Mese: Luglio 2009

“I compagni di merende” di Massimo Giannini

Abbassare i toni, chiede il presidente della Corte Francesco Amirante. Come se la cena fra due giudici costituzionali, il capo del governo e il suo guardasigilli fosse una questione di fair play privato e di bon ton istituzionale, e non invece uno scandalo e una vergogna morale. Cos’altro deve accadere, perché si percepisca l’abisso etico-politico in cui il berlusconismo ha precipitato questo paese, riproducendo per partenogenesi le forme di un conflitto di interessi sempre più endemico, pervasivo, totalizzante? Cos’altro deve accadere, perché si comprenda l’imbarbarimento giuridico-normativo in cui il berlusconismo ha trascinato lo Stato di diritto, trasformandone i “servitori” irreprensibili in co-autori irresponsabili delle sue leggi ad personam? Le parole dei due giudici coinvolti nel caso si commentano da sole. A colpire, nell’eloquio di Luigi Mazzella e di Paolo Maria Napolitano, non è solo la corriva complicità di chi detta per lettera un “caro Silvio, siamo oggetto di barbarie”, né la banale volgarità di chi obietta “a casa mia invito chi voglio”. Un frasario da “compagni di merende”, più che da principi del foro, che nessuna …

Unità: “Bocciato il ministro. Scuole da chiudere, decideranno Regioni e Comuni”

La Corte Costituzionale accoglie in parte il ricorso delle otto Regioni italiane. Resta però intaccato l’impianto generale, e quindi la possibilità di attuare i tagli al bilancio (8 miliardi) e al personale docente e Ata: 132 lavoratori. È tempo d’esami e il ministro viene rimandato, come s’usava un tempo. La Corte Costituzionale boccia Maria Stella Gelmini su due “materie”, ritenuti di competenza regionale (ed otto Regioni erano state a promuovere il ricorso alla Consulta, nell’agosto scorso): il primo riguarda la definizione tramite regolamento ministeriale di criteri, tempi e modalità per ridimensionare la rete scolastica. In pratica, lo sforbiciare da Roma delle piccole scuole delle comunità montane e dei piccoli paesi, intenzione che aveva allarmato molte località che si vedevano depauperate dalla volontà della Gelmini di toglier loro la scuola. Pratica che fu scongiurata già al tempo, attraverso il ritiro della norma con un decreto legge, ma che restava “pendente”. La seconda insufficienza che la Consulta appioppa al ministro è sulla conseguente volontà di attribuire anche allo Stato (e non soltanto a Regioni e enti locali) …

“Senza primarie e vocazione maggioritaria non c’è PD”

A due anni dal Lingotto e 5 mesi dalle dimissioni il convegno voluto da Veltroni. Il PD oggi c’è e se Walter Veltroni si rimprovera un errore è quello “di aver fatto poco PD, non troppo PD”. E’ l’ammissione che fa durante l’iniziativa che ha voluto al teatro Capranica di Roma a due anni dal discorso del Lingotto a cui hanno partecipato tanti esponenti del PD, come Pietro Ichino, Luigi Zanda, Sergio Chiamparino, Paolo Gentiloni, Francesca Barracciu e Debora Serracchiani. Mentre in platea assieme ai leader sindacali c’erano anche Piero Fassino, Filippo Penati e Dario Franceschini. C’ uno striscione sulle balconate del teatro Capranica. C’è scritto BENTORNATO WALTER. Ma Veltroni spiega che non vuole entrare nella battaglia congressuale, scegliendo di indicare i tre punti su cui per lui deve puntare il PD: lotta alla precarietà, sicurezza, ambiente. “Io sono e resterò fuori, come avevo promesso”. L’ex segretario tiene a ribadire che non è d’accordo con il “nuovismo” a tutti i costi perché “come tutti gli ’ismì, sono cose ideologiche. Ma neanche con chi dice ’basta …

