Mese: Maggio 2009

Napolitano: «Adesso basta xenofobia», di Ugo Magri

Il costume politico va scadendo sempre più, constata amaro il Presidente della Repubblica. Ne ha viste tante, però mai finora si era sparso da noi il contagio ben conosciuto altrove, quella «retorica pubblica che non esita a incorporare accenti di intolleranza e di xenofobia» nei confronti degli immigrati. Ecco, invece, il virus arrivare «anche in Italia». Dove «si diffonde». Complice per caso la campagna elettorale, la smania del governo di acchiappare qualche voto in più? Napolitano questo non arriva a dirlo, si ferma un attimo prima perché lungi da lui l’intenzione di scatenare un’altra guerra con Berlusconi dopo Eluana, dopo il braccio di ferro sui decreti, dopo le scintille sulla Costituzione. E nel Palazzo del Quirinale sono categorici: il Capo dello Stato si riferisce a un clima generale, a uno stato d’animo collettivo, e tra parentesi non è la prima volta che manifesta il proprio allarme. Era intervenuto all’inizio del mese, la coincidenza con il voto della Camera sul «pacchetto sicurezza» è del tutto occasionale… Già, perché mentre Napolitano rivolge il suo indirizzo in inglese …

“Medici e presidi obbligo di denuncia”, di Massimo Solano

Le sigle sindacali dei medici, come anche quelle degli insegnanti, non credono alle rassicurazioni e alle alzate di spalle del ministro dell’Interno Maroni. Per loro la situazione è chiara: entrato in vigore il nuovo reato di clandestinità saranno obbligati a denunciare gli extracomunitari irregolari. Una analisi che è condivisa anche da Guido Calvi, penalista ed ex senatore diessino. Presidi, insegnanti e medici ospedalieri temono di essere costretti a fare la spia. Cosa ne pensa? «Che sono preoccupazioni fondate, codice penale alla mano. Prendiamo l’articolo 361 che recita: “il pubblico ufficiale, il quale omette o ritarda di denunciare all’autorità giudiziaria, o ad un’altra autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, un reato di cui ha avuto notizia nell’esercizio o a causa delle sue funzioni, è punito con la multa da euro 30 a euro 516”. L’articolo 362 prevede la stessa cosa per “l’incaricato di pubblico servizio”». E presidi e medici sono pubblici ufficiali? «Certamente. Nell’esercizio delle proprie funzioni sono pubblici ufficiali. Non ci piove. Facciamo l’esempio di un medico ospedaliero: se è in servizio e …

“Scuola, la protesta delle mamme: beffate sulla scelta del tempo pieno”, di Maristella Iervasi

Vanessa è una mamma che lavora nell’archivio di un grande giornale nazionale ed ha un figlio che andrà in prima elementare il prossimo settembre. Federico è stato iscritto nella scuola del quartiere, la «Vincenzo Cuoco» di Roma, nello stesso istituto dove il bambino frequenta l’ultimo anno di materna. Presentando la domanda di iscrizione, la famiglia ha scelto per il figlio il tempo pieno. Ma qualche giorno fa l’amara sorpresa: scorrendo la graduatoria dei bambini ammessi nell’istituto didattico comprensivo del quartiere Marconi, la sua mamma ha scoperto che Federico pure avendo tutti i requisiti avrà invece il maestro unico. Vanessa lì per lì ha sperato in un errore. Con l’angoscia nel cuore è entrata subito in segreteria per chiedere spiegazioni. Ma nulla da fare. Per Federico c’è solo è soltanto il maestro unico. E non è l’unico caso isolato. Da Roma al Piemonte cresce la protesta delle mamme: «Siamo stati beffati. Il ministro e lo stesso Berlusconi ci hanno più volte ripetuto che le famiglie potevano scegliere, che non ci sarebbero stati tagli al tempo pieno. …

