Giorno: 11 Giugno 2009

“Il Csm boccia il reato di immigrazione clandestina”

Palazzo dei Marescialli boccia con durezza il reato di clandestinità voluto dalla maggioranza: lede i diritti degli immigrati e paralizzerà i tribunali. Ci sarà un’eccezionale aggravio, giudici pace oberati da centinaia migliaia processi. E ci sono dubbi sull’effetto deterrente della norma. Insomma, comporterà la «totale paralisi» di «molti degli uffici giudiziari». Ad avvertire delle «pesanti ripercussioni negative» del nuovo regime è la Sesta commissione del Csm, nel parere al pacchetto sicurezza approvato all’unanimità. Secondo i consiglieri, la nuova norma «non appare idonea a conseguire l’intento di evitare nel nostro Paese la circolazione di stranieri entrati irregolarmente». E lede i diritti dei clandestini e dei loro figli quando viene chiesta per la dichiarazione di nascita l’esibizione del permesso di soggiorno da parte del genitore. Per Anna Finocchiaro il Csm «conferma le nostre preoccupazioni». «Bene ha fatto il supremo organo di autonomia della magistratura a sottolineare tutte le questioni di diritto che solleva il ddl e tutti i problemi che creerà all’amministrazione della giustizia. L’introduzione del reato non solo lede i diritti delle persone migranti e dei …

“L’opposizione si rivolge al Colle: «Troppi strappi alla Costituzione»”, di Claudia Fusani

Il sindacato dei magistrati recita il requiem per la giustizia e «la fine della possibilità di fare indagini». Il procuratore antimafia Piero Grasso lo dice chiaro e tondo: «Si ridurranno le investigazioni». La Federazione nazionale della stampa è pronta allo sciopero contro «il bavaglio all’informazione» che in Italia, secondo osservatori internazionali, è già tra le più asservite. Ma l’allarme più drammatico arriva da Pd, Idv e Udc, le tre opposizioni unite e compatte contro il disegno di legge sulle intercettazioni. Di fronte a quella che definiscono «una minaccia per la Costituzione» si mettono tutte insieme intorno a un tavolo e scrivono una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come «supremo garante della nostra Carta». La lettera porta le firme di Antonello Soro, capogruppo del Pd, Michele Vietti, responsabile giustizia dell’Udc, e Massimo Donadi, capogruppo Idv. Mai i tre partiti erano stati così vicini dopo le politiche del 2008. Prove generali di alleanze dopo il voto europeo e in funzione dei ballottaggi? Ci sono volute quasi due ore di trattative per convincere Pierferdinando Casini a …

“La Cgil: firme per una legge che garantisca il diritto alla formazione permanente”, di Felicia Masocco

Apprendere e formarsi, perché più si conosce e meno si è inerti e subalterni. E perché la conoscenza può aiutare a gettare le basi per un nuovo modello produttivo una volta usciti dalla crisi. La Cgil pone entrambi gli obiettivi e lancia una raccolta di firme su una proposta di legge di iniziativa popolare per il diritto all’apprendimento permanente. LA RIFORMA DA FARE Primi firmatari sono Guglielmo Epifani e il linguista Tullio De Mauro che con Fulvio Fammoni hanno illustrato la proposta. «Se c’è una riforma da fare è questa», ha detto il leader della Cgil, ma «nessuno ne parla». «Non trovo corrispondenze nella politica, nel governo, nel sistema imprenditoriale». Eppure il contesto è deprimente. Il 40% dei lavoratori non ha un titolo di studio superiore alla scuola media, i nostri diplomati (compresi tra i 25 e i 64 anni) sono il 20% in meno rispetto alla media dell’Unione Europea e meno 40% rispetto ai paesi più avanzati. Ci sono in Italia 2 milioni di adulti tra i 46 e i 65 anni da porre …

“Quello che sui giornali non leggerete più”, di Giuseppe D’Avanzo

“Se escono fuori registrazioni lascio questo Paese”. Lo disse Berlusconi l’anno scorso, ad Ancona, e così annunciò la sua offensiva contro le intercettazioni. Più che un’offensiva, la distruzione risolutiva di uno strumento d’indagine essenziale per la sicurezza del Paese e del cittadino. “Permetteremo le intercettazioni – disse nelle Marche quel giorno, era aprile – soltanto per reati di terrorismo e criminalità organizzata e ci saranno cinque anni di carcere per chi le ordina, per chi le fa, per chi le diffonde, oltre a multe salatissime per gli editori che le pubblicano”. Come d’abitudine, il Cavaliere la spara grossa, grossissima, consapevole che quel che ha in mente è un obiettivo più ridotto, ma tuttavia adeguato alla volontà di togliere dalla cassetta degli attrezzi della magistratura e delle polizie un arnese essenziale al lavoro. E, dagli strumenti dell’informazione, un utensile che, maneggiato con cura (e non sempre lo è stato), si è dimostrato molto efficace per raccontare le ombre del potere. La possibilità di essere ascoltato nelle sue conversazioni – magari perché il suo interlocutore era sott’inchiesta, …

