Giorno: 30 Giugno 2009

“Se l’affitto è tutto nero”, di Paola Natalicchio

Camera cercasi lavoratrice 30enne. Zona centro o semicentro. Massima serietà. No agenzie». L’annuncio viene pubblicato un venerdì qualsiasi e il telefonino inizia a squillare già dalla prima mattina. Io sono una ricercatrice precaria dell’università: 1200 euro al mese di assegno mensile, due anni di contratto e poi chissà. Loro sono i padroni di casa a cui si è liberata una stanza. Devono rimpiazzare qualcuno, fare cassa. Prendo, in poche ore, cinque appuntamenti. Li distribuisco in un sabato bollente di fine maggio. Si disegna, lentamente, un mondo. Comincio dal sontuoso quartiere dell’Eur. Davanti al laghetto, mi tende la mano Rossella, una signora sulla cinquantina, timida e nervosa. Stringe la sua borsa firmata sotto il braccio, mi fa strada con prudenza nel suo condominio: elegante, con un grande giardino. Ci passa accanto il portiere e lei abbassa la testa. Ci metto un po’ a capire che succede. «Glie lo dico subito: io le faccio vedere una stanza, ma non potrei. Insomma, affitto a nero». Parla sottovoce, si vergogna. Saliamo una rampa di scale in un silenzio surreale, …

“Incidenti sul lavoro poca tutela se sei straniero”

I dati del rapporto 2008 dell’Inail in materia di infortuni sul lavoro registrano una diminuzione degli incidenti, ma un incremento (+2%) di quelli occorsi agli stranieri. Per questi ultimi, tuttavia, non è affatto semplice ottenere una adeguata tutela in caso di incidenti invalidanti. Un lavoratore marocchino, ad esempio, si è visto rifiutare la domanda per l’assegno di invalidità: un articolo della legge n. 388/2000 dispone che il possesso della carta di soggiorno sia condizione necessaria. Il Tribunale di Genova, invece, gli ha dato ragione affermando essere sufficiente il permesso di soggiorno, in base a due sentenze della Corte Costituzionale. Ciò nonostante l’Inps non ha ancora diramato una circolare applicativa in tal senso: eppure le sue casse si giovano, eccome, del lavoro immigrato. Nel 2007 i contributi previdenziali versati dagli stranieri ammontavano a 7 miliardi di euro. Quei lavoratori, quindi, pagano, ma, essendo il welfare italiano orientato prevalentemente verso servizi per gli anziani, beneficiano delle prestazioni solo in minima parte (l’età media è di 31 anni). Ne consegue un problema istituzionale e politico. L’Inps è un …

“Mozioni, accuse, richieste di dimissioni in Parlamento la cena del Cavaliere coi giudici”, di Liana Milella

Di Pietro “sfida” Napolitano sui giudici della Consulta a cena col premier. Quando il presidente ha parlato da poco lui detta alle agenzie: «Posso accogliere il suo appello a sospendere le polemiche per il G8 a patto che si pronunci sulla vergognosa cena tra sei uomini delle istituzioni in conflitto d’interessi». Il caso approda in Parlamento. Con interrogativi imbarazzanti. Può un giudice costituzionale, alla vigilia d’una decisione delicata come quella sul lodo Alfano, invitare a casa sua a cena un collega e pure il premier Berlusconi, il sottosegretario Letta, il Guardasigilli Alfano, i presidenti di due commissioni parlamentari Vizzini e Bruno? Possono, a questo punto, l’alto giudice Luigi Mazzella (il padrone di casa) e il collega Paolo Maria Napolitano partecipare, il 6 ottobre, alla seduta in cui si deciderà se mantenere in vita o bocciare la legge che ha bloccato tre processi in cui è imputato il Cavaliere? Sapranno o quanto potranno apparire imparziali? Lo chiedono l’Idv e il Pd, già armati di interpellanze e interrogazioni. S’interroga l’Udc. A palazzo della Consulta il fine settimana …

