Napolitano: «Adesso basta xenofobia», di Ugo Magri
Il costume politico va scadendo sempre più, constata amaro il Presidente della Repubblica. Ne ha viste tante, però mai finora si era sparso da noi il contagio ben conosciuto altrove, quella «retorica pubblica che non esita a incorporare accenti di intolleranza e di xenofobia» nei confronti degli immigrati. Ecco, invece, il virus arrivare «anche in Italia». Dove «si diffonde». Complice per caso la campagna elettorale, la smania del governo di acchiappare qualche voto in più? Napolitano questo non arriva a dirlo, si ferma un attimo prima perché lungi da lui l’intenzione di scatenare un’altra guerra con Berlusconi dopo Eluana, dopo il braccio di ferro sui decreti, dopo le scintille sulla Costituzione. E nel Palazzo del Quirinale sono categorici: il Capo dello Stato si riferisce a un clima generale, a uno stato d’animo collettivo, e tra parentesi non è la prima volta che manifesta il proprio allarme. Era intervenuto all’inizio del mese, la coincidenza con il voto della Camera sul «pacchetto sicurezza» è del tutto occasionale… Già, perché mentre Napolitano rivolge il suo indirizzo in inglese …