Mese: Giugno 2009

“Stop su polizze, credito e farmacie dietrofront a danno dei cittadini”, di Luca Iezzi

IL DOSSIER Con le nuove norme a rischio 500 euro di risparmi a famiglia Farmaci da banco:5mila nuovi assunti e sconti, ma per il Pdl vanno limitati ROMA – Assicurazioni, banche, farmacie, trasporti, difesa dei consumatori: eccolo, settore per settore, lo “stillicidio” di leggi anti concorrenza denunciato dall’Antitrust. Il governo ha raramente preso posizione lasciando piena libertà a proposte di legge ed emendamenti dei singoli appartenenti alla maggioranza. Le associazioni dei consumatori accolsero le varie “lenzuolate” dell’allora ministro Pierluigi Bersani stimando risparmi per 1000 euro l’anno per le famiglie. Dopo due anni metà di quelle misure sono state o accantonate o sono pesantemente minacciate. La vicenda più attuale evocata dal presidente Antonio Catricalà è il ddl Gasparri-Tommasini dove si misurerà la controffensiva delle lobbies sulla liberalizzazione dei farmaci di banco. L’Antitrust sintetizza così i benefici prodotti: “In tre anni sono stati aperti quasi tremila corner e parafarmacie. La loro quota di mercato è vicina al 6% dei farmaci di automedicazione. Lo sconto praticato ha margini tra il 3% e il 22,5%. I farmacisti nuovi occupati …

“Mediaset, affari d’oro con gli spot la pubblicità va sulle tv del premier”, di Ettore Livini

La Rai vince sugli ascolti ma perde rispetto alle reti del Biscione investimenti ridotti solo sui canali Rai e sulla carta stampata MILANO – L’effetto Palazzo Chigi regala per la seconda volta un paracadute anticrisi a Mediaset. Era già successo a fine 2001, nei primi mesi del governo Berlusconi bis, quando il Biscione aveva visto le sue entrate pubblicitarie rimanere stabili mentre quelle Rai (13,6%) erano andate a picco. L’attrazione fatale dei grandi investitori per le tv del premier è andata in onda in fotocopia nel 2009: la recessione, come ovvio, ha falcidiato i conti del settore. Ma Publitalia (-10,53% nei primi quattro mesi dell’anno secondo Nielsen) ha retto molto meglio della Sipra, la concessionaria della tv pubblica, che ha archiviato il quadrimestre con un pesantissimo -20,4% rispetto a inizio 2008, quando primo ministro era ancora Romano Prodi. La forbice non si spiega con l’audience. Anzi. La Rai nel periodo si è cavata qualche soddisfazione in più di Mediaset. Non solo: dove il traino “politico” del Cavaliere non funziona, come in Spagna, le cose vanno …

Dossier l’Unità “Le donne e il lavoro”

“MAMMA, CHE MANAGER”, di MARIA ZEGARELLI Come vedono le proprie madri i figli delle donne in carriera? Stanche, con il polso fermo, ma sempre presenti quando ce n’è bisogno. E alla fine le preferiscono a quelle «che non lavorano o lavorano poco». A raccontarlo sono proprio loro in un’indagine. Madri dirigenti, figli soli e infelici? Non è detto che sia così. Non sempre, infatti, avere una madre che lavora molto e riveste ruoli di responsabilità professionale significa crescere sentendosi meno «accuditi» e seguiti di chi ne ha una casalinga o comunque con molto tempo libero. A tracciare il quadro stavolta sono proprio loro, i figli, che raccontano attraverso un’indagine della Fondazione Istud di Milano, come vivono il loro rapporto con una madre manager. L’indagine, svolta tra gennaio e marzo scorsi, ha coinvolto 15 bambini e ragazzi divisi per fasce d’età, di 10-12 anni; 14-15 e 17-18, che hanno effettuato sei colloqui e undici madri manager con almeno un figlio. Un primo bilancio: il minor tempo trascorso insieme può trasformarsi in un rapporto madre-figlio più intenso, …

“La paura della pietà. Così muore un innocente nell’indifferenza di Napoli”, di Francesco Merlo

