Palazzo dei Marescialli boccia con durezza il reato di clandestinità voluto dalla maggioranza: lede i diritti degli immigrati e paralizzerà i tribunali. Ci sarà un’eccezionale aggravio, giudici pace oberati da centinaia migliaia processi. E ci sono dubbi sull’effetto deterrente della norma. Insomma, comporterà la «totale paralisi» di «molti degli uffici giudiziari».
Ad avvertire delle «pesanti ripercussioni negative» del nuovo regime è la Sesta commissione del Csm, nel parere al pacchetto sicurezza approvato all’unanimità. Secondo i consiglieri, la nuova norma «non appare idonea a conseguire l’intento di evitare nel nostro Paese la circolazione di stranieri entrati irregolarmente». E lede i diritti dei clandestini e dei loro figli quando viene chiesta per la dichiarazione di nascita l’esibizione del permesso di soggiorno da parte del genitore.
Per Anna Finocchiaro il Csm «conferma le nostre preoccupazioni». «Bene ha fatto il supremo organo di autonomia della magistratura a sottolineare tutte le questioni di diritto che solleva il ddl e tutti i problemi che creerà all’amministrazione della giustizia. L’introduzione del reato non solo lede i diritti delle persone migranti e dei loro figli, ma incepperà il sistema giudiziario italiano» dice la presidente del gruppo del Pd al Senato. Per il capogruppo dell’Idv alla camera Massimo Donadi «il reato di clandestinità paralizzerebbe i tribunali e l’attività delle forze dell’ordine. non aumenterebbe la sicurezza dei cittadini, la diminuirebbe».
L’Unità, 11 giugno 2009