Giorno: 7 Giugno 2009

“Senza investimenti pubblici la qualità privilegio dei ricchi”, di Innocente Pessina

Una scuola milanese comunica ai genitori che dal prossimo anno le lezioni di latino le dovranno pagare di tasca propria. Si tratta di un insegnamento aggiuntivo e fa parte del Piano dell´Offerta Formativa (POF) ma non essendoci soldi, sono costretti a pretendere una retta. Non è insolito che si chieda alle famiglie di mettere mano al portafoglio: molte scuole all´iscrizione chiedono un contributo, libero e volontario per carità, e poi durante l´anno “fanno capire” che se si vuol garantire un servizio dignitoso occorre dare una mano. Serve la carta igienica? Pronti! Al mattino non strano vedere qualche studente che va a scuola coi rotoli richiesti. Un nuovo computer perché quello del laboratorio è obsoleto o rotto? I genitori si organizzano, fanno una lotteria, sfornano torte, feste, inventano strane, colorate e fantasiose iniziative e alla fine ecco comparire il computer richiesto. Non che questo sia sempre sbagliato, dare un concreto contributo alla scuola dei propri figli fa bene e ci fa sentire utili. Ma quello che è triste e potenzialmente pericoloso è che non ci si …

“Europee, puntiamo l’ultima monetina”, di Adriano Sofri

Senza il Pd non si può immaginare, in un futuro ragionevole, un riscatto dai fasti attuali della destra. Ecco l’elementare ragione per auspicare per il Pd il miglior risultato elettorale, e per rifuggire dall’autolesionismo dell’astensione. Tuttavia così com’è, il Pd non va, e non può fare da sé. («Quante divisioni ha la sinistra?». Moltissime: nel senso del verbo “dividere”. La bancarotta del governo Prodi ha lasciato nel suo elettorato, più che una delusione politica, un vero rigetto umano. Ignorandola, l’opposizione arriva alla prova europea (e peggio a quella amministrativa) con un’accozzaglia di pretendenti. Fra questi, alcuni si escludono dall’investimento in un rinnovato Partito democratico. È così per la sigla di Ferrero e Diliberto, votata a un massimalismo senza rivoluzione. È così per il populismo “caudillista” dell’Idv, che infilza “banderillas” nei fianchi del Pd per umiliarlo e istupidirlo. All’opposto, Sinistra e libertà e Lista Bonino-Pannella possono partecipare di un intento comune. La prima è oggi un mero cartello da “quorum”. Sarebbe castigata dall’argomento del voto utile, se anche quell’argomento non si fosse logorato nelle scorse elezioni …

“Se il Governo fa l’elemosina ai precari”, di Salvo Barrano

Gli ammortizzatori sociali per chi perde il lavoro sono stati estesi a tutti, un’indennità è prevista anche per i collaboratori a progetto. Ad oggi non c’è nessuno che, trovandosi senza lavoro, rimane senza aiuto dello Stato. Queste le parole di Berlusconi Porta a Porta. Pannella ha già annunciato da Radio Radicale la fine sine die di tutti gli scioperi della fame e della sete. Franceschini non ha più ragione di invocare salari minimi e sussidi di disoccupazione. L’Italia è un paese meraviglioso e tutti i lavoratori vissero felici e contenti, potremmo aggiungere. A esser seri, conviene forse dare un’occhiata al discorso di Draghi di venerdì scorso, in cui, al primo punto delle politiche anticrisi poneva l’urgenza di una riforma del mercato del lavoro e del welfare a favore dei lavoratori, prima che delle imprese (se lo dice un banchiere…): “Si stima che 1,6 milioni di lavoratori dipendenti e parasubordinati non abbiano diritto ad alcun sostegno in caso di licenziamento”. E aggiunge: “Va colta l’occasione per una riforma organica e rigorosa, che razionalizzi l’insieme degli ammortizzatori …

“Incapaci di pensare europeo”, di Barbara Spinelli

Possiamo già prevedere le parole che verranno dette, in molte capitali del continente, subito dopo le elezioni europee: è mancato, ancora una volta, quel che viene chiamato spirito o comune sentire europeo. In ogni Stato si vota su temi nazionali, ogni elettore tende a giudicare il proprio governo o la propria opposizione, non quello che le istituzioni europee hanno fatto o faranno. Alcuni vedranno confermata una loro persistente convinzione: non esiste un popolo – un demos – dell’Unione. L’Europa intesa come comune governo, affiancato ai governi nazionali, è un’utopia nata nell’ultima guerra che ha fatto naufragio anche se gli elementi statuali dell’edificio comunitario sono ormai inconfutabili. Tutti questi ragionamenti hanno un difetto. La realtà, continuano a vederla attraverso l’unica lente che conoscono: quella dello Stato-nazione. Ogni giorno i fatti dimostrano che la lente è inadatta, senza tuttavia intaccare la monotona routine. È come se nella pittura fossimo rimasti alle figure bidimensionali, ricusando la prospettiva di Piero della Francesca. La vecchia lente garantisce all’osservatore comodità, sforzo minimo, potere: perché abbandonarla? Eppure i fatti sono chiari: più …

“Lo stato si riprende i soldi per la ricerca”, di Raphael Zanotti

Dopo tre anni fondi scaduti.  Le università: «È un trucco». È la più grande illusione ottica contabile degli ultimi anni: il giorno prima i soldi ci sono, stanziati e autorizzati, il giorno dopo sono spariti dal bilancio, indisponibili. Questo particolare fenomeno di «smaterializzazione» è oggetto di studio, da alcuni mesi, di tutti gli scienziati italiani che non capiscono dove sono finiti i soldi destinati ai loro progetti Firb, il Fondo degli investimenti per la ricerca di base. Dal 2000 a oggi il ministero dell’Università e della Ricerca ha finanziato con questo strumento decine di programmi, ma dopo le prime tranches non è più arrivato un euro. Perché, visto che i fondi erano a bilancio? In gergo ministeriale si chiama «perenzione amministrativa», uno dei prodotti più curiosi della fervida burocrazia italica. Questo «virus» colpisce qualunque stanziamento. Se entro tre anni dall’assegnazione i soldi non sono usati, lo stanziamento muore. Ovvero ritorna al ministero del Tesoro, che lo incamera e lo usa come più gli aggrada. Riassegnarlo per terminare quel che si era cominciato è a totale …