Hanno tutti paura, ma non dei camorristi che hanno ormai concluso l´affare e non sono lì, e anzi non sono mai stati all´interno della stazione della metropolitana. Hanno paura sì, ma di intenerirsi, di sentirsi costretti a male impiegare il proprio tempo per confortare la solitudine di chi sta morendo in mezzo alla calca: tutti intorno a lui, ma nessuno accanto a lui. Sicuramente teme, freddamente e lucidamente teme di dovere essere caritatevole quel tipo grasso con la maglietta rossa, una sagoma inespressiva e insignificante che, in questo video incredibile ed essenziale, smania per timbrare il biglietto mentre ai suoi piedi un ragazzo rantola e la sua donna si dispera perché nessuno lo soccorre. L´omaccione per bene, rispettoso delle regole dei trasporti pubblici, rimane calmo, non fugge e non si fa prendere dal panico. Con destrezza smanetta con il biglietto che è già nella fessura della macchina obliteratrice, ed è visibilmente infastidito dagli altri che invece scappano, fanno ressa, platealmente voltano la testa dall´altra parte che in fondo è solo il modo vile di guardare …

“Soffocati nel depuratore ma sono 4 morti in un giorno”, di Mariastella Iervasi

Morti per asfissia mentre uno aiutava l’altro. Morti per via delle esalazioni provenienti da una vasca di depurazione delle acque. Ancora un tragico incidente sul lavoro a Imperia. Sono entrati senza protezioni. «Ho visto uno dei miei compagni scendere qualche scalino per spostare la pompa idraulica che non prendeva bene». Ma l’operaio sarebbe scivolato, cadendo dentro la vasca-cisterna che doveva spurgare. E subito si è accasciandosi all’interno. Dall’alto del depuratore un altro operaio ha capito il pericolo «ed è subito intervenuto per aiutarlo, ma si è sentito male anche lui. Ho lanciato loro i salvagenti e sono corso a dare l’allarme». Mohamed Abidi, operaio tunisino, racconta con la voce tremante quel che è accaduto nella cisterna del sistema di pulizia delle acque fognarie di Riva Ligure. Ci risiamo. L’Italia piange una nuova tragedia sul lavoro. Due operai di 36 e 40 anni, morti per asfissia mentre uno aiutava l’altro per via delle esalazioni provenienti da una vasca di depurazione delle acque. È accaduto ad Imperia, nel mese scorso tre vittime a Sarroch, presso la Saras …

Dossier l’Unità su Abruzzo: “Pugno di ferro, cosi si vive nel «Principato delle macerie»” di Claudia Fusani e Massimo Solani

In questi mesi è stato sperimentato un sistema di propaganda; il commissario con poteri assoluti. Un modo di governare che tanti piace al premier, ma che sta limitando la libertà dei terremotati. L’atto fondativo è stato una scossa sismica devastante. Nessuno quella tragica notte del 6 aprile era stato in grado di immaginare che nel centro Italia stava per nascere un nuovo Stato. Il terzo, dopo San Marino e il Vaticano, tra quelli che si trovano all’interno dei confini nazionali: il Principato delle macerie. Mentre decine di migliaia di persone continuano a vivere disagi enormi, in Abruzzo il governo sperimenta un modello di organizzazione sociale e, assieme, un apparato di propaganda e di gestione del consenso. In nome dell’emergenza è stato limitato il potere decisionale delle comunità locali. In nome della propaganda è stato creato un sistema di controlli che rende difficile il lavoro dei giornalisti e molto complicata la diffusione delle notizie su quanto accade all’interno delle 180 tendopoli. Oggi, dopo oltre due mesi di paziente attesa, duemila cittadini del Principato delle macerie raggiungeranno …

“Quella “quota femminile” che favorisce anche l’uomo”, di Chiara Saraceno

Il problema non è l’opportunità o meno di stabilire una quota femminile per le posizioni che comportano potere decisionale e prestigio – in economia come in politica, nelle istituzioni culturali come nella Corte costituzionale. Il problema è come ridurre ed evitare che si riproduca una quota maschile che si avvicina al monopolio. Un monopolio così dato per scontato che nessun uomo si sognerebbe mai di ritenersi offeso, o sminuito nel riconoscimento delle proprie competenze, se assunto, promosso, designato proprio perché innanzitutto appartiene al “sesso giusto”. Viceversa l’introduzione di una “quota femminile” che intacchi minimamente quel monopolio è percepita come una ingiustizia degli uomini, che vedono ridursi le proprie possibilità. Spesso è anche percepita come un’offesa, o una diminuzione, da parte delle donne, che si sentono dequalificate se promosse anche in quanto tali. Per questo è importante pensare alle quote innanzitutto in termini di rottura di un monopolio che di fatto, attraverso i meccanismi di cooptazione, ha ristretto ai soli uomini l’accesso alle posizioni più alte. È questa constatazione che ha mosso il legislatore norvegese: nonostante …