“Donne più tardi in pensione”, di Pietro Ichino

Caro direttore, nel 1969 la Corte Costituzionale italia­na spiegò con queste parole per­ché riteneva giusto che le don­ne andassero in pensione prima degli uomini: «Rientra fra i pote­ri del legislatore anche quello di limitare nel tempo il periodo in cui la donna venga distratta dal­le cure familiari e di consentire che, giunta ad una certa età, es­sa torni ad accudire esclusiva­mente la famiglia». Una sentenza del novembre scorso del­la Corte di Giustizia europea ha condan­nato invece l’Italia a rimuovere questa dif­ferenza di trattamento, almeno nel setto­re dell’impiego pubblico. E, poiché l’Ita­lia non se ne è data per intesa, ora la Commissione europea ha aperto una pro­cedura di infrazione, che potrebbe co­starci molto cara se non ci affretteremo a ottemperare. Molti ancora oggi, a destra come a sini­stra, non si rassegnano a questo obbligo comunitario; ma le parole della Corte Co­stituzionale di quaranta anni fa oggi sba­lorditive, eppure limpidissime nel chiari­re la vera logica della differenziazione so­pravvissuta fino a oggi dovrebbero indur­ci a parificare al più presto i limiti di età per la pensione anche nel …

L’on. Manuela Ghizzoni interviene sul tema dei lettori di scambio

Di seguito la lettera inviata al Corriere della Sera dall’On. Ghizzoni relativa alla vicenda dei lettori di scambio e all’articolo di Claudio Magris Caro Direttore, Claudio Magris è intervenuto sul Corriere a proposito della desolante, improvvida e infelice decisione del Governo di abrogare la figura dei lettori di scambio culturale presso gli atenei italiani. Ho già depositato un’interrogazione urgente al ministero su questa ennesima operazione di ‘riduzione della spesa’, così vengono infatti definiti i tagli devastanti che il Governo sta operando nei confronti di scuola, università, ricerca e cultura. A chi scrive sembrerebbe molto più adeguata la definizione di ‘tagli agli investimenti’ per il futuro del Paese. Dopo la protesta da parte di varie ambasciate ed esponenti del mondo accademico, il Governo si era impegnato a garantire la prosecuzione dell’attività dei lettori di scambio tramite un apposito intervento normativo, che però ad oggi non è stato ancora presentato. Così come non ha sortito effetti l’incontro che si è svolto a metà maggio tra alcune ambasciate e i rappresentanti del ministero dell’istruzione. Il lettore di scambio, …

“Scuole di montagna, la Consulta boccia in parte i tagli della Gelmini”, di Maristella Iervasi

Tagli e ridimensionamento scolastico. La Consulta boccia (in parte) la Gelmini e dà ragione alle Regioni (otto su dieci quelle che avevano fatto ricorso, tra cui il Piemonte, l’Emilia Romagna, la Toscana e il Lazio). La Corte Costituzionale questa sera ha dichiarato parzialmente illegittime le norme sui “tagli” alla scuola che il ministro dell’Istruzione ha programmato a partire dal prossimo settembre. La sentenza è stata depositata in cancelleria. I giudici della Consulta hanno di fatto salvato, ritenendolo di competenza esclusiva statale, l’impianto complessivo degli interventi contenuti nel decreto sullo sviluppo economico di cui, però, sono stati bocciati due punti: la definizione tramite regolamento ministeriale di criteri, tempi e modalità per ridimensionare la rete scolastica; l’attribuzione anche allo Stato (e non soltanto alle Regioni e agli enti locali) delle misure necessarie a ridurre i disagi causati dalla chiusura o accorpamento di scuole nei piccoli comuni. Esulta Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte: “E’ una vittoria. Per quanto ci riguarda questo apre la strada per poter reggere al confronto con lo Stato sulla questione della ventilata chiusura …

Scuola, Pd: è caos normativo, con riforma Gelmini non ci sono certezze

Ghizzoni, Coscia (Pd): Gelmini non si comporti come azzeccagarbugli “La riforma Gelmini è un caos normativo che sta portando la scuola italiana al di fuori della certezza giuridica”. Così le deputate del Pd, componenti della commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni e Maria Coscia, replicano al sottosegretario Pizza che, oggi, rispondendo alla Camera alla loro interpellanza sul nuovo quadro normativo ha fornito ‘risposte insoddisfacenti, che gettano nuove incertezze nel sistema scolastico italiano”. “Nel merito delle questioni poste dal Pd – fanno presente Ghizzoni e Coscia – il governo si arrampica sugli specchi e conferma le numerose anomalie normative da noi denunciate tra cui l’inesistenza del tanto proclamato Piano programmatico, che viene derubricato a mero documento ad uso interno dell’amministrazione, e la mancata adozione dei suoi Regolamenti attuativi (il termine era il 25 giugno). Considerato che il prossimo anno scolastico è ormai alle porte – denunciano – chiediamo al Governo un intervento chiarificatore per evitare un inizio all’insegna del caos e di una valanga di ricorsi amministrativi. Invece che comportarsi come un azzeccagarbugli – concludono – …