“Lo stato si riprende i soldi per la ricerca”, di Raphael Zanotti
Dopo tre anni fondi scaduti. Le università: «È un trucco». È la più grande illusione ottica contabile degli ultimi anni: il giorno prima i soldi ci sono, stanziati e autorizzati, il giorno dopo sono spariti dal bilancio, indisponibili. Questo particolare fenomeno di «smaterializzazione» è oggetto di studio, da alcuni mesi, di tutti gli scienziati italiani che non capiscono dove sono finiti i soldi destinati ai loro progetti Firb, il Fondo degli investimenti per la ricerca di base. Dal 2000 a oggi il ministero dell’Università e della Ricerca ha finanziato con questo strumento decine di programmi, ma dopo le prime tranches non è più arrivato un euro. Perché, visto che i fondi erano a bilancio? In gergo ministeriale si chiama «perenzione amministrativa», uno dei prodotti più curiosi della fervida burocrazia italica. Questo «virus» colpisce qualunque stanziamento. Se entro tre anni dall’assegnazione i soldi non sono usati, lo stanziamento muore. Ovvero ritorna al ministero del Tesoro, che lo incamera e lo usa come più gli aggrada. Riassegnarlo per terminare quel che si era cominciato è a totale …