E una tv locale denuncia: ricostruzione, le banche chiedono tassi altissimi. Sono pronti alla rivolta i quarantanove sindaci dell’area del cratere. Monta la rabbia contro il decreto del governo per la ricostruzione post-terremoto, che la settimana scorsa ha passato il vaglio del Senato, e che giovedì sarà alla Camera per la definitiva convalida. I sindaci, se il testo non verrà corretto, annunciano battaglia. Ieri, durante un’assemblea a cui ha partecipato anche il presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, si è deciso di far scattare subito la mobilitazione.
«Ciò che ci amareggia», ammette il sindaco di Acciano, Americo Di Benedetto, «è che è evidente che siamo di fronte a un problema di fondi, di risorse pubbliche che mancano, ma il governo questo non lo ammette. Avvertiamo quasi di essere presi in giro, se prima si annuncia di voler aderire alle nostre legittime richieste, e poi nel testo di legge i buoni propositi scompaiono del tutto». Due le rivendicazioni fondamentali da parte dei quarantanove sindaci: da una parte il risarcimento del cento per cento anche per i proprietari non residenti che hanno avuto la loro casa distrutta. Dall’altra, il risanamento dei bilanci dissestati dei piccoli Comuni a causa del terremoto. «La gran parte degli immobili presenti nel nostro territorio è di proprietà di persone non residenti nell’Aquilano – continua Di Benedetto – escluderla vorrebbe dire bloccare la ricostruzione».
«Se poi si tolgono i fondi anche ai piccoli Comuni, allora non accetteremo un minuto di più inermi davanti a un atto di liquidazione del nostro territorio». E infatti tra le ipotesi di una possibile protesta, c’è anche quella della riconsegna di tutte le fasce tricolori dei quarantanove sindaci.
Dice la Pezzopane: «Lanciamo adesso un appello a tutti i deputati e al presidente della Camera, Gianfranco Fini, affinché vengano accolti durante la seduta i nostri emendamenti». Intanto, sempre in tema di ricostruzione, proprio ieri, un cittadino aquilano, proprietario di un immobile, ha denunciato in un video la richiesta di tassi d’interesse pari all’8,50 e al 9,80 per un prestito personale finalizzato alla ricostruzione. Il prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, ha acquisito il video.
Ieri intanto, per fronteggiare il caldo afoso ancora più insopportabile nelle tendopoli, sono stati installati dalla Protezione civile settemila condizionatori. L’obