Mese: Maggio 2009

“In Lombardia solo sette maestri unici”, di Rita Querzè

I primi dati ufficiali: bocciato dalle famiglie il modulo di 24 ore nelle elementari. In crescita il tempo pieno. Maestro unico: «Alla prova dei fatti, un fallimento». E’ du­rissimo il giudizio del sindaca­to lombardo della scuola sul modello Gelmini di docente elementare. «Solo falsità — contesta il ministro —. Il sin­dacato si rassegni: è finita l’epoca del suo strapotere irre­sponsabile ». Ieri Gilda, Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola hanno diffuso i dati ag­giornati sugli organici della scuola in Lombardia. Da Ro­ma il ministro ha ribattuto colpo su colpo. «Questa volta non si tratta di una nostra valutazione ma del parere delle famiglie — al­za la voce Angelo Scebba, se­gretario regionale Gilda in Lombardia —. Basta dare un’occhiata ai moduli orari scelti in regione: su oltre 21 mila classi alle elementari quelle con il modulo orario di 24 ore, e quindi con il mae­stro unico, saranno soltanto sette. Forse si arriverà a otto. Una quota irrisoria». I sindacalisti lamentano 4.853 posti in meno negli or­ganici della scuola lombarda. «I tagli riguarderanno 696 ma­estri elementari, 2.025 …

Università, non passa lo straniero

Nell’università italiana lo straniero non passa. Fanalini di coda in Europa, il nostro Paese e le nostre università non attraggono da altri Paesi. E richiamano meno di quanto già disastrosamente appare, dato che una parte non trascurabile degli iscritti con cittadinanza non italiana, non è in realtà approdata qui per fare l’università. Mentre in Francia e in Germania sul totale degli iscritti gli stranieri superano l’8 per cento, in Inghilterra il 10, e negli Usa ogni 100 universitari almeno 20 arrivano dall’estero, l’Italia sfiora appena il 2 per cento. Altro che Erasmus. Altro che scambi culturali a livello internazionale. Lo dice l’ultimo rapporto sull’istruzione dell’Ocse, l’Organizzazione internazionale per la cooperazione economica e lo sviluppo. Il periodo analizzato è il 2006, ma le cose non sembrano essere cambiate, guardando ai dati del Miur, il nostro ministero dell’Istruzione ricerca e università, che ha un’anagrafe dettagliata e costantemente aggiornata. Gli universitari stranieri risultano 47.555, su un totale di oltre un milione e quattrocentomila iscritti (per laurea triennale, ciclo unico o specialistica). Ma di questi, ben 13.481 al momento …

“Troppa fretta”, di Federico Geremicca

Quando un disegno di legge catalizza opposizioni che vanno dal Pontificio Consiglio per i migranti fino all’Associazione dei partigiani, coinvolgendo trasversalmente organizzazioni di ogni genere – da quelle dei medici fino ai funzionari di Polizia – delle due l’una: o il provvedimento legislativo è sbagliato oppure il governo che lo propone è sommerso da un tale livello di impopolarità che farebbe bene a lasciare il campo. Poiché – stando anche agli ultimi sondaggi – non è certo questa la situazione nella quale si trova l’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, è allora assai probabile che sia il disegno di legge sulla sicurezza – ancora in discussione alle Camere – a contenere innovazioni e norme ritenute assai discutibili, se non addirittura sbagliate. In casi del genere – nient’affatto nuovi – buon senso reclamerebbe il tradizionale «approfondimento». Il tentativo, cioè, di apportare aggiustamenti e correzioni attraverso il confronto. Il governo, invece, ha deciso di porre la questione di fiducia, perché – come ha onestamente ammesso il ministro Maroni – «ci sono malumori in una parte della maggioranza». Malumori …

“Amos Luzzatto: «Io, vittima nel ´38, dico che oggi siamo al razzismo»”, di Alessandra Longo

Giusto il caso. Quando lo chiamiamo, Amos Luzzatto, già presidente delle Comunità ebraiche italiane, sta uscendo dalla metropolitana di Milano. Luzzatto, ha sentito? La Lega propone vagoni destinati esclusivamente ai milanesi… C´è silenzio. Poi questo ottantenne giramondo, innamorato del dialogo, «ebreo di sinistra», come lui stesso si definisce nella sua biografia «Conta e racconta», esplode in un commento secco: «Ma questo è razzismo puro!». Forse una volta Luzzatto si sarebbe prudentemente fatto leggere le agenzie di stampa, avrebbe pensato ad uno scherzo, ma oggi l´aria che tira porta a credere subito che la proposta del leghista Salvini non sia affatto una boutade. «In un certo senso – chiosa il professore con ironia amara – anch´io violerei la legge viaggiando in metro. Sono residente a Venezia…». Luzzatto, per la verità, prima di quest´ultim´ora, volevamo chiederle che cosa ne pensa dell´uscita di Dario Franceschini. Ha fatto bene il segretario del Pd a evocare le leggi razziali commentando la normativa di governo sulla sicurezza? «Conosco Franceschini e penso che sia una persona attenta, equilibrata. So che a Ferrara, …

