“Oltre tre milioni di euro spesi dal ministro Bondi per un’opera che, verosimilmente, non supera i 100mila euro di valore. Come se non bastassero i tagli alla cultura, ora i pochi fondi a disposizione vengono impiegati per l’acquisto di opere sulla cui autenticità e paternità i dubbi sono molti più delle certezze”.
La capogruppo Pd in Commissione Cultura della Camera Manuela Ghizzoni ha presentato un’interrogazione per conoscere le motivazioni che hanno indotto a compiere un frettoloso acquisto, da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, di un piccolo Cristo di legno di tiglio, da anni al centro di un acceso dibattito nella comunità scientifica per la sua controversa attribuzione a Michelangelo Buonarroti, non suffragata da alcun documento.
“Nonostante le valutazioni negative di moltissimi esperti di scultura rinascimentale sull’attribuzione dell’opera a Michelangelo, il ministro Bondi ha scelto ugualmente di sborsare più di 3 milioni di euro per quello che, secondo Paola Barocchi, professoressa emerita nella Scuola normale superiore di Pisa e tra le massime studiose dell’artista aretino, ‘è palesemente un manufatto seriale che difficilmente avrebbe un valore superiore ai 100mila euro’”. Sulla vicenda anche la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo.
L’on. Ghizzoni chiede inoltre al ministro Bondi se non ritenga opportuno istituire una commissione di storici dell’arte e di scienziati esperti nell’analisi dei materiali, in grado di emettere in maniera definitiva un parere rispetto alla paternità del Crocefisso.
“La incerta identificazione dell’autore avrebbe dovuto suggerire ponderatezza e cautela al Ministro – conclude Ghizzoni – anche a fronte delle sempre più esigue risorse finanziarie destinate dallo Stato alla tutela del patrimonio culturale. Sono pertanto forti i dubbi per una decisione che denuncia una certa superficialità di giudizio”.
5 agosto 2009
Leggi l’interrogazione dell’On. Manuela Ghizzoni (28 luglio 2009)