Mese: Giugno 2009

“Il PD una scelta irreversibile”, di Marina Sereni

Assieme ad alcuni colleghi – Pierpaolo Baretta, Cesare Damiano, Lapo Pistelli – abbiamo elaborato questo contributo. Si tratta di una riflessione sintetica su questa intensa stagione politica e sul nostro partito, che vorremmo utilizzare come base di partenza per una comune iniziativa nei prossimi mesi, dopo le scadenze elettorali per le quali ora siamo tutti impegnati. Auspichiamo osservazioni e adesioni. UNA NUOVA STAGIONE POLITICA PER L’ITALIA Il tempo odierno è segnato, più che in ogni altra epoca, dalla velocità dei cambiamenti economici, sociali ambientali e culturali e dalla loro dimensione globale. La politica democratica perciò, non solo nel nostro Paese, è interrogata dai cittadini con una domanda profonda sull’efficacia dei suoi strumenti, sui suoi tempi di reazione rispetto ai fenomeni, in sintesi sulla sua capacità e possibilità di guidare il cambiamento non limitandosi ad inseguirlo. La risposta non è scontata se è vero che alcune delle principali potenze economiche del pianeta sono governate da modelli politici che segnano platealmente il divorzio fra mercato e democrazia. La crisi di questi mesi ha però aggredito i fattori …

“Italia, cronaca di un paese senza”, di Stefano Rodotà

Ricordate il titolo di un libro bello e premonitore di Alberto Arbasino, Un Paese senza? “Senza memoria, senza storia, senza passato, senza esperienza, senza grandezza, senza dignità”, e via continuando. In questi anni il catalogo si è allungato in maniera inquietante, persino drammatica, e il Presidente del Consiglio, con una accelerazione impressionante negli ultimi mesi, ce la mette tutta nel dire quel che dobbiamo aspettarci. Ecco, allora, un Paese senza Parlamento e senza magistratura (perché queste istituzioni saranno gusci vuoti se si realizzeranno i progetti tante volte annunciati). Un Paese senza eguaglianza e senza diritti fondamentali (perché questa è la deriva indicata dagli ultimi provvedimenti in materia di sicurezza). Un Paese senza rispetto per se stesso (perché è sbalorditivo che tutti i giornalisti rimangano disciplinatamente seduti quando, in una conferenza stampa, il Presidente del Consiglio intima a una loro collega “o via lei o via io”). Un Paese senza opinione pubblica, senza lavoro… Ma vi è un “senza” che campeggia su tutti gli altri. Nell´articolo 16 della Dichiarazione dei diritti dell´uomo e del cittadino del …