Mese: Giugno 2009

“Per guardare al futuro”

“Questo è un voto per decidere se guardare al futuro o no”. È questo il messaggio di Dario Franceschini agli elettori. Dagli studi di Matrix il segretario del Partito Democratico ha ribadito l’“imbroglio” perpetrato da Berlusconi, Di Pietro e Bossi ai danni degli italiani. “C’e’ chi mi ha detto che io non mi sono candidato per paura ma io Berlusconi lo voglio sfidare sulla serietà e non sull’imbroglio”. Una minestra vecchia 15 anni. La campagna elettorale del premier quella “classica”. Salta da una televisione all’altra, monopolizza le pagine di gran parte dei giornali, fa proclami da sogno. E come al solito per lui le regole della par condicio sono un’optional. Ospite di Mattino Cinque, il patron di Mediaset ha letteralmente rubato 47 minuti di intervista-monologo, a dispetto dei 10 minuti concessi ieri a Dario Franceschini. Di cosa ci si stupisce? “Berlusconi – dice Franceschini – e’ la solita minestra riscaldata, ormai lo conosciamo fa la stessa campagna elettorale dal ’94 e oggi vota chi allora aveva tre anni. E’ ora di cambiare pagina, di investire …

“Il rischio del non voto”, di Michele Serra

Una delle incognite di queste elezioni è l’ astensionismo di sinistra. Lo spettacolo, annoso e dannoso, delle lotte intestine tra dirigenti sempre più anziani e sempre più narcisi; e la presenza nel Pd di una componente clericale (che non è sinonimo di cattolica) che boicotta in partenza ogni riforma laica sembrano, tra i tanti, i due elementi più respingenti. Così respingenti da rischiare di mettere in ombra perfino le evidenti conseguenze che l’ astensione avrebbe sulla scena politica: rafforzare ulteriormente il centrodestra. Nelle discussioni tra amici, nelle lettere ai giornali, impressiona la natura “nuova” di questi aspiranti astensionisti. In larga parte non appartengono all’ area da sempre irrequieta del radicalismo ideologicoo dell’ antipolitica. Si tratta in molti casi di militanti di lungo corso della sinistra storica, profondamente partecipi della vita sociale, gente di sindacato, di partito, di primarie, di assemblee di quartiere, a suo agio nelle faccende pubbliche. Il tono, più che disgustato, è stremato: scusate, ma non ce la faccio più. Oppure si tratta di giovani che si sentono drasticamente esclusi dal discorso pubblico, …

“Obama al Cairo per far pace con l’Islam. «Sono qui per cercare un nuovo inizio»”

«Tutti i popoli del mondo possono vivere in pace tra loro. È questo il disegno di Dio». Barack Obama lo ha detto chiaramente, in conclusione del suo atteso discorso all’università del Cairo, citando brani del Corano, del Talmud, della Bibbia. E lo ha ribadito più volte nel corso di un intervento durato circa un’ora nel corso del quale ha raccolto tanti applausi e qualche fischio e ha gettato le basi per quello che lui stesso ha definito un «nuovo inizio» nei rapporti tra l’Occidente e il mondo islamico. Deciso ad invertire la tendenza e a spegnere le tensioni che si sono accumulate negli otto anni dell’amministrazione Bush, Obama ha parlato della necessità di superare la questione israelo-palestinese con la creazione di due Stati sovrani e indipendenti; ha aperto spiragli all’eventualità che l’Iran sviluppi programmi nucleari per scopi civili; e ha confermato che gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di colonizzare Afghanistan e Iraq, insediandovi proprie basi militari. Tutt’altro: entro il 2012, ha annunciato il presidente americano, sarà completato il ritiro delle truppe dall’Iraq, ponendo …

“Licei, ecco la riforma. Meno ore delle scuole medie”, di Maristella Iervasi

Dopo i tecnici e i professionali ecco il sistema dei Licei della Gelmini. Sei indirizzi che consentono l’accesso all’Università e una materia non linguistica studiata in inglese all’ultimo anno. Latino non per tutti. Allo scientifico-tecnologico scompare per far posto all’informatica, la chimica e la biologia. E sempre qui compare una materia calderone: storia e geografia avrà un voto unico. In altre sezioni si accorpano matematica e fisica. Non solo. I percorsi liceali sono ufficialmente 6 ma di fatto saranno 12 attraverso le opzioni/facoltative dell’offerta formativa. Soprattutto, però, a fare la differenza sarà il biennio: un tempo scuola più corto della scuola media: 27 ore, 3 in meno di oggi; 31 ore settimanali solo nel triennio del Classico. Tutti i bienni dei licei saranno rigorosamente differenziati, quasi a voler scoraggiare gli studenti a cambiare percorso in corso d’opera per incertezza. Insomma, un riordino dei licei che ha un solo obiettivo: rientrare nei tagli al personale previsti dal duetto Tremonti-Gelmini che il movimento dell’Onda ha fatto slittare al 2010-2011: si comincierà dalle prime e seconde classi. La …

