“La scuola è in crisi: la responsabilità è del pedagogo?”, di Maurizio Tiriticco
Amici e non-amici esprimono, ovviamente, giudizi diversi sulle mie riflessioni, ma su un punto sono tutti concordi: sulla necessità che si riconosca che la nostra scuola è in crisi, che i ragazzi sono sempre più ignoranti e che, a volte, certi insegnanti, soprattutto i giovani, non sono da meno! Ad esempio, Giovanni, dirigente scolastico, lamenta che non solo diventa sempre più difficile trovare un verbalizzatore delle riunioni dei consigli di classe – eppure il verbale è una delle tante tipologie linguistiche che dovrebbero essere insegnate nella scuola media – ma, addirittura, quando lo si trova, l’esito non è sempre incoraggiante sotto il profilo della correttezza grammaticale! Non ho alcuna difficoltà a riconoscere la crisi in cui ci troviamo, anche perché la scuola la conosco. Forse l’enfasi con cui difendo i “didatti” e i “pedagoghi” – i bersagli dei tanti detrattori oggi di moda – è tale da non fare emergere altri rilievi critici! Ma la questione di fondo è un’altra: che è volutamente scorretto che una pubblicistica superficiale denunci la ricerca pedagogica tout court, dagli …