«Non ci sono soldi per ricostruire le scuole. Così L’Aquila muore», di Claudia Fusani

L’ultima novità dal terremoto è che non ci sono soldi per ricostruire le scuole. «Ce l’hanno comunicato giusto questa mattina» sibila Stefania Pezzopane (Pd), presidente della provincia dell’Aquila. «E se noi non riusciamo a far iscrivere i bambini a scuola, l’Aquila non si ripopola ed è destinata a morire» finisce il ragionamento il sindaco Massimo Cialente. Gli amministratori terremotati arrivano a Montecitorio intorno alle due del pomeriggio per dire la loro sul decreto Abruzzo che approvato dal Senato deve avere ancora, a oltre due mesi dal sisma, l’ok definitivo dalla Camera. Davanti alla Commissione Ambiente c’è il sottosegretario Guido Bertolaso. Poi tocca a sindaco e presidente provincia. Come è spesso accaduto nelle ultime settimane, Bertolaso rassicura e dice che va tutto bene. Gli amministratori locali raccontano un’altra storia. Diversa. Opposta. La sostanza è che qualcuno dice bugie sulla pelle di sessantamila sfollati. «Il governo sta giocando col fuoco, mantenga gli impegni o i deputati abruzzesi cominceranno lo sciopero della fame» si fa avanti Pierluigi Mantini (Udc) appena conclusa l’audizione di Bertolaso e degli amministratori. «Ci …

“Videocamere di sorveglianza? Il governo le ha rese inutilizzabili”

I parlamentar del Pd: “Isabella Bertolini e Carlo Giovanardi spieghino ai modenesi perché, una volta a Roma, votano provvedimenti che minano la sicurezza delle nostre città” Trasmettiamo una nota dei parlamentari del Pd Manuela Ghizzoni, Ricardo Franco Levi, Ivano Miglioli e Giulio Santagata in merito al voto di fiducia espresso ieri alla Camera sul decreto intercettazioni. Mentre il paese invoca la sicurezza come priorità il centrodestra, in un solo anno di governo, ha deciso di togliere finanziamenti e strumenti alle forze dell’ordine; si è ‘inventato’ il Lodo Alfano per garantire l’immunità a Berlusconi, e, con il voto di ieri alla Camera sul decreto intercettazioni, ha reso di fatto inutilizzabili a fini processuali le riprese delle videocamere di sorveglianza nelle città. Attraverso il voto di fiducia Berlusconi, complice la Lega, ha accecato i cosiddetti ‘occhi elettronici’, mettendo a serio rischio la sicurezza dei cittadini. I parlamentari del Pdl Isabella Bertolini e Carlo Giovanardi spieghino ai modenesi come mai quando camminano per via Emilia si dicono preoccupati per la sicurezza di Modena, mentre, una volta giunti a …

Intercettazioni, Pd: ddl acceca ‘occhi elettronici’

L’ On. Ferranti: il Governo spunta le armi dello Stato nella lotta alla criminalità. “Il ddl intercettazione acceca i cosiddetti ‘occhi elettronici’ e mette a serio rischio la sicurezza dei cittadini perché limita in modo sconsiderato la possibilità di usare le intercettazioni nel corso delle indagini”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti commenta l’equiparazione delle riprese visive e audio visive alle intercettazioni telefoniche contenute nel ddl Alfano. “Lo scontro politico ‘Ghedini-Maroni’ ha prodotto un mostro giuridico che non tiene conto neanche delle perplessità del procuratore Antimafia, Pietro Grasso che avevano portato il comitato dei nove a votare la scorsa settimana una modifica per superare i problemi derivanti dalla equiparazione delle intercettazioni alle mere riprese visive. Nella redazione del maxiemendamento il governo non ne ha però tenuto conto per cui tutto ciò che sarà video ripreso senza l’autorizzazione preventiva – spiega Ferranti – sarà inutilizzabile ai fini processuali. E così grazie al Governo anche in presenza di un filmato che riprende una rapina o uno stupro quella prova non potrà …