Sono 820.607 i cittadini che si sono iscritti al Partito democratico e che potranno quindi votare alla prima fase del congresso, quella che seleziona i candidati da sottoporre poi alle primarie.
Votazione in cui gareggeranno tre candidati, Dario Franceschini, Pierluigi Bersani e Ignazio Marino (ripubblichiamo le loro mozioni negli allegati). Escluso Amerigo Rutigliano, dato che un terzo circa delle firme da lui presentate erano di cittadini non iscritti al PD..
La cifra e’ stata annunciata nel corso di una conferenza stampa dai responsabili della commissione nazionale per il congresso, Maurizio Migliavacca, Roberto Montanari e Antonella Rossi, la responsabile dell’anagrafe degli iscritti.
I responsabili del Pd hanno sottolineato che si tratta di iscrizioni tutte certificate, diversamente da quanto e’ successo in passato per altri partiti: ”Sono tutti iscritti vivi e vegeti”, ha detto con una battuta Roberto Montanari.
La commissione nazionale per il congresso, ha poi spiegato Montanari, ha verificato i requisiti soggettivi dei candidati alla segreteria, nonche’ le firme a sostegno che dovevano essere tra 1.500 e 2.000, raccolte in almeno cinque regioni di almeno tre circoscrizioni delle elezioni europee.
La commissione, ha detto Migliavacca, “all’unanimità ha convalidato le candidature di Pier Luigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino, mentre non ha potuto accogliere quella di Amerigo Rutigliano. Dal riscontro degli iscritti – ha spiegato quindi Migliavacca – a Bari, Milano, Napoli, Lecce, Rimini e in Sardegna è emerso che 520 sottoscrizioni sono di cittadini noniscritti al Pd, e quindi il numero delle sottoscrizioni raccolte da Rutigliano (1.542 in tutto, ndr) non è conforme a quello previsto da statuto e regolamento. La sua candidatura è risultata quindi inammissibile”.
Migliavacca ha espresso “soddisfazione sia per il numero degli iscritti, superiore appunto agli 800mila, sia per l’impegno, a livello locale, del partito, nel trasmettere i dati in pochi giorni alla sede nazionale. C’e’ gia’ la certificazione del 98% delle organizzazioni territoriali”, con le sole province di Latina e di Roma che devono concludere questo lavoro.
“Si parla spesso di apparati di partito – ha detto Migliavacca – ma in questo caso si tratta del frutto di lavoro di migliaia di volontari che nei circoli e poi a livello provinciale e territoriale hanno assicurato tutto cio”. Solo nelle 166 commissioni territoriali di garanzia si sono impegnati circa 1.600 volontari.
Ai giornalisti che gli chiedevano se non debba essere considerato deludente il mancato raggiungimento della quota di un milione di iscritti (la somma dei tesserati dei Ds e di quelli della Margherita), Migliavacca ha sottolineato che nel caso del Pd “sono tutte iscrizioni certificate. Si tratta di una procedura che non ha precedenti nella storia dei partiti politici italiani, e che noi vorremmo che fosse apprezzata anche da altri partiti italiani che con questa procedura dovrebbero misurarsi”.
“Non si conoscono congressi – ha sottolineato Montanari – compresi quelli dei Ds e della Margherita, con livelli di certificazione degli iscritti come quelli adottati da noi. Abbiamo fatto un partito nuovo anche per superare questi problemi”.
www.partitodemocratico.it, 31 luglio 2009