Mese: Maggio 2009

“La protesta dei pensionati per dare la sveglia al governo”, di Felicia Masocco

L’unica misura che il governo ha preso per loro è la social card, carità in confezione carta di credito. Se non bastasse il fatto che è umiliante, si aggiunga la sua totale insufficienza: solo il 40% di chi percepisce una pensione povera è riuscito a ottenerla. I pensionati dello Spi-Cgil, la più grande associazione sindacale d’Europa, lo ricorderanno oggi in decine di piazze che verranno presidiate con gazebo, incontri, spettacoli, volantinaggi. È l’ultima tappa di un percorso di mobilitazione che li ha impegnati per mesi. Da mesi lo Spi, da sola o con i colleghi di Cisl e Uil, chiede di essere ricevuto dal governo e per farsi portavoce della condizione degli anziani, dei pensionati, delle difficoltà che hanno a sbarcare il lunario, che non nascono ora ma che con la crisi si sono appesantite. «Il governo non può continuare a far finta di niente – dichiara la leader Spi, Carla Cantone -. La situazione si fa sempre più critica: sono le nostre 4120 Leghe (strutture presenti sul territorio, ndr) a lanciarci l’allarme povertà». Cantone …

“Amnesty accusa: l’Italia calpesta i diritti umani”, di Umberto Degiovannangeli

«Un anno fa lanciammo un preciso allarme rispetto alla china razzista verso la quale l’Italia si stava dirigendo. A un anno di distanza siamo di fronte a una realtà ormai definita: l’Italia è precipitata nell’insicurezza e sta mettendo a repentaglio l’incolumità di molte persone, oltre alla propria reputazione nel panorama internazionale». E ancora: «Come spesso accade, l’accanimento discriminatorio verso un gruppo piccolo, debole e marginalizzato come i rom è stato solo l’inizio. Ha rappresentato il centro della spirale di disprezzo per i diritti umani che si è andata poi allargando e oggi colpisce sempre più persone». Un j’accuse possente. Una denuncia argomentata. QUADRO A TINTE FOSCHE Un grido d’allarme che va raccolto. A lanciarlo è Christine Weise, presidente della sezione italiana di Amnesty International. L’occasione è la presentazione del «Rapporto 2009. La situazione dei diritti umani nel mondo» e della campagna «Io pretendo dignità» lanciata a livello mondiale da Amnesty. Dagli sgomberi ai respingimenti in mare: l’Italia sotto accusa. Rileva la presidente di Amnesty Italia: «Gli sgomberi delle comunità rom e sinti sono proseguiti in …

Newsletter n° 6 – Maggio 2009

Meno È questo il segno che contraddistingue un anno di Governo di Berlusconi. Meno sicurezza, meno risorse alle forze di polizia, meno lavoro, meno benessere, meno opportunità, meno risorse per la scuola e l’università, meno sostegno alle famiglie, meno politiche per le piccole e medie imprese, meno diritti, meno pluralismo, meno democrazia, meno giustizia, meno welfare, meno ricerca, meno autorevolezza sullo scenario internazionale, meno risorse agli enti locali, meno coesione sociale, meno solidarietà, meno investimenti per ambiente e energie rinnovabili, meno crescita e prodotto interno lordo, meno rispetto del territorio. E, ci tocca ricordare anche questo aspetto a causa delle ultime notizie, meno moralità. L’unico segno meno che manca, ed è l’ennesima promessa tradita dalla destra, è quello riferito alle tasse, che purtroppo non sono calate per le imprese e per gli italiani. Ci avviciniamo al 2 giugno, Festa della Repubblica e anniversario dell’elezione dell’Assemblea Costituente, e dobbiamo segnalare anche meno rispetto per le istituzioni democratiche e per la nostra Carta fondamentale. Il Governo meno impegnato a contrastare la crisi sullo scenario internazionale. Il Governo …

Appello in difesa della dignità delle donne

Ho sottoscritto l’appello proposto dalla collega Barbara Pollastrini perchè credo che in questo momento sia più che mai necessario difendere la dignità offesa delle donne. Di seguito ne potete leggere il contenuto. Manuela Ghizzoni   Per il rispetto, per la dignità di tutti. Quanto sta accadendo è qualcosa che ci tocca profondamente e colpisce al di là di una appartenenza politica. Riguarda il senso di noi stesse e quella cultura del rispetto che è parte essenziale di una dignità pubblica femminile conquistata e da tutelare. Quel bene prezioso che è la libertà di ognuna deve essere presidiato da una educazione permanente alla responsabilità della comunità, al rispetto della persona, a partire dalle donne e dal loro corpo, alla responsabilità verso gli altri, le altre. E’ un compito inderogabile per classi dirigenti che sappiano quanto la dignità delle donne, delle ragazze sia condizione per il rispetto di tutti e la premessa di una democrazia non piegata a una regressione civile. Anche per questo le donne non meritano di essere umiliate da leadership che esprimono una cultura …

Beni culturali, Pd: regolamento Bondi mette a rischio bellezza dell’Italia

Ghizzoni (Pd): maggioranza si spacca su riorganizzazione Mibac “La bellezza dell’Italia è a rischio: lo temevamo quando il governo cominciò a parlare del decreto casa, ne abbiamo avuto la conferma oggi con l’approvazione del nuovo regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali”. Lo denunciano i deputati del Pd membri della Commissione Cultura, dove stamattina si è consumato uno strappo nella stessa maggioranza: dopo un’ora e mezza di discussione interna a porte chiuse, infatti, il capogruppo Pdl Fabio Granata ha rimesso il suo mandato di relatore e la leghista Paola Goisis ha manifestato pubblicamente la propria insoddisfazione, annunciando un voto favorevole “solo per disciplina di alleanza”. Altri deputati provenienti da An hanno manifestato, nel corso del dibattito, la propria “sofferenza”; la stessa presidente della Commissione, Valentina Aprea, non ha nascosto “perplessità”, rimettendosi alla fiducia nel ministro Bondi, che ha ammesso una propria “sconfitta personale, su cui sarà necessario riflettere”. “Lo smantellamento della Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio – spiega la capogruppo del Pd, Manuela Ghizzoni – …

“Lite sul codice fiscale alla maturità”

Il codice fiscale dei ragazzi entra nelle rilevazioni statistiche del ministero del­­l’Istruzione. Obiettivo: l’anagra­fe degli studenti. L’opposizio­ne però teme che quella se­quenza di numeri e lettere pos­sa essere usata per discrimina­re i figli degli immigrati irrego­lari che stanno per sostenere la maturità. Un passo indietro. A metà marzo, con una circolare, il ministero ha chiesto a ogni scuola i dati di tutti gli iscritti, compreso il codice fiscale. Po­chi giorni fa, con un’altra circo­lare, sono stati richiesti i dati degli ammessi all’esame di Sta­to. D’ora in poi le statistiche ri­guardanti la prova, è scritto nel­la circolare, verranno eseguite con nuovi criteri. I dati salienti dell’esame — ammissione, scritti, orali, credito scolasti­co… — entreranno nella banca dati del Miur accanto al nome di ciascuno dei 497 mila candi­dati seguito dal codice fornito dall’Agenzia delle Entrate. Fino­ra si è lavorato su grandi aggre­gati: tanti promossi, bocciati, ammessi, eccetera. Una valanga di algoritmi e da­te è transitata a partire da mar­zo da migliaia di scuole al servi­zio statistico del ministero che in non pochi casi (codici fiscali soprattutto …