Giorno: 28 Giugno 2009

Seminario per interpretare il risultato delle elezioni

Promosso dalla Fondazione scuola di politica, il seminario si pone l’obiettivo di interpretare il risultato delle consultazioni europee, amministrative, referendarie e discuterne le implicazioni politiche per il centrosinistra e il Partito Democratico, sia al livello nazionale sia in ambito regionale. Bologna, Centro Congressi dell’Hotel Savoai, via del Pilastro n. 2

«Una linea, un candidato, questo duello non sarà anticamera di scissioni», di Simone Collini

«Guerra tra bande», dice il quotidiano che legge mentre arriva al Lingotto di Torino. «Ma se non abbiamo neanche cominciato?», sorride. Poi Dario Franceschini si fa serio, e mette in fila queste poche parole: «Si chiama democrazia, non si chiama resa dei conti». Ventiquattr’ore prima, il segretario del Pd ha chiesto e ottenuto dalla Direzione che congresso ed elezione del nuovo leader non vengano rinviati al 2010. E nella prima intervista dopo che ha ufficializzato la sua candidatura spiega il perché. Secondo lei non c’è il rischio che il congresso sia una mera conta interna per la leadership? «Dipende da noi che non lo diventi. E il mio impegno è quello di mettere al centro del dibattito le risposte da dare al paese. Dopodiché, io sono stato eletto in un momento di emergenza, e ora la fase che abbiamo davanti richiede stabilità e forza. Entrambe, nella guida di un partito, può averle solo un segretario che venga eletto con una votazione. Chi vincerà avrà la forza per affrontare le regionali, impegnarsi nella costruzione del partito, …

«Parola ai “catastrofisti”: Ocse, Bce, Bankitalia, Commissione UE, Fed, World Bank. E Tremonti», di Francesco Paternò

I motivi per cui Silvio Berlusconi vuole «chiudere la bocca» a chi continua a vedere nero in questa grande crisi mondiale – e soprattutto continua a dirlo – sono molti. Eccoli, dalla parte deglle istituzioni internazionali. «Dall’aprile 2008 l’economia ha perso per strada oltre 4 milioni di posti di lavoro – dice un rapporto della Commissione europea del 16 giugno scorso dedicato al lavoro e alla «Parità tra i sessi» – in un primo tempo hanno accusato il colpo i settori a prevalenza di manodopera maschile, come la finanza, le costruzioni e l’industria manifatturiera. Ma ben presto la disoccupazione si è estesa ben oltre. Anche il settore dei servizi, che assorbe i due terzi dell’occupazione in Europa, ha tagliato i posti di lavoro. (…) Per ora la recessione ha rovesciato il divario storico tra uomini e donne: il tasso di disoccupazione maschile ha superato per la prima volta quello femminile. Ma la differenza è minima: nell’aprile 2009 si registrava un 8,5% per le donne contro l’8,6% per gli uomini». Il 24 giugno scorso, l’Ocse ha …

“Beethoven si sarebbe offeso a morte”, di Sandra Cappelletto

Ma quale errore? Una sottile astuzia, invece. Perché i giovani musicisti devono dimostrare da subito di saper riconoscere che cosa distingue un autore da un altro: chi sa quante volte nella loro carriera avranno a che fare con delle patacche spacciate per capolavori. Sarebbe bello pensare che il dirigente ministeriale responsabile della scelta del «tema» da sottoporre ai ragazzi dell’ultimo anno dei sette (sette!) Licei musicali attivi in Italia ha voluto sbagliare, confondendo la Sonata op. 14 n. 2 di Beethoven in sol maggiore con un analogo lavoro di «papà» Haydn, il compositore di cui nel 2009 ricorrono i duecento anni dalla morte e che in questi mesi viene celebrato ovunque. Purtroppo non è così: ancora una volta – e in questa occasione in modo clamoroso – la musica viene trattata con sciatteria. Lo spartito proposto ai ragazzi era infatti monco, mancante della «ripresa», uno dei passaggi fondamentali che connotano la forma sonata dell’età classica, tra fine Settecento e primo Ottocento, e, inoltre, nel titolo, l’opera veniva attribuita a Haydn. Beethoven si sarebbe offeso moltissimo, …