curato il ricorso, ma la sentenza (cinque voti favorevoli e due contrari, tra cui il giudice italiano Vladimiro Zagrebelsky) sancisce «un principio fondamentale, che apre la strada a decine di ricorsi». Scoperchiando così di nuovo il vaso di Pandora del sovraffollamento delle carceri italiane. Un problema che il Parlamento tentò di risolvere, almeno parzialmente, con l’approvazione quasi unanime nel 2007 (votarono contro …