Dopo la pubblicazione di nuove conversazioni con la escort D`Addario, il premier ha “ordinato” ai suoi di mettere il silenziatore sulla vicenda. Intercettazioni, stoppato l`attacco a Berlusconi. Scontro al Senato dove la maggioranza blocca la mozione dei democratici che chiedeva di discutere della vita privata del Cavaliere.
La parola d`ordine è sdrammatizzare, evitare di fornire appigli per nuove polemiche. In buona sostanza, ignorare le ultime registrazioni pubblicate sul sito dell`Espresso. E questa la linea dettata da Silvio Berlusconi che, per il secondo giorno consecutivo, si vede pubblicare nel sito del settimanale registrazioni di suoi colloqui con la escort Patrizia D`Addario.
Chi ieri gli ha parlato al telefono – Berlusconi è stato tutto il giorno a Milano, chiuso nella residenza di Arcore – lo descrive «sereno», per niente preoccupato delle nuove rivelazioni ed anzi convinto che «non interessino per niente» la gente. «Si aspettava che la tregua armata imposta dal Quirinale non sarebbe durata in eterno ed è dispiaciuto per questo ennesimo tentativo di screditarlo, ma nel complesso è piuttosto tranquillo», dice un esponente del centrodestra.
In ogni caso, il Cavaliere non vuole trasformare le nuove rivelazioni in un altro caso politico. Lo si evince dal fatto che il consueto fuoco di fila di dichiarazioni dal centrodestra stavolta non parte. Segno che l`ordine di scuderia è di non dare peso alla vicenda. Il più deciso sostegno al Cavaliere arriva da fuori il Pdl.
A parlare è Tarak Ben Ammar, finanziere franco-tunisino, a lungo in affari con Berlusconi. Gli attacchi mediatici al premier italiano, afferma, sono «un attacco all`Italia», il tentativo di trattarla «come un paese del Terzo Mondo». Ben Ammar, che è anche membro del Cda di Mediobanca, parla apertamente di un «attacco» fatto tramite «notizie scabrose» pubblicate per «vendere i giornali» così come accadde con Giulio Andreotti e Bettino Craxi.
Dunque, la maggioranza al Senato fa quadrato intorno a Berlusconi. Arrivando anche a impedire che la vicenda dei rapporti del presidente del Consiglio con la escort Patrizia D`Addario venga discussa per la prima volta in un`aula parlamentare.
La conferenza dei capigruppo, convocata ieri mattina, ha infatti respinto, a maggioranza, le mozioni del Pd sul G8 dove si affronta anche il tema dei com portamenti privati del premier.
In particolare, non viene accolto il testo preparato da Luigi Zanda, e firmato anche da Anna Finocchiaro, dove ad un certo punto si afferma che «chi governa deve esser credibile e deve assumere comportamenti coerenti tra la vita pubblica e quella privata» perché considerato fuori tema rispetto alla valutazone dei risultati del G8 dell`Aquila.
La decisione della capigruppo – contestata da Pd, Idv e Udc ma convalidata dall`Aula – ha evitato il rischio di una «guerra di mozioni», con il centrodestra pronto a presentare un suo testo sulla questione morale nel Pd dopo l`arresto del presunto stupratore seriale Luca Bianchini ma non ha impedito ai democratici di affrontate lo stesso la vicenda delle frequentazioni dei premier, quando Zanda nel protestare per la decisione della capigruppo ha potuto illustrare la sua mozione.
Ne è scaturito uno scontro tra Zanda e il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri, che ha accusato il Pd di «scorrettezza e inganno» fino a parlare di «atteg- giamento mafioso» del vice capogruppo democratico, mentre la Lega sostiene che al paese «non frega niente» della vicenda.
«A tre mesi dall`inizio di uno scandalo che mette a repentaglio la sicurezza nazionale e che ha avuto una eco mondiale, il Parlamento non se occupa», ha lamentato Zanda che ha attaccato Gasparri per aver minacciato la.presentazione di una contromozione sulla questione morale nel Pd. «Lasci perdere le ritorsioni. Non gioverebbe al presidente Berlusconi ha detto Zanda – un dibattito che metta in parallelo i comportamenti presidenziali con il caso di quel Bianchini accusato di delitti sessuali schifosi. È un accostamento che non vorrei veder fatto in Senato». Secondo Zanda, «sono emersi così tanti e così smodati eccessi che i comportamenti privati hanno finito col condizionare lo stesso funzionamento delle istituzioni». Gasparri ha bollato come «vergognoso» l`intervento di Zanda, ha respinto l`accusa di ritorsione e ha denunciato «l`inganno del Pd» che aveva chiesto di calendarizzare le mozioni sul G8 presentando «a tempo scaduto» il testo sulle vicende private del premier. Per Gasparri si tratta di «un atteggiamento mafioso» e di «un comportamento subdolo».
Il Gazzettino, 22 luglio 2009