Mese: Maggio 2009

“L’Aquila, sindaci in rivolta: risarcimento per tutti”, di Giuseppe Caporale

E una tv locale denuncia: ricostruzione, le banche chiedono tassi altissimi. Sono pronti alla rivolta i quarantanove sindaci dell’area del cratere. Monta la rabbia contro il decreto del governo per la ricostruzione post-terremoto, che la settimana scorsa ha passato il vaglio del Senato, e che giovedì sarà alla Camera per la definitiva convalida. I sindaci, se il testo non verrà corretto, annunciano battaglia. Ieri, durante un’assemblea a cui ha partecipato anche il presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, si è deciso di far scattare subito la mobilitazione. «Ciò che ci amareggia», ammette il sindaco di Acciano, Americo Di Benedetto, «è che è evidente che siamo di fronte a un problema di fondi, di risorse pubbliche che mancano, ma il governo questo non lo ammette. Avvertiamo quasi di essere presi in giro, se prima si annuncia di voler aderire alle nostre legittime richieste, e poi nel testo di legge i buoni propositi scompaiono del tutto». Due le rivendicazioni fondamentali da parte dei quarantanove sindaci: da una parte il risarcimento del cento per cento anche per i …

“Napolitano: «Borsellino e Falcone eroi della legalità»”, di Maristella Iervasi

I teenager antimafia entrano nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo è hanno il fiato in gola quando vedono le gabbie allineate dove erano rinchiusi 475 boss imputati. La sera prima sulla nave della legalità avevano visto un video sulla storia dell’antimafia. Hanno visto Falcone istruire quel primo maxi processo. Hanno sentito il magistrato Paolo Borsellino dire sulle macerie della strage di Capaci: «Falcone non andava bene ai suoi amici magistrati». E hanno visto anche le immagini di questo giudice saltare in aria in via D’Amelio per mano della mafia. Paolo Bertolini, 20 anni, studente liceale a Cecina e rimasto fuori dall’aula bunker. La sera prima aveva fatto una domanda, l’unica scomoda, al dibattito sull’antiracket: «Approfitto della presenza di un rappresentante del governo per chiedere, e scusate se rovino il clima di festa, come è possibile oggi fare il magistrato in un paese in cui il Capo del governo attacca i magistratrati». La Gelmini non risponde. Il microfono passa nelle mani di Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, che si limita a dire: «Non mi sento personalmente attaccato. …

“In fuga dall’Italia anche i cervelli stranieri”, di Roberto Mania

I talenti non ci piacciono. Con quelli stranieri adottiamo una specie di “respingimento soft”: prima li facciamo arrivare (pochi), poi facciamo di tutto perché non restino. Soldi buttati e cervelli non sfruttati. «Siamo talentuosi nel rigettare i talenti», dice Tito Boeri, direttore scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti, che ha coordinato la prima ricerca in Italia sui tremila studenti stranieri iscritti a dottorati delle nostre università. Un’indagine sull’università, certo, ma soprattutto sulla miopia delle politiche in materia di immigrazione. Perché la vera ragione per cui la stragrande maggioranza dei giovani studiosi non resta in Italia sta nella legge Bossi-Fini che rende praticamente impossibile la loro permanenza, costretti e una gimcana continua nei meandri della burocrazia inefficiente per poter “strappare” il necessario permesso di soggiorno. «La filosofia della legge – spiega Boeri – è che l’immigrazione sia sempre una minaccia». Anche quella qualificata. E così solo il 6 per cento dei dottorati stranieri, dopo aver ricevuto nell’85 per cento dei casi una borsa di studio per un quadriennio, proverà a restare in Italia. Invece, se ne andrà …

“Tempo pieno garantito? Si ma sarà un parcheggio”

Le parlamentari del Pd Mariangela Bastico e Manuela Ghizzoni confermano il rischio per la scuola modenese di tagli indiscriminati e di una scarsa qualità del modello educativo. “Invece che usare toni trionfalistici il Governo rispetti il patto che le famiglie modenesi stringono con le istituzioni per l’educazione dei loro figli”. Così le parlamentari del Pd Mariangela Bastico e Manuela Ghizzoni commentano i dati riportati dalla stampa sulle centinaia di cattedre che verranno a mancare in provincia di Modena. “Non sono state soddisfatte – ricordano – le richieste dei genitori per le nuove sezioni di scuola dell’infanzia nella provincia di Modena. I genitori sanno che a Modena città in tutte le scuole medie, tranne che una, non ci saranno più i rientri pomeridiani. In tutte le scuole elementari di Modena il modello a modulo funzionerà solo al mattino – precisano le parlamentari – Le famiglie degli alunni di scuole elementari, medie e superiori, ad oggi, non sanno ancora chi sarà l’insegnante dei loro figli e non viene loro detto che, anche se gli alunni riusciranno ad …