Liceo Fanti, ennesimo appello al governo caduto nel vuoto

Dopo l’allarme lanciato dal consiglio d’istituto l’on Manuela Ghizzoni si dichiara “Indignata per l’indifferenza dimostrata verso le richieste delle scuole modenesi” “Quello del Liceo Fanti è solo l’ultimo degli appelli caduti nel vuoto” con queste parole l’on del Pd Manuela Ghizzoni, capogruppo in commissione cultura alla Camera, commenta la notizia dell’ammanco di 290 mila euro del liceo Fanti, soldi che lo Stato non ha mai provveduto a versare alla scuola per le supplenze e per gli esami. “E’ una situazione inaccettabile, si tratta – spiega la parlamentare del Pd – della stessa condizione in cui versano altre scuole della nostra provincia. Tuttavia, nonostante gli appelli di genitori, studenti, insegnanti, dirigenti e amministratori, il governo fa orecchie da mercante, sono indignata per l’indifferenza dimostrata”. La mancanza di liquidità impedisce infatti di saldare le spese per appalti di pulizia e per forniture di materiale didattico: “Soprattutto – sottolinea Ghizzoni – impedisce di procedere al pagamento dei supplenti. Non dimentichiamo poi le visite fiscali, rese obbligatorie dal decreto Brunetta, per le quali alcuni istituti stanno già ricevendo le …

“Da Lampedusa all’apartheid”, di Gad Lerner

Chi saranno i milanesi doc aventi diritto a posti riservati sui mezzi pubblici, nella greve fantasia del leghista Matteo Salvini? Bisognerà esserci nati, a Milàn (come usano chiamarla sul giornale di partito), o basterà la residenza? E i brianzoli, i monzesi, perfino i sestesi che detengono il capolinea del Metrò fuori dai confini comunali, vorremo mica escluderli, in fondo sono pure loro dei poveri padani, vero? Basterà la residenza per accedere al diritto di tutela, e pazienza se ne approfitterà qualcuno nato troppo lontano dalla Madonnina, oppure il controllore Atm verrà incaricato di esaminarci il dna? La provocazione calcolata di un capolista della Lega Nord alle prossime elezioni europee, già resosi noto per i volantinaggi di fronte alle chiese contro l´arcivescovo Tettamanzi – a propagandare un Vangelo per soli lumbard – e per avere paragonato i rom a topi, come tali da derattizzare, è un´avvertenza precisa. Il partito di Bossi investe il suo futuro politico su una riforma complessiva del diritto in senso discriminatorio. Agli immigrati non si vogliono negare solo i diritti politici legati …

“Chi soffia sul razzismo con la scusa della sicurezza”, di Pietro Soldini

Il Presidente della Camera Fini ha manifestato il suo dissenso rispetto al pacchetto sicurezza ponendo l’accento sulle norme che riguardano i medici-spia e i presidi-spia e mettendo in guardia il governo da probabili profili d’incostituzionalità. Il governo e la maggioranza, Lega compresa, sembrano aver accolto queste obiezioni e si appresterebbero a modificare queste specifiche norme: se così fosse ci si dovrebbe tuttavia spiegare perché le stesse obiezioni non riguardano i funzionari dello “stato civile spia” che sono ancora contenuti nel Ddl sicurezza e che impediranno il matrimonio (diritto umano sancito dalla carta dell’Onu, art. 16), la registrazione delle nascite e delle morti e il riconoscimento dei figli naturali. È evidente che anche per questa fattispecie valgono i motivi d’incostituzionalità di cui sopra. Il paradosso è che per sanare la piaga della clandestinità si fa di tutto tranne l’unica cosa realmente efficace: denunciare dove gli immigrati irregolari lavorano in nero e offrire loro un’opportunità di regolarizzazione. In questo modo la stragrande maggioranza degli immigrati irregolari diventerebbero legali e la clandestinità criminale sarebbe isolata e più facilmente …