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“Strappo delle regioni per Sud e sanità”, di Enrico Marro

Errani scrive al premier: non si affronta la crisi con decisioni unilaterali. Conti pubblici: Il presidente dei Governatori spiega la rottura delle relazioni con il governo.
«Di momenti diffi­cili ne abbiamo avuti anche in passato, ma adesso la situazio­ne è critica». Il presidente della Conferenza delle Regioni, Va­sco Errani, parla della rottura delle relazioni con il governo, decisa all’unanimità, comprese le Regioni governate dal centro­destra, nella riunione di giove­dì scorso. Errani ha quindi mandato una lettera al presi­dente del Consiglio, Silvio Ber­lusconi, per spiegargli questa decisione e chiedergli un incon­tro. Che dovrebbe svolgersi do­po la riunione del G8. Che cosa ha fatto precipitare i rapporti?

Il contenzioso si articola su numerosi punti, elencati nella lunga lettera al premier. Ma c’è anche un problema politico, di­ce Errani: «Le Regioni hanno sempre tenuto un atteggiamen­to di assoluta collaborazione col governo. Che invece va avanti a colpi di decisioni unila­terali ». Ma vediamo le principa­li critiche e richieste all’esecuti­vo.

Le Regioni vogliono una de­roga al blocco del turn-over per le amministrazioni che non hanno sforato il Patto di Stabili­tà, «e quindi senza oneri per lo Stato», precisa Errani, in modo che possano assumere i tecnici in grado di fare le valutazioni legate alle nuove norme antisi­smiche, «altrimenti queste re­steranno sulla carta». Inoltre, dice il presidente dei governa­tori, «stiamo ancora aspettan­do il credito d’imposta del 55% per le persone che nelle zone si­smiche decidono di mettere a norma la casa».

C’è poi il capitolo tagli. Si tratta di 7-8 miliardi per il tri­ennio 2010-2012 sul fondo sa­nitario nazionale già tolti con la Finanziaria ai quali si sono aggiunti gli 800 milioni di mi­nore spesa farmaceutica dispo­sti col recente decreto anticrisi. «Questi risparmi — dice Errani — dovrebbero andare alle Re­gioni per finanziare la crescen­te spesa per i farmaci ospedalie­ri ». Allo stesso modo, aggiun­ge, non si può scaricare sulle Asl il costo delle visite mediche fiscali per combattere l’assen­teismo dei dipendenti pubbli­ci. Mancano inoltre i finanzia­menti per il Fondo per la non autosufficienza e per il Fondo sociale. I governatori chiedono infine chiarezza sul Fas, il Fon­do per le aree sottoutilizzate, per il Sud. «Assistiamo — dice Errani — a uno stillicidio di in­terventi del governo che utiliz­za il Fas quasi fosse un banco­mat » .

Ma ci sono anche problemi di metodo. «Nel decreto del go­verno — secondo il presidente della Conferenza delle Regioni — ci sono procedure abnormi per il commissariamento della Calabria. Il Patto sulla salute prevedeva un altro percorso: un piano di rientro concordato e successive verifiche». Il go­verno invece, dice Errani, vuol procedere unilateralmente, «co­me ha fatto con l’istituzione del ministero del Turismo, un dicastero senza un euro e per di più su una materia di compe­tenza regionale». «Siamo mol­to preoccupati — conclude il presidente —. A ottobre-no­vembre la crisi si scaricherà maggiormente sul mercato del lavoro. Sugli ammortizzatori sociali il governo ha anticipato solo una parte delle risorse. Ne servono altre. E presto».
Il Corriere della Sera 05.07.09