Mese: Giugno 2009

“Così muore la Giustizia”

Un’altra legge ad personam. Il Parlamento costretto ad avallare norme per tutelare le paure del premier in difficoltà. E con il blocco delle intercettazioni si elimina uno tra i principali strumenti di lotta contro il crimine. “Così muore la giustizia”. Questo è stata l’ultima critica dell’Associazione Nazionale dei magistrati rivolta al disegno di legge sulle intercettazioni che, dopo il voto definitivo alla Camera, diventa legge. Un’iniziativa affrettata e immotivata, per risolvere le paure personali di Berlusconi, di fatto elimina uno tra gli strumenti principali per la lotta alla criminalità. Con l’approvazione della legge le intercettazioni potranno essere chieste solo in caso di “evidenti indizi di colpevolezza”, non potranno superare il limite dei 60 giorni e non potranno essere pubblicate fino alla conclusione delle indagini preliminari. Sarà previsto il carcere dai 6 mesi a un anno per i giornalisti e il “via la toga” per il magistrato che rilascerà pubblicamente dichiarazioni sui procedimenti. Infine, accanto alle intercettazioni telefoniche e ambientali, il nuovo provvedimento metterà al bando anche l’utilizzo di videocamere. Il Governo, per voce del ministro …

Beni culturali, Pd: regolamento Bondi mette a rischio bellezza Italia

“La bellezza dell’Italia è a rischio: lo temevamo quando il governo cominciò a parlare del decreto casa, ne abbiamo la conferma oggi con l’approvazione da parte del Cdm del regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali”. Lo sostiene la capogruppo del Pd nella Commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, che spiega: “lo smantellamento della Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio e la creazione di quella per la valorizzazione non sono le azioni di cui necessita il nostro patrimonio culturale. Servirebbero risorse umane e finanziarie, chiarezza di competenze, decisioni non burocratizzate, collegamento fra direzioni centrali e periferiche; eppure, di tutto ciò nelle proposte del governo non c’e’ traccia. Approvando questo regolamento – conclude Ghizzoni – Bondi ha dimostrato la sua impermeabilità a tutte le critiche che si sono levate, anche all’interno del suo schieramento e del mondo associativo, sul merito e l’opportunità di questa riforma. Le commissioni cultura di Camera e Senato avevano chiaramente invitato il ministro a non procedere su questa strada: ma com’è ormai prassi …

“Il Csm boccia il reato di immigrazione clandestina”

Palazzo dei Marescialli boccia con durezza il reato di clandestinità voluto dalla maggioranza: lede i diritti degli immigrati e paralizzerà i tribunali. Ci sarà un’eccezionale aggravio, giudici pace oberati da centinaia migliaia processi. E ci sono dubbi sull’effetto deterrente della norma. Insomma, comporterà la «totale paralisi» di «molti degli uffici giudiziari». Ad avvertire delle «pesanti ripercussioni negative» del nuovo regime è la Sesta commissione del Csm, nel parere al pacchetto sicurezza approvato all’unanimità. Secondo i consiglieri, la nuova norma «non appare idonea a conseguire l’intento di evitare nel nostro Paese la circolazione di stranieri entrati irregolarmente». E lede i diritti dei clandestini e dei loro figli quando viene chiesta per la dichiarazione di nascita l’esibizione del permesso di soggiorno da parte del genitore. Per Anna Finocchiaro il Csm «conferma le nostre preoccupazioni». «Bene ha fatto il supremo organo di autonomia della magistratura a sottolineare tutte le questioni di diritto che solleva il ddl e tutti i problemi che creerà all’amministrazione della giustizia. L’introduzione del reato non solo lede i diritti delle persone migranti e dei …

“L’opposizione si rivolge al Colle: «Troppi strappi alla Costituzione»”, di Claudia Fusani

Il sindacato dei magistrati recita il requiem per la giustizia e «la fine della possibilità di fare indagini». Il procuratore antimafia Piero Grasso lo dice chiaro e tondo: «Si ridurranno le investigazioni». La Federazione nazionale della stampa è pronta allo sciopero contro «il bavaglio all’informazione» che in Italia, secondo osservatori internazionali, è già tra le più asservite. Ma l’allarme più drammatico arriva da Pd, Idv e Udc, le tre opposizioni unite e compatte contro il disegno di legge sulle intercettazioni. Di fronte a quella che definiscono «una minaccia per la Costituzione» si mettono tutte insieme intorno a un tavolo e scrivono una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come «supremo garante della nostra Carta». La lettera porta le firme di Antonello Soro, capogruppo del Pd, Michele Vietti, responsabile giustizia dell’Udc, e Massimo Donadi, capogruppo Idv. Mai i tre partiti erano stati così vicini dopo le politiche del 2008. Prove generali di alleanze dopo il voto europeo e in funzione dei ballottaggi? Ci sono volute quasi due ore di trattative per convincere Pierferdinando Casini a …

