Le indiscrezioni che circolavano nel week end, all’indomani dell’emanazione del decreto ministeriale per l’immissioni in ruolo di 16.000 lavoratori precari della scuola, erano quanto mai azzeccate: oltre la metà (circa 4.300) degli 8.000 posti da docente determinati dal Miur verrà assorbita dai docenti di sostegno. Un’altra bella fetta, poco meno di 2.000 verrà riservati ai docenti della scuola d’infanzia. Mentre a tutti gli altri insegnanti in lista d’attesa, abilitati nella primaria e soprattutto la miriade di aspiranti docenti inseriti nelle classi di concorso delle medie e delle superiori, rimarranno solo le “briciole”: per far “scattare” l’immissione in ruolo serviranno ben sei posti vacanti. Un proporzione che corrisponde all’assunzione, in media, su meno del 10% dei posti liberi.
Una percentuale simile (11%) riguarderà gli educatori. Più o meno sugli stessi livelli anche quella riservata al personale Ata: la ripartizione delle aliquote per i diversi profili prospettata dal Miur prevede per gli assistenti amministrativi l’assunzione per circa il 14% di posti vacanti, mentre per assistenti tecnici e collaboratori scolastici stiamo attorno al 10%. Per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi, fatti salvi gli accantonamenti preventivi per il concorso ordinario e per i concorsi riservati, si prevedono delle percentuali maggiori, ma al momento ancora non su parla di numeri.
Confermata la norma introdotta negli ultimi anni, in base alla quale qualora l’assunzione riguardi personale già di ruolo nella scuola, gli Uffici scolastici provinciali disporranno ulteriori assunzioni nel ruolo: su posto, classe di concorso o profilo professionale da cui proviene però il lavoratore assunto, anche se l’assunzione avviene in provincia diversa.
Per i dati analitici, a livello provinciale, bisognerà attendere qualche giorno. Soprattutto per il personale Ata, i cui trasferimenti sono stati completati solo oggi.Ora il confronto si sposta sui contratti di disponibilità.
Tecnica della Scuola, 4 agosto 2009