Crediti per oltre due milioni e mezzo di euro nei confronti dello Stato e fondi di cassa ridotti ormai all’osso. E’ questa la situazione in cui versano le scuole e gli Istituti di Carpi, Novi, Campogalliano e Soliera. Al punto che gli istituti superiori sono costretti ad aumentare il contributo volontario delle famiglie per poter far fronte alle spese di funzionamento ordinario. “In questo modo – spiega l’on. Manuela Ghizzoni – si vanno a colpire gli studenti che provengono da famiglie disagiate o a basso reddito, mettendo a rischio la prosecuzione degli studi”.
La parlamentare modenese ha già presentato un’interrogazione sulla gravissima carenza di risorse nelle scuole e negli istituti della provincia di Modena che vantano ormai nei confronti dello Stato crediti per 19 milioni di euro.
“La risposta a questa prima interrogazione è stata del tutto generica” spiega l’on. Ghizzoni che aggiunge: “Oltre a confermare la riduzione delle risorse finanziarie, la Gelmini si è limitata a citare ipotetiche e non meglio precisate misure allo studio del ministero per rispondere alle esigenze delle scuole. E intanto la situazione si aggrava in tutta la provincia di Modena. Le istituzioni scolastiche dell’Unione Terre d’Argine, ad esempio, in particolare le scuole primarie e secondarie di primo grado, possono contare su fondi cassa minimi: negli ultimi mesi di lezione hanno sopperito all’impossibilità di garantire supplenze distribuendo gli alunni delle classi ‘scoperte’ nelle altre classi. Ed è facile immaginare le conseguenze sull’attività didattica”.
Per quanto riguarda il periodo che va dal 2005 al 2008 il credito accumulato o vantato nei confronti dello Stato, per le scuole primarie e secondarie di primo grado delle Terre d’Argine, è di ben un milione e mezzo di euro. Mentre, sempre nello stesso periodo, il credito maturato negli istituti superiori è di 925 mila euro.
Nella sua seconda interrogazione l’on. Ghizzoni chiede al ministro Gelmini “come intenda procedere per onorare i crediti degli Istituti scolastici dell’Unione Terre d’Argine al fine di garantire un ordinato funzionamento”. Chiede anche “se siano state predisposte misure per consentire agli istituti stessi di assolvere alla propria funzione e restituire alle famiglie, agli studenti e agli insegnanti la fiducia nella scuola pubblica, oggi compromessa da una continua sottrazione di risorse”.