“La Cgil: firme per una legge che garantisca il diritto alla formazione permanente”, di Felicia Masocco

Apprendere e formarsi, perché più si conosce e meno si è inerti e subalterni. E perché la conoscenza può aiutare a gettare le basi per un nuovo modello produttivo una volta usciti dalla crisi. La Cgil pone entrambi gli obiettivi e lancia una raccolta di firme su una proposta di legge di iniziativa popolare per il diritto all’apprendimento permanente. LA RIFORMA DA FARE Primi firmatari sono Guglielmo Epifani e il linguista Tullio De Mauro che con Fulvio Fammoni hanno illustrato la proposta. «Se c’è una riforma da fare è questa», ha detto il leader della Cgil, ma «nessuno ne parla». «Non trovo corrispondenze nella politica, nel governo, nel sistema imprenditoriale». Eppure il contesto è deprimente. Il 40% dei lavoratori non ha un titolo di studio superiore alla scuola media, i nostri diplomati (compresi tra i 25 e i 64 anni) sono il 20% in meno rispetto alla media dell’Unione Europea e meno 40% rispetto ai paesi più avanzati. Ci sono in Italia 2 milioni di adulti tra i 46 e i 65 anni da porre …

“Quello che sui giornali non leggerete più”, di Giuseppe D’Avanzo

“Se escono fuori registrazioni lascio questo Paese”. Lo disse Berlusconi l’anno scorso, ad Ancona, e così annunciò la sua offensiva contro le intercettazioni. Più che un’offensiva, la distruzione risolutiva di uno strumento d’indagine essenziale per la sicurezza del Paese e del cittadino. “Permetteremo le intercettazioni – disse nelle Marche quel giorno, era aprile – soltanto per reati di terrorismo e criminalità organizzata e ci saranno cinque anni di carcere per chi le ordina, per chi le fa, per chi le diffonde, oltre a multe salatissime per gli editori che le pubblicano”. Come d’abitudine, il Cavaliere la spara grossa, grossissima, consapevole che quel che ha in mente è un obiettivo più ridotto, ma tuttavia adeguato alla volontà di togliere dalla cassetta degli attrezzi della magistratura e delle polizie un arnese essenziale al lavoro. E, dagli strumenti dell’informazione, un utensile che, maneggiato con cura (e non sempre lo è stato), si è dimostrato molto efficace per raccontare le ombre del potere. La possibilità di essere ascoltato nelle sue conversazioni – magari perché il suo interlocutore era sott’inchiesta, …

«Non ci sono soldi per ricostruire le scuole. Così L’Aquila muore», di Claudia Fusani

L’ultima novità dal terremoto è che non ci sono soldi per ricostruire le scuole. «Ce l’hanno comunicato giusto questa mattina» sibila Stefania Pezzopane (Pd), presidente della provincia dell’Aquila. «E se noi non riusciamo a far iscrivere i bambini a scuola, l’Aquila non si ripopola ed è destinata a morire» finisce il ragionamento il sindaco Massimo Cialente. Gli amministratori terremotati arrivano a Montecitorio intorno alle due del pomeriggio per dire la loro sul decreto Abruzzo che approvato dal Senato deve avere ancora, a oltre due mesi dal sisma, l’ok definitivo dalla Camera. Davanti alla Commissione Ambiente c’è il sottosegretario Guido Bertolaso. Poi tocca a sindaco e presidente provincia. Come è spesso accaduto nelle ultime settimane, Bertolaso rassicura e dice che va tutto bene. Gli amministratori locali raccontano un’altra storia. Diversa. Opposta. La sostanza è che qualcuno dice bugie sulla pelle di sessantamila sfollati. «Il governo sta giocando col fuoco, mantenga gli impegni o i deputati abruzzesi cominceranno lo sciopero della fame» si fa avanti Pierluigi Mantini (Udc) appena conclusa l’audizione di Bertolaso e degli amministratori. «Ci …