Mese: Giugno 2009

“I Regolamenti fantasma che vorrebbero cambiare la scuola”, di Osvaldo Roman

Prosegue senza tragua l’applicazione della cosiddetta riforma Gelmini. Ma su che basi? sulla base di regolamenti mai pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, quindi tuttora inefficaci. Ma la situazione si sta ulteriormente complicando perchè il 25 giugno è scaduta la delega per l’emissione di queste norme. E questo senza contare la spada di damocle che pende sui provvedimenti stessi per via dei ricorsi di Regioni e Cgil scuola. La scuola italiana, insomma, sta navigando a vista. Sulla base di norme che in realtà non potrebbero essere ancora applicate. Senza il rispetto delle regole più elementari che stanno alla base di ogni intervento amministrativo. Sulla sconcertante situazione un gruppo di parlamentari dell’opposizione (N.d.R.: i deputati sono tutti del Partito Democratico!) hanno appena rivolto al ministro un’interpellanza urgente (N.d.R.: è l’interpellanza annunciata nel post “Scuola, Pd: interpellanza Pd per evitare caos normativo”) INTERPELLANZA URGENTE I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per sapere – premesso che: L’articolo 64 del decreto legge 25 giugno del 2008 n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto …

“La Gelmini inciampa sull’esame di musica”, di Maria Teresa Martinengo

Con la seconda prova è diventato ufficiale: alla maturità, il ministro Mariastella Gelmini è stata promossa. «Meglio le tracce delle riforme», dicevano ieri gli studenti all’uscita dalle scuole, reduci da ore passate tra fogli, dizionari e calcoli. Non importa troppo se anche quest’anno – anno del debutto del cinese in due licei sperimentali di Milano e Vicenza – viale Trastevere è tornato a commettere errori. Al liceo sperimentale musicale – al centro dell’attenzione perché sarà la new entry del 2010/2011 – Beethoven è stato trasformato in Haydn. All’«estremo opposto», se così si può dire, i ragazzi dei professionali che devono diplomarsi come tecnici dell’industria meccanica hanno visto saltar fuori dalla busta un tema di «macchine a fluido», dove una pompa che avrebbe dovuto irrigare un campo viaggiava invece a una potenza tale da trasformare istantaneamente il campo in una palude. Lo «scandalo» della sonata scambiata è stato denunciato dal segretario della Flc-Cgil. «La prova di analisi fornita ai maturandi – ha detto Mimmo Pantaleo – è incompleta, mancano le ultime tre pagine, e viene attribuita …

“La ferocia e gli Stati”, di Chantal Meloni

Si celebra oggi la giornata mondiale delle vittime della tortura. Una strana e tragica ricorrenza. Secondo Amnesty International la tortura è praticata in 102 paesi del mondo, ma non ce n’è uno che lo ammetta. L’Italia (come in questa pagina spiega Chantal Meloni, ricercatrice dell’università di Milano) ancora non ha nel suo ordinamento una legge che punisca la tortura. È, dal punto di vista dei suoi obblighi internazionali, inadempiente. Le cause di questa situazione sono complesse. Alcune rimandano alla politica in senso stretto. Quando si parla di tortura, infatti, si parla anche di situazioni che si creano nei paesi democratici quando, per esempio, i pubblici ufficiali abusano del loro potere, e praticano metodi violenti in una questura o in una caserma. Ma, in ritardo nella legislazione, l’Italia è all’avanguardia nel sostegno e nell’assistenza alle vittime. Perché molte di loro arrivano da noi. Specialmente nei boat people che approdano nelle nostre coste meridionali. Il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) da anni ha avviato il progetto Vi.to. (Vittime della tortura, appunto). A Roma, presso l’azienda ospedaliera …

Franceschini parla al Pd, Finocchiaro critica

«Non dobbiamo aver paura del congresso». Dario Franceschini parla alla direzione del partito e conferma la sua candidatura all’assise di ottobre. Il segretario del Pd contesta chi chiede un rinvio spiegando che «lo statuto parla chiaro» e che in precedenza in molti addirittura avevano chiesto di fissare la data del congresso direttamente nello statuto. «Sarebbe un paradosso – dice franceschini – rinviarlo ora». Le assise si terranno dunque domenica 11 ottobre, le primarie il 25 dello stesso mese. Secondo il segretario un confronto vero, aperto, «anche su linee politiche diverse ci farà bene». E annuncia che in questi mesi proverà a garantire, da segretario in carica, la pienezza della vita democratica del partito pur sostenendo la propria candidatura all’assise. Il segretario, che era stato criticato da alcune componenti ( i dalemiani) per il riferimento al “vecchio” che non deve tornare, ha ribadito la sua idea di rinnovamento: “Penso di investire sulla forza straordinaria del nostro territorio: sindaci, amministratori, segretari provinciali e regionali, consiglieri comunali, presidenti di circolo e giovani parlamentari”. Saranno loro che, se Franceschini …

