Mese: Giugno 2009

On. Ghizzoni: emendamento al DL n. 39 a favore delle popolazioni della regione Abruzzo

Il 17 giugno, durante la discussione alla Camera per la conversione in legge del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo, l’On. Ghizzoni ha presentato un emendamento sulla tutela dei beni culturali di quel territorio. L’emendamento è stato respinto per soli 4 voti di scarto ottenendo il plauso e il voto favorevole anche dell’On. Granata, capogruppo in VII Commissione del Pdl. Riportiamo la dichiarazione di voto dell’on. Ghizzoni e, il calce, il testo dell’emendamento. “Signor Presidente, l’articolo aggiuntivo proposto ha per oggetto i beni culturali, in particolare i beni culturali mobili, completamente trascurati dal provvedimento, benché siano stati fortemente colpiti dal sisma, a partire da quelli conservati nelle molte chiese lesionate e anche nello stesso museo nazionale d’Abruzzo. Ugualmente, sono stati danneggiati molti archivi e molte biblioteche. Si tratta di un patrimonio di cui si è poco parlato nell’enormità della tragedia, però è bene ricordare, almeno in questa sede, che i dipinti, le opere d’arte, gli oggetti d’arte, le collezioni bibliografiche e …

“Gelmini toglie soldi alla scuola pubblica per darli alle private. Cgil: «È scontro»”, di G.V.

L’ultima della Gelmini: un bonus per le scuole paritarie. L’onta vien da dire, l’ultima per la scuola pubblica. Il sindaco è pronto ad intensificare la mobilitazione contro questa politica. La Gelmini non finisce mai nel suo compito di destrutturare la scuola pubblica. Ieri ha comunicato che se c’è da dare un sostegno economico va dato alle scuole paritarie. In un’intervista al «Corriere della Sera», Gelmini conferma la volontà di realizzare «una riforma che dia la possibilità di accedere ad un bonus a chi vuole frequentare» le scuole paritarie, «un pò come succede in Lombardia». Polemiche Le repliche non si sono fatte attendere. «Da mesi sosteniamo che l’obiettivo vero del ministro Gelmini è distruggere la scuola pubblica per far posto alle private. Finalmente si ammette che avevamo ragione», dice Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc Cgil. «Le risorse da dare alle scuole paritarie sarebbero recuperate dai tagli alle scuole pubbliche, violentando la nostra Costituzione. Non si possono utilizzare strumentalmente i dati Ocse, che peraltro dimostrano come le politiche di questo Governo si muovono in direzione opposta rispetto …

“Addio Dahrendorf. Lord e scienziato sociale un euroscettico che però amava l’Europa”, di Bruno Gravagnuolo

Liberale, grande sociologo, europeista scettico. Sono queste le prime tre definizioni che vengono in mente per compendiare la personalità di Lord Ralf Dahrendorf, nato nel 1929 ad Amburgo e scomparso ieri a Colonia, dopo essere stato colpito in maggio da una grave malattia, come ha annunciato l’edizione on line della Badische Zeitung e confermato la casa editrice Laterza, che ha pubblicato in Italia tanti dei suoi libri. «Lord», perché dal 1983 aveva adottato la cittadinanza britannica, e nel 1993 la Regina Elisabetta lo aveva nominato tale, con il titolo di «Baron Dahrendorf of clare Market in the city of Westminster». Del resto dal 1974 al 1984 era stato direttore della prestigiosa London School of Economics, istituzione dapprincipio fabiana e protolaburista, ma via via tendenzialmente liberale e in ogni caso ineccepibilmente pluralista. E in quel ruolo si era profondamente radicato nel mondo culturale britannico in senso lato, oltre che nell’empireo dell’accademia inglese e cosmopolita. Vediamo allora quelle tre definizioni sommarie di Lord Ralf, con tutto quello quel che c’è dentro. Liberale, certo, ma di tipo particolare. …

“Troppi silenzi da Minzolini. Il Tg1 «oscura» l’inchiesta”, di Natalia Lombardo

Neppure Clemente Mimun ci ha messo così poco tempo a creare il conflitto con l’opposizione. Augusto Minzolini, che da editorialista de La Stampa è passato alla direzione del Tg1 (come da richiesta del premier nella sua residenza romana), ad una settimana dal suo insediamento è diventato un caso con una raffica di richieste per la convocazione in commissione di Vigilanza. A Saxa Rubra aspettano il piano editoriale, ma si avvertono i primi disagi. Da due giorni, in effetti, i telespettatori del Tg1 non hanno idea di cosa contenga l’inchiesta della procura di Bari. Non si sanno spiegare come mai Silvio Berlusconi parli di «spazzatura» dalla quale non si farà «intimidire». le famiglie non hanno sentito pronunciare l’accusa di «istigazione alla prostituzione» nata dalle rivelazioni di Patrizia D’Addario, che ha raccontato al Corriere della Sera, di essere stata pagata per partecipare a delle feste a Palazzo Grazioli. Elementi da verificare, certo, ma da mercoledì mattina, nelle edizioni del Tg ammiraglio del servizio pubblico, si collegano le parole «spazzatura» all’accusa che il Pdl in coro getta su …

