I nodi purtroppo vengono sempre al pettine. Di seguito l’utile lettura dell’articolo di ItaliaOggi relativo ai danni provocati dai tagli operati dal governo nella scuola. La destra fa come Penelope, ma al contrario: disfa di giorno la tela e compromette il futuro del nostro Paese tagliando le risorse per la scuola e il sapere, e poi cerca di ricucire, mettendo però solo delle pezze. Il risultato è soltanto una tela piena di toppe.
Manuela Ghizzoni
“Spunta il contratto di disponibilità”, di Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi
Si chiama contratto di disponibilità. Sarà offerto ai docenti che hanno lavorato negli ultimi anni con supplenze fino al termine dell’anno o delle lezioni.
Insomma, i precari stabilmente impegnanti nella copertura di posti vuoti di organico. E che, causa i tagli al personale della scuola decisi dalla manovra finanziaria di Giulio Tremonti, da settembre si troveranno senza la cattedra su cui fare la supplenza. Il contratto di disponibilità è l’estrema ricetta a cui stanno lavorando il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, e quello del lavoro, Maurizio Sacconi, per fronteggiare la nuova disoccupazione nella scuola. Per la prima volta la Gelmini ne ha parlato, la scorsa settimana, anche ai sindacati. Il paracadute, che secondo le prime indiscrezioni dovrebbe riguardare circa 9 mila insegnanti (resterebbero a piedi gli Ata, ovvero il personale ausiliario, tecnico e amministrativo), si aprirà a queste condizioni: i docenti devono aver avuto contratti di lunga scadenza e devono accettare la proposta dell’amministrazione di mettersi a disposizione per eventuali sostituzioni di colleghi assenti oppure per realizzare progetti speciali, come per esempio quelli contro la dispersione scolastica e il recupero dei debiti formativi. Nel periodo di attesa di una eventuale chiamata (in questo caso non saranno infatti utilizzate più le graduatorie di istituto ma quelle provinciali), percepiranno non più l’assegno di disoccupazione, ma quello di disponibilità. Circa mille euro al mese contro i 700-600 della disoccupazione. E quasi 200 euro meno del normale assegno mensile della supplenza. Che comunque sarà ripristinato nel caso in cui si ha la sostituzione. Nel periodo di disponibilità, poi, si continuano a maturare i punteggi per il servizio, che invece si perdono con l’indennità di disoccupazione. “Un sistema che dà stabilità alle persone, al di là dell’instabilità delle cattedre”, commenta il segretario della Uil scuola, Massimo Di Menna. Per alimentare il fondo del nuovo contratto, l’Istruzione può fare affidamento su tre voci: ci sono gli stanziamenti del Tesoro per le supplenze, poi quelli dell’Inps per la disoccupazione, e infine quelli delle regioni per gli ammortizzatori sociali. Viale Trastevere avrebbe acquisito già il parere favorevole di Sardegna, Campania, Puglia, Marche e Lombardia. E altre regioni potrebbero seguire. A patto, però, di rispettare una condizione: che sull’utilizzo dei docenti disponibili non ci siano paletti dal ministero, ma sia garantita la massima flessibilità, per rispondere al meglio alle esigenze locali. L’Istruzione deve ora, a seguito delle operazioni sugli organici, completare il quadro dei docenti papabili alla disponibilità sul territorio. E individuare il provvedimento in cui inserire la previsione. La Gelmini ha tempo un mese per chiudere la partita.
ItaliaOggi del 16 giugno 2009