Università. Ghizzoni, Gelmini firmi decreto per i ricercatori

“Il ministro dell’Istruzione e dell’università non ha ancora firmato il decreto sui ricercatori che doveva essere promulgato entro il 9 febbraio scorso”. Così Manuele Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera che aveva presentato una interrogazione per sapere i motivi del ritardo della promulgazione del decreto sui parametri e la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni dei ricercatori. “Ci hanno risposto che il decreto è ‘alla firma del ministro’ – prosegue Ghizzoni -. Possiamo mai dubitare della sua parola? Forse sì, poiché basterebbe ricordare che nel novembre scorso la solerte Gelmini intervenne con decreto per far diventare i concorsi maggiormente meritocratici. Ma da allora sono passati invano più di cinque mesi. Un periodo abbastanza lungo per far sorgere qualche fondato sospetto: forse che il governo vuole far passare il 2009 per portare le selezioni all’anno prossimo con beneficio delle esangui cassa degli atenei, salassate da Tremonti, e magari applicando le nuove norme concorsuali contenute nel ddl sull’università che da qualche settimana è annunciato come imminente? Comunque sia, ai giovani di talento che attendono di …

“Non volteremo la testa da un’altra parte”

Pubblichiamo la dichiarazione di voto sul ddl sicurezza di Dario Franceschini Signor Presidente, l’approvazione delle leggi e i dibattiti parlamentari sono sempre un’occasione per verificare la distanza tra le cose promesse in campagna elettorale e quelle che avvengono dopo le elezioni. Voi, maggioranza e Governo, avete fatto della sicurezza una bandiera sulla quale conquistare consenso e noi siamo i primi a dire che la lotta alla microcriminalità, agli scippi, alle rapine, alle violenze è e deve essere una priorità (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)… siete già agitati prima che cominci a parlare… Deve essere una priorità per tutti coloro che sono impegnati in politica. Aggiungo per noi, che siamo una forza progressista, riformista, perché in particolare la microcriminalità colpisce i più deboli, più quelli che vivono nelle periferie urbane che non quelli che vivono nei quartieri residenziali. Colpisce più gli anziani che altre categorie sociali. Ma adesso è tempo di bilanci, anche perché voi non governate da un anno. Negli ultimi otto anni voi avete governato per sei anni ed è tempo …

“Le ombre di una ricostruzione calata dall’alto”, di Vittorio Emiliani

Silvio Berlusconi si è divertito un mondo a Sharm-el-Sheik osannato dagli italiani in vacanza sul Mar Rosso. Del resto in patria tutto andava benissimo (secondo lui). Persino nel terremotato Abruzzo sul quale ha snocciolato a “Porta a Porta” cifre del tutto rassicuranti, senza che nessuno potesse contraddirlo. Lui, imperatore, e Bertolaso, suo proconsole delle Emergenze, hanno in mano la situazione degli aiuti e della ricostruzione che sarà (prima sciocchezza demagogica) “molto rapida”. Invece le cose non stanno propriamente così, nonostante gli osanna ammirati di giornali inginocchiati e di televisioni sdraiate ai suoi piedi. Le tendopoli Si sta passando, sotto le tende, dal freddo ancora invernale (specie di notte) ad un caldo già estivo. La soluzione dei container è stata giustamente scartata. Ma, grazie alle ubbìe del premier, si è perso tempo a discutere di “new town” o di Aquila 2 (clonata dalla prediletta Milano 2) promessa nel termine di pochi mesi, figuriamoci, e poi seccamente disconosciuta. «La casa è un miraggio, prefabbricati inevitabili» – ha suggerito un ex commissario di lungo corso, Giuseppe Zamberletti. Solide …

“Class action, salvi i truffatori. Gli evasori tornano di moda”, di Bianca Di Giovanni

Il Senato mette la pietra tombale sulla class action. L’Aula di Palazzo madama ha votato ieri l’emendamento presentato dal senatore Pdl Alberto Balboni che cancella la retroattività della norma. Si salvano così i responsabili dei crack Cirio e Parmalat, e anche i vertici Alitalia che hanno danneggiato i piccoli azionisti e gli obbligazionisti. Ma il testo va anche oltre la semplice cancellazione della retroattività. «È vietato ribellarsi per i comportamenti fraudolenti, scorretti e vessatori delle imprese – spiega Elio Lannutti, senatore Idv e presidente Adusbef – perché i cittadini potrebbero essere pesantemente sanzionati dal giudice che rilevasse l’eventuale inammissibilità della domanda». La nuova formulazione, infatti, pone dei filtri molto pesanti alla possibilità di avanzare una causa collettiva da parte dei consumatori, concedendo tra l’altro la possibilità di decidere a 11 tribunali in tutto il territorio italiano. Intervenendo alla fine delle votazioni sul ddl sviluppo, varato in serata, Claudio Scajola ha confermato di essere contrario alla retroattività della norma sulla class action. «Questa norma importante a tutela del consumatore – ha spiegato il ministro – entra …