Confindustria, previsioni nere sulla crisi “In due anni un milione di posti in meno”, di Roberto Mania

Cresce la disoccupazione in Italia. In due anni i senza lavoro aumenteranno di un milione. Sono le previsioni del Centro studi della Confindustria, presentate ieri, alla vigilia dei dati dell´Istat sulla forza lavoro relative al primo trimestre del 2009. Dall´istituto di statistica ci si aspetta la registrazione di un crollo, il più marcato dal 1995, con un´accentuazione del dualismo nel mercato del lavoro: da una parte chi ha un contratto standard a tempo indeterminato protetto, parzialmente, dalla cassa integrazione; dall´altra chi (perlopiù le giovani generazioni) con i contratti in scadenza, non più rinnovati, e sostanzialmente senza tutele. Insomma con la recessione che dà solo timidi, e talvolta contraddittori, segnali di rallentamento, sta diventando l´occupazione la vera emergenza. La Confindustria non ha dubbi: il tasso di disoccupazione raggiungerà quest´anno l´8,6 per cento per sfiorare il 10 per cento (il 9,3) nel 2010, «livello che non veniva più toccato dal 2000». Con una prospettiva assai cupa se l´economia non riprenderà a crescere davvero e a ritmi anche sostenuti. Perché – secondo gli economisti di Viale dell´Astronomia – …

“Stipendi, è (quasi) parità tra uomini e donne”, di Rita Querzè

Contrordine, le donne non so­no meno pagate degli uomi­ni. Guadagnano un po’ me­no — un pizzico, uno zic, un qb — ma le discriminazioni vere sono un’altra cosa. Perché alla fine il ta­glio alle buste paga rosa si ferma al 2%. Soldi veri, è chiaro. Che potreb­bero comprare un rossetto, un pan­nolino, un cinema in più. Ma pur sempre una penalizzazione più con­tenuta rispetto al meno 7% stimato dall’Istat nel 2007, al meno 17% va­lutato da Unioncamere nel 2008, al taglio dell’8,75% annunciato dal­­l’Isfol nel 2009 o al meno 16% accer­tato, sempre quest’anno, dall’Euri­spes. Quadri rosa più penalizzati La stima del meno 2% è dell’osser­vatorio sulla Gestione della diversi­tà dell’università Bocconi in colla­borazione con Hay group. Lo studio completo sarà presentato martedì prossimo a Milano. «La novità è che non ci siamo fermati a valutare la differenza tra lo stipendio medio delle donne e degli uomini ma sia­mo andati a vedere quanto guada­gnano esattamente un uomo e una donna a parità di qualifica, mansio­ne, inquadramento, anzianità di ser­vizio », racconta Simona Cuomo, co­ordinatrice dell’Osservatorio. Ecco …

“Il premier smentisce le ipotesi di governi tecnici. Rischio logoramento che fa riaffiorare voci sulla successione”, di Massimo Franco

L’ accenno è stato fatto per scansare voci e for­se speranze di una crisi a breve del governo. Ma smentendo davanti ai vertici di Fiat e sin­dacato che Giulio Tremonti e Mario Draghi possano prendere il suo posto a palazzo Chigi, ieri Silvio Berlusconi ha ammesso che se ne parla. Ha confermato implicitamente che la sua leader­ship sta subendo un lento processo di appannamento; e che sotto traccia qualcuno forse ha ricominciato ad accarezzare il progetto della successione: Magari incoraggiato da qualcuno degli avversari del Cavaliere. È verosimile che non si tratti né del ministro dell’Economia, né del governatore di Bankitalia; semmai, di questi piani Tremonti e Draghi sono vittime. C’è di più. Proprio per il modo in cui l’offen­siva contro il premier sta avve­nendo, qualunque possibilità di un delfinato riconosciuto diven­ta più difficile. Berlusconi non l’ha mai davvero preso in consi­derazione. Ed il sospetto che qual­cuno ci stia lavorando è destina­to ad acuire diffidenze e ostilità. Il Pd gli chiede di dare spiegazioni sugli episodi nei quali secondo la magistratura sarebbe coinvolto; oppure di …