“Con il PD astenersi non si deve”, di Nicola Piovani

L’URGENZA DELLE SCELTE Quand’ero ragazzino coi calzoni corti, dal barbiere del quartiere Trionfale a Roma sentivo gli adulti ripetere: «Destra e sinistra è tutto la stessa pappa, i partiti sono associazioni di truffatori e il parlamento è tutto un magna magna». Crescendo, capii che erano frasi di nostalgici – portieri, marescialli, sacrestani – che detestavano partiti e parlamento e rimpiangevano i tempi del duce, quando loro si sentivano meglio – anche per motivi anagrafici. Nell’era berlusconiana, quegli antichi ritornelli qualunquisti sono tornati di gran moda, purtroppo anche fra valorosi amici di inossidabile fede progressista e il fatto mi immalinconisce molto. E allora domenica prossima voterò Pd senza dubbi, senza distinguo interni e con molta amarezza. Senza dubbi, perché penso che l’astensionismo dell’elettorato di centro-sinistra sia la piaga e non la medicina. Senza distinguo, perché con l’aria che tira non mi sembra tempo di sottigliezze. Con molta amarezza, perché i comportamenti delle formazioni di sinistra degli ultimi tempi sono stati deprimenti – e almeno su questa ultima affermazione il consenso è totale. Laddove c’era bisogno di …

Appello dell’Università e della ricerca per il voto al Partito Democratico nelle Elezioni Europee del 6 e 7 giugno

I mesi scorsi sono stati forse i peggiori nella storia italiana dell’università e della ricerca: il Governo nazionale ha avviato un progetto di privatizzazione dei nostri atenei, tagliando radicalmente i fondi per il loro funzionamento (il fondo nazionale, che ammonta a poco più di 7 miliardi di euro, è stato ridotto per il 2010 di 700 milioni, mentre per il 2011 la somma dei tagli raggiungerà 1,3 miliardi), e lasciando alle università, come unica via per reperire le risorse che servono al pagamento degli stipendi e dei contratti, la possibilità di trasformarsi in fondazioni private. Si tratta non solo di una scelta velleitaria, in quanto le fondazioni non possono funzionare. Ma questa politica di tagli è particolarmente grave in un paese come l’Italia, il cui sistema dell’università e della ricerca è drammaticamente sottofinanziato (per citare un solo dato, il finanziamento pubblico alle università è in Italia lo 0.6% del PIL a fronte dell’1.1% della UE). Soprattutto questa politica isola l’Italia dal sistema europeo dell’università e della ricerca, che è fondato sulla presenza prevalente di istituzioni …

“L’Aquila non crede al governo. «Solo parole, servono soldi»”, di Natalia Lombardo

«Se avessero dato retta a quella ragazza…», a chi aveva avvertito del pericolo. «Quei giovani non sarebbero morti», sussurra una donna passando davanti al vuoto tragico fra due palazzi lasciato dalla Casa dello Studente, alla fine di una via XX Settembre costellata di macerie. Si rinnova il dolore negli aquilani sfollati, cresce la paura di essere abbandonati «dopo le elezioni» e il timore reale di gelare nelle tende fino a dicembre «l’ha detto anche Berlusconi», corre di bocca in bocca. Paure e dolore scorrono nel lento corteo aperto dai gonfaloni dei comuni terremotati: per la prima volta dopo il 6 aprile si entra nella “zona rossa”, il centro storico de l’Aquila ferita. In testa ci sono il sindaco Massimo Cialente, la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, Giovanni Lolli, deputato del Pd, molti sindaci e tanti cittadini. La visita è stata la sorpresa conclusiva della manifestazione organizzata dalle istituzioni, e che solo il sindaco di Poggio Vicenzo, di centrodestra, ha disertato perché la considerava «di parte». Non lo è, nella Villa Comunale si sono radunate piu’ …