“Napolitano: ‘La politica è in crisi le istituzioni sono un riferimento'”

Tenere i piani ben distinti. Non confondere la crisi della politica con quella della democrazia e delle istituzioni. Se la prima c’è, questo non significa che abbia contagiato anche il resto. “Non bisogna confondere la crisi della politica con la crisi della democrazia” e bisogna trovare un punto di riferimento nelle istituzioni “che hanno bisogno del necessario rispetto” dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia di inaugurazione dell’archivio storico del Quirinale. Guarda al presente il capo dello Stato e osserva che “siamo nel momento in cui si discute molto, in Italia e fuori del nostro paese, della crisi e delle difficoltà della democrazia rappresentativa”. Un’ondata di sfiducia che Napolitano vede come un fatto negativo. Ha un’impressione Napolitano, quella che “talvolta si discuta in modo astratto o per formule, cercando una definizione nella fase complessa e senza dubbio difficile che stiamo attraversando”. Una generalizzazione che rischia di unire, in un unico calderone, le difficoltà della poltica spacciandole anche per quelle delle istituzioni e della democrazia. Per Napolitano, invece, “proprio per non perdere il …

“Il Pil 2009 a -5%. Ma furbi e corrotti rubano 160 miliardi”, di Laura Matteucci

Dalla magistratura contabile allarme corruzione ed evasione, «una tassa immorale per i cittadini onesti» che conta almeno 160 miliardi. Se recuperati, consentirebbero di ridurre le tasse e abbattere l’enorme debito pubblico. Un’Italia corrotta e che evade le tasse. Un’altra che ogni anno paga molto oltre il dovuto, per recuperare i 100 miliardi di euro persi con l’evasione, cui se ne aggiungono altri 60, stima prudenziale dell’impatto della corruzione post Tangentopoli nel Belpaese. Risultato: un debito di circa 2.800 euro che grava su ogni italiano, una tassa aggiuntiva idealmente esigibile dal neonato come dall’ottuagenario. L’allarme della Corte dei Conti viene doppiato da quello del governatore di Banca d’Italia, Mario Draghi: la crescita del pil quest’anno calerà del 5%, dice, stima peggiore di quella del governo (-4,3%). «Sempre che non continui a cadere», aggiunge Draghi, per il quale si potrà parlare di crescita solo con «la tenuta dei consumi» e «del mercato del lavoro». Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, avverte: «È la nostra stessa previsione, ma potrebbe andare anche peggio». E Berlusconi riesce solo a commentare: «Serve …

“La maturità celebra i miti giovanili”, di Edmondo Berselli

C´era stato un chiaro tentativo di riportare indietro orologio e campanelli scolastici, con l´esame di maturità «modello Gelmini»: un modernariato che l´aveva presa ideologicamente da lontano, prima con il voto in condotta e qualche modesta polemica contro il sessantottismo e addirittura il «sei politico». E poi più di recente con la nuova cattiveria negli scrutini, un coefficiente più alto di non ammessi e l´annunciato recupero vintage dell´esame all´antica. Ma l´esame è una buffa creatura a sé: rifiuta di essere costretto entro codici ministeriali e anche politici e culturali. Il ministro magari, chissà, voleva una prova sacrale, di quelle che certificano una vecchia serietà novecentesca dei licei, ma non poteva immaginare che invece gli esami non solo non finiscono mai, ma cambiano sempre, anche a tradimenti. Sicché se doveva venire fuori un esame monacale, serioso, claustrale, la prova è fallita e il mesto funerale non si è celebrato: la scuola italiana sarà morta, ma l´esame è vivo, vitale, protervo, pronto ad assumere forme inattese, sorprendenti, eclettiche. Bisogna anche immaginarli, quelli del centrodestra, che sono sempre combattuti …