“Senza investimenti pubblici la qualità privilegio dei ricchi”, di Innocente Pessina
Una scuola milanese comunica ai genitori che dal prossimo anno le lezioni di latino le dovranno pagare di tasca propria. Si tratta di un insegnamento aggiuntivo e fa parte del Piano dell´Offerta Formativa (POF) ma non essendoci soldi, sono costretti a pretendere una retta. Non è insolito che si chieda alle famiglie di mettere mano al portafoglio: molte scuole all´iscrizione chiedono un contributo, libero e volontario per carità, e poi durante l´anno “fanno capire” che se si vuol garantire un servizio dignitoso occorre dare una mano. Serve la carta igienica? Pronti! Al mattino non strano vedere qualche studente che va a scuola coi rotoli richiesti. Un nuovo computer perché quello del laboratorio è obsoleto o rotto? I genitori si organizzano, fanno una lotteria, sfornano torte, feste, inventano strane, colorate e fantasiose iniziative e alla fine ecco comparire il computer richiesto. Non che questo sia sempre sbagliato, dare un concreto contributo alla scuola dei propri figli fa bene e ci fa sentire utili. Ma quello che è triste e potenzialmente pericoloso è che non ci si …