Tenere i piani ben distinti. Non confondere la crisi della politica con quella della democrazia e delle istituzioni. Se la prima c’è, questo non significa che abbia contagiato anche il resto.
“Non bisogna confondere la crisi della politica con la crisi della democrazia” e bisogna trovare un punto di riferimento nelle istituzioni “che hanno bisogno del necessario rispetto” dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia di inaugurazione dell’archivio storico del Quirinale.
Guarda al presente il capo dello Stato e osserva che “siamo nel momento in cui si discute molto, in Italia e fuori del nostro paese, della crisi e delle difficoltà della democrazia rappresentativa”. Un’ondata di sfiducia che Napolitano vede come un fatto negativo. Ha un’impressione Napolitano, quella che “talvolta si discuta in modo astratto o per formule, cercando una definizione nella fase complessa e senza dubbio difficile che stiamo attraversando”. Una generalizzazione che rischia di unire, in un unico calderone, le difficoltà della poltica spacciandole anche per quelle delle istituzioni e della democrazia.
Per Napolitano, invece, “proprio per non perdere il senso della fondamentale distinzione e giungere a giudizi più ponderati, è fondamentale il riferimento alla realtà delle istituzioni e alla loro cultura, nella loro storia, nella loro evoluzione, nel loro continuo travaglio di progressivo adeguamento”.
“Fra le istituzioni – prosegue Napolitano – c’è naturalmente la Presidenza della Repubblica e io davvero mi auguro che non sola, ma assieme alle altre autorità di garanzia, riceva sempre il necessario rispetto che è dovuto alle fondamentali istituzioni della nostra Repubblica e sappia anche farsi conoscere e farsi valere”.
La Repubblica, 25 giugno 2009
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