“Le ronde e l’identità nazionale”, di Nadia Urbinati
La cultura politica che fa da collante delle norme che compongono la nuova legge sulla sicurezza è l´intolleranza e l´idea illiberale che la cittadinanza sia un privilegio che può essere usato a discrezione della maggioranza allo scopo di individuare e allontanare o colpire i nemici della nostra “civiltà”. Chi abbia voglia e tempo di scorrere i vari blog che commentano (e molto spesso difendono) la legge potrà trovare due argomenti che tornano regolarmente: innanzi tutto che l´istituzione delle ronde è un provvedimento che intende far fronte non tanto alla sicurezza in senso generico, ma invece al rischio di insicurezza che viene dagli immigrati, un rischio che infatti si presume alto nelle aree metropolitane dove gli immigrati vivono più numerosi; in secondo luogo che questi provvedimenti “duri” siano una risposta legittima della nazione italiana nel tentativo di difendere la sua propria identità cristiana. Il paradosso di questi due argomenti è che contengono un messaggio che mette in evidenza la debolezza, non la forza, della nostra identità nazionale. L´esatto contrario di quanto la propaganda di governo proclama. …