“Crolla il Fisco: – 37 miliardi di euro”, di Stefano Lepri

Trentasette miliardi di euro in meno di entrate nel bilancio dello Stato, annuncia Silvio Berlusconi: questo, nelle cifre aggiornate del Tesoro. è l’effetto della crisi. E’ una cifra drammatica quella uscita ieri a Napoli, proprio mentre il presidente del consiglio insiste nella polemica contro il «catastrofismo» di televisioni e giornali, e propone che dal vertice del G-8 esca «un messaggio di speranza». Sarà questo calo del gettito fiscale a spingere il deficit pubblico 2009 al 5% del prodotto lordo, «se da qui a fine anno non cambia nulla» precisa il capo del governo. Sono i numeri che presto compariranno del Dpef, il documento programmatico del ministro Giulio Tremonti; e che certo porteranno l’opposizione a ripetere che l’evasione fiscale è in crescita. E’ normale che una crisi economica grave riduca il gettito fiscale. Le imprese fanno meno profitti, e va giù l’Ires. Le vendite diminuiscono, e va giù l’Iva. Già nelle previsioni governative dell’aprile scorso (la Relazione unificata del Tesoro) Tremonti aveva messo in bilancio 727 miliardi di entrate, tra tasse contributi e altro, contro i …

“L’Italia, il potere e il silenzio delle donne”, di Nadia Urbinati

Non è facile essere donne in questo tempo di stravolgimento dei valori e dei costumi, di smarrimento del senso comune. Non è facile trascendere ciò che ci sta intorno e ci offende: vicende di giovani donne che si lasciano abbagliare da vecchie meno vecchi uomini potenti; che accettano di farsi rimpicciolire fingendosi “bimbe” di un “papi”. Non c’è glamour in questa società dei diminutivi. Le ragazze che sono vel-ine, meteor-ine e ricevono farfalline e targarugh-ine: un linguaggio che le rimpicciolisce trasformando il serraglio in un parco ludico infantile. Nelle Lettere persiane di Montesquieu si trovano immagini rassomiglianti, rappresentazioni attualissime della vita servile di corte, più sordida perfino di quella dell’harem dove, se non altro, a fare da intermediari tra le donne e il sultano c’erano eunuchi. È questo l’esito delle fatiche che donne e uomini di più generazioni hanno sopportato per poter vivere come eguali nella vita pubblica e in quella privata? Mary Wollstonecraft, la coraggiosa e giovane iniziatrice del femminismo moderno, aveva parole durissime contro una società che preparava le ragazze ad un futuro …

“Troppi prof, dice il ministro. Ma i dati non corrispondono”, di Nicola Colajanni

In Italia ci sono troppi insegnanti in rapporto al numero di alunni rispetto alla media dei paesi Ocse. È l’accusa rivolta al sistema italiano che si ripete da nni e che è rimbombata anche nell’aula conferenze del ministero dell’istruzione in occasione della presentazione alla stampa da parte del ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini della versione italiana del rapporto Ocse, avvenuta l’altra settimana. Ma è proprio così? Per una strana alchimia, confrontando i dati diffusi dalla Gelmini con quelli contenuti nei rapporti in lingua originale, risultano molte differenze. Il comunicato stampa e le slides ministeriali, ancora non pubblicate come promesso sul sito del ministero, attribuiscono ai rapporti Ocse che il numero degli insegnanti per ogni 100 studenti globalmente considerato sarebbe in Italia pari a 9,6 mentre quello della media dei paesi Ocse sarebbe pari a 6,5. Il Rapporto “Economy Survey of Italy” (www.ocse.it), nel suo Capitolo IV a pag.108 nella Tabella 4.2, riporta, insieme ad altri dati, il raffronto sul suddetto parametro con riferimento alla scuola primaria, alla scuola secondaria di primo e a quella di secondo …

“Licenziabili 7 mila prof e dirigenti”, di Alessandra Ricciardi

Alla fine, la norma libera posti è arrivata. Nella sede più sicura -visto che già si prefigura il ricorso al voto di fiducia- ovvero quella del decreto legge Tremonti ter, la manovra estiva del ministro dell’economia, Giulio Tremonti, approvata venerdì scorso dal consiglio dei ministri. Dirompenti gli effetti per la scuola: secondo quanto risulta a ItaliaOggi, potranno essere licenziati circa 7 mila dipendenti, tra insegnanti e dirigenti scolastici, per essere posti forzatamente in pensione. A tanto infatti ammonterebbe il contingente di personale scolastico che ha già maturato il requisito indicato dal decreto legge Tremonti, ovvero i 40 anni di contributi versati, alla luce del quale il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, è autorizzata a procedere alla risoluzione anticipata e unilaterale del rapporto di lavoro. L’anzianità contributiva dei 40 anni prenderà il posto per tre anni dei 40 anni di effettivo servizio ad oggi necessari. La norma del Tremonti ter riscrive infatti l’articolo 72 del decreto legge n.112/2008, così come poi modificato in sede di conversione. E autorizza le amministrazioni pubbliche, per i soli anni 2009, 2010 …