Di seguito la lettera inviata al Corriere della Sera dall’On. Ghizzoni relativa alla vicenda dei lettori di scambio e all’articolo di Claudio Magris
Caro Direttore,
Claudio Magris è intervenuto sul Corriere a proposito della desolante, improvvida e infelice decisione del Governo di abrogare la figura dei lettori di scambio culturale presso gli atenei italiani. Ho già depositato un’interrogazione urgente al ministero su questa ennesima operazione di ‘riduzione della spesa’, così vengono infatti definiti i tagli devastanti che il Governo sta operando nei confronti di scuola, università, ricerca e cultura. A chi scrive sembrerebbe molto più adeguata la definizione di ‘tagli agli investimenti’ per il futuro del Paese.
Dopo la protesta da parte di varie ambasciate ed esponenti del mondo accademico, il Governo si era impegnato a garantire la prosecuzione dell’attività dei lettori di scambio tramite un apposito intervento normativo, che però ad oggi non è stato ancora presentato. Così come non ha sortito effetti l’incontro che si è svolto a metà maggio tra alcune ambasciate e i rappresentanti del ministero dell’istruzione. Il lettore di scambio, oltre ad occuparsi nei nostri atenei dell’insegnamento qualificato della lingua del paese di origine, svolge un ruolo molto attivo nella promozione culturale, con l’attivazione di iniziative di varia natura, rese possibili anche dalla stretta relazione fra i lettori e le istituzioni culturali straniere in Italia, come il British Council, l’Instituto Cervantes, il Goethe-Institut, l’Alliance Française, i consolati e le ambasciate. Il lettore di scambio ha sempre rappresentato un investimento nei rapporti culturali tra l’Italia e gli altri Paesi e la sua abolizione penalizza le università italiane e ne compromette gli obiettivi di internazionalizzazione. Concordo con Magris sul fatto che non occorra una particolare genialità per comprendere tutto ciò. Ma, come diceva Einstein, la differenza fra la genialità e la stupidità è che solo la genialità ha dei limiti. Confido, anche grazie allo spazio dedicato da questo quotidiano alla vicenda, che il ministero ci ripensi e ponga così un limite anche all’ottusità e alla miopia che caratterizzano tali scelte.
On. Manuela Ghizzoni
Capogruppo Pd in Commissione Cultura della Camera