“L’educazione scolastica è l’ultima priorità per questo governo. Conseguenze gravi, così si rinuncia ad investire sul futuro”
“Mentre la maggioranza si spacca sulle proposte ideologiche ed anticostituzionali della Lega Nord che chiede di inserire un test per accertare la conoscenza delle tradizioni, della storia e del dialetto della regione dove i professori intendono insegnare, emergono ulteriori tagli del governo alla scuola pubblica, ormai considerata nei fatti l’ultima delle priorità di questo governo”. Con queste parole Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in Commissione Cultura alla camera, commenta l’ennesima riduzione di risorse verso la scuola pubblica preannunciata dal disegno di legge sull’assestamento di bilancio approdata in questi giorni al voto della Camera. “Sono 600 i milioni di euro tagliati alla scuola pubblica in questi giorni, che si vanno ad aggiungere alle gravi decurtazioni già operate nei mesi scorsi e che lasceranno a casa, a partire da settembre, più di 42 mila docenti e dirigenti scolastici e oltre 15 mila tra assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici (Ata). Quest’ennesima scossa al sistema scolastico – continua la Ghizzoni – investirà le scuole nelle loro attività didattiche già dai prossimi mesi. Avremo meno decenti, meno risorse, meno qualità per l’educazione scolastica dei nostri ragazzi. Questa è la realtà di un governo che dimostra, in un momento di crisi, di rinunciare ad investire sul futuro. Abbiamo per questo presentato un’interrogazione al ministro Gelmini – conclude la Ghizzoni – per chiedere quali siano i provvedimenti che intende prendere per fronteggiare questi problemi, facendo presente inoltre che fino ad oggi non è stato adottata nessuna misura dal Governo per dare seguito all’immissione in ruolo, prevista dal governo Prodi nella finanziaria 2007, del personale docente precario e del personale Ata presente nelle graduatorie ad esaurimento”.
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