Mese: Maggio 2009

“Rotto l’incantesimo del nuovo Don Rodrigo”, di Gad Lerner

Forse ora la smetterà d´insistere sulla propria esuberanza sessuale, sulle belle signore da palpare anche tra le macerie del terremoto e sulle veline che purtroppo non sempre può portarsi dietro. A quasi 73 anni d´età, Silvio Berlusconi si trova per la prima volta in vita sua a fare davvero i conti con l´universo femminile così come lui l´ha fantasticato, fino a permearne la cultura popolare di massa di questo paese. Lui, per definizione il più amato dalle donne, sente che qualcosa sta incrinandosi nel suo antiquato rapporto con loro. Le telefonate notturne a una ragazzina, irrompendo con la sproporzione del suo potere – come un don Rodrigo del Duemila – dentro quella vita che ne uscirà sconvolta. E poi il jet privato che le trasporta a gruppi in Sardegna per fare da ornamento alle feste del signore e dei suoi bravi. Ricompensate con monili ma soprattutto con aspettative di carriera, di sistemazione. L´immaginario cui lo stesso Berlusconi ha sempre alluso nei suoi discorsi pubblici è in fondo quello di un´Italietta anni Cinquanta, la stagione della …

“Non solo carità, ma anche diritti”, di Paola Di Nicola

T. H. Marshall nel suo poderoso contributo sulla cittadinanza sosteneva che i diritti sociali sono stati la marca distintiva delle società occidentali del XX secolo: sul riconoscimento di tali diritti si è giocata buona parte dell’evoluzione sociale, politica e culturale delle democrazie occidentali. All’inizio del XXI secolo, conclusasi la fase espansiva dei sistemi welfare, messi alle corde dalla profonda crisi economica, fiscale, culturale e di legittimazione, si sta aprendo uno scenario che deve destare qualche interrogativo sul fronte dell’evoluzione dei nostri sistemi di welfare. In tempi duri per i lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie si riscopre la solidarietà sia orizzontale che verticale. Le famiglie si riaggregano, si uniscono, fanno rete per ottimizzare risorse sempre più scarse: crescono gruppi di acquisto solidale (GAS), si ricorre al microcredito, le banche del tempo conoscono una nuova stagione. Laddove e quando la solidarietà orizzontale non è sufficiente, Chiesa ed enti benefici intervengono con aiuti dall’alto. Molti enti locali (regioni, comuni) hanno attivato interventi di sostegno ai redditi delle famiglie in difficoltà, soprattutto a favore degli occupati che …

Dario Franceschini: “Chi fa politica ha il dovere di non mentire”

Da Modena il segretario nazionale del Pd Dario Franceschini lancia un duro attacco a Silvio Berlusconi, “uomo di plastica” “Chi fa politica ha il dovere di dire la verità, di non mentire, di dare il buon esempio”. E’ stato questo uno dei passaggi più applauditi del discorso di Dario Franceschini a Modena, questo pomeriggio, alla festa del Pd di parco Ferrari. Franceschini è giunto in stazione attorno alle 16, quindi ha raggiunto la sede della festa in bicicletta, alla testa di un corteo di oltre 200 ciclisti. “Dobbiamo svegliare la coscienza civile di questo Paese – ha detto Franceschini nel suo intervento – il nostro avversario è un uomo di plastica che vorrebbe farci vivere in un Paese di plastica. Ma se pensa di avere tanti soldi e tanto potere da essere in grado di fare tutto e permettersi tutto allora noi abbiamo il dovere di dire no, fermati”. Il segretario del Partito democratico ha sottolineato in particolare la distanza tra il Paese descritto da Berlusconi e quello reale. Ha ricordato che il governo ha …

Operazione verità. Tutte le cose che il governo non dice

Il Governo Berlusconi ha compiuto un anno. Un anno che per l’Italia si è fatto sentire. Ma non nel modo in cui vi hanno raccontato, non per i successi che dicono di aver raggiunto. La realtà, quella della vita vera degli italiani, è molto diversa: il nostro è un Paese più povero, più ingiusto, più insicuro, più disinteressato all’ambiente e al futuro. La sua fotografia, che poteva essere anche peggiore senza l’impegno dell’opposizione in Parlamento, la trovate in queste righe e nell’inserto allegato, curato dal gruppo dei deputati del PD. Accompagnata dalle nostre idee, quelle per l’Italia che vogliamo. L’Italia di Berlusconi non è quella che vi stanno raccontando… Non dà risposte di fronte alla crisi Di fronte alla crisi tutta l’Europa si è mossa. L’Italia no. Forse non tutti sanno che il governo Berlusconi è l’unico a non aver stanziato risorse vere per contrastarla. Lo dice il Fondo Monetario Internazionale: siamo fermi allo 0,2% del Pil contro il 2,3% della Spagna e l’1,6% della Germania, solo per fare due esempi. La realtà è che …

“Più dei dialetti a scuola insegnamo le lingue nazionali”, di Luciano Canfora

Che i dialetti siano in realtà delle lingue (dialektos vuol dire lingua), dotate anche di una vasta produzione letteraria, è una di quelle ovvietà che possono serenamente reggere al succedersi dei secoli. Non meno documentato è il fenomeno della costante mescolanza linguistica, dovuta al procedere della storia. E lo stesso può dirsi della mescolanza dei costumi. Contro tali mescolanze si ergono i fondamentalismi. La demagogica richiesta di introdurre come disciplina scolastica lo studio dei dialetti parlati in ciascuna area del nostro Paese è, per l’appunto, un aspetto non nuovissimo di tale fondamentalismo. Istanza demagogica che sarebbe invero di non semplice applicazione: a Grosseto rispetto a Siena, così come a Potenza rispetto a Matera, a Cairo Montenotte rispetto a Ivrea, per non dire di Lecce rispetto a Foggia, il dialetto cambia, e in modo rilevante, all’interno della stessa regione. Il che rischierebbe di moltiplicare il problema ad infinitum. Esistono, come è noto, fiorenti insegnamenti dialettologici nelle nostre università. Per converso, l’inserzione di una monocultura dialettale strettamente epicorica in ciascun borgo del nostro linguisticamente ricchissimo Paese sarebbe …

“Precari e consumi preoccupano la Banca d’Italia”, di Stefano Lepri

«Non fatemi altre domande, parlerò il 29» ha detto ieri mattina Mario Draghi ai giornalisti. Ma stanno ormai prendendo forma le «considerazioni finali», per tradizione l’uscita in pubblico più importante del governatore; da pronunciare all’Assemblea della Banca d’Italia, quest’anno anticipata di due giorni perché il 31 maggio cade di domenica. A prendere la parola sarà un personaggio il cui prestigio all’estero cresce, quotato a succedere a Jean-Claude Trichet alla guida della Bce nel 2011. Da quanto si riesce a capire, sarà un messaggio forte. Dirà che occorre una robusta indennità di disoccupazione anche per i precari; che sarebbe meglio andare in pensione più tardi; che i conti dello Stato sono messi in difficoltà dall’evasione fiscale in aumento. Se si intravedano o no i primi segni della ripresa è questione che, nell’analisi della Banca d’Italia, ha un’importanza relativa. Draghi è stato uno dei primi ad annunciare – già il 21 febbraio – che la caduta della produzione rallentava. Ma il calo dei posti di lavoro si realizza sempre con ritardo. Per giunta all’uscita di questa crisi …