“Badanti, il welfare che viene dall’est” di Chiara Saraceno

Seicentomila circa iscritte all’Inps, altrettante se non più lavoratrici totalmente in nero, secondo le stime di Acli-colf. Quasi tutte straniere. Se non ci fossero loro, migliaia di famiglie italiane non saprebbero come far fronte ai bisogni di cura dei loro anziani divenuti fragili, parzialmente o totalmente dipendenti. Non perché nelle famiglie sia aumentato l’egoismo e diminuita la disponibilità alla solidarietà intergenerazionale. Gran parte del lavoro di cura nei confronti delle persone parzialmente o totalmente dipendenti, per lo più anziani, è ancora svolto da un familiare, per lo più donna: una moglie, una figlia, una nuora. Ma non sempre questa disponibilità basta. Molte persone che si prendono cura di un anziano fragile sono a loro volta anziane e da sole, spesso, non ce la fanno. Molte figlie e nuore oggi hanno anche un lavoro, oltre alla propria famiglia, cui pensare. Soprattutto, lo squilibrio demografico, di cui tanto si parla quando si discute di spesa pensionistica, si sperimenta direttamente nelle reti parentali. Se un tempo era raro invecchiare avendo ancora i genitori in vita, oggi è sempre …

“Franceschini: la democrazia si difende votando PD”, di Ninni Andriolo

Si vota perché l’Italia non finisca sotto «padrone» e per difendere «la qualità della nostra democrazia». Dopo le bordate di Berlusconi-”Napoleone” contro giudici e Parlamento, Dario Franceschini alza il livello dell’allarme. L’obiettivo è parlare agli incerti, farli riflettere, chiamarli a raccolta. Il 7 giugno è vicino, un elettore su quattro non ha deciso il proprio voto e il rischio astensioni non si riduce. Non è l’appello al «voto utile» del 2008 quello che lancia Franceschini in questi giorni, ma il concetto è che solo un grande partito come il Pd può arginare un premier che vuole stravincere. E che ieri ha fatto la solita retromarcia: «Mai detto che il parlamento è inutile». «Alle politiche il differenziale Pd-Pdl era di 4 punti – ricorda – Se si triplicasse, non si fa fatica ad immaginare cosa farebbe Berlusconi…». Non è il momento «di consegnare il Paese al premier, quindi, per un po’ di delusione motivata». L’invito è a «non scendere dall’autobus» del Pd “per salire”, magari su quello di Di Pietro. Perché «un voto spostato da noi …

“Scuole, una colletta tra le famiglie: ‘troppi tagli dovete aiutarci voi'”, di Salvo Intravaia

Lettere dei dirigenti per chiedere soldi. Manca tutto: dagli insegnanti alla carta. “Gli istituti vantano un credito di un miliardo dallo Stato e i fondi residui sono finiti”. Per salvare la scuola pubblica dalla bancarotta i genitori devono mettere mano al portafogli. Più di 250 dirigenti scolastici dell’Asal (l’Associazione scuole autonome del Lazio) hanno consegnato ai genitori una lettera sulla “grave situazione finanziaria”. Faremo “di tutto per garantire il diritto allo studio e, nello stesso tempo, il contenimento della spesa – scrivono – Ma nelle attuali condizioni le due cose non sono più conciliabili e diventa indispensabile il versamento del contributo deliberato dal Consiglio d’istituto per contribuire alla sopravvivenza”. Insomma: senza l’intervento dei genitori la scuola pubblica si ferma. “Non è una situazione nuova – spiega Paolo Mazzoli, presidente dell’Asal – ma ora è diventata grave e, per il prossimo anno, è giusto che l’opinione pubblica conosca la realtà”. La situazione è critica ovunque. Le scuole italiane, in questi cinque mesi del 2009, non hanno ricevuto neppure un centesimo per le cosiddette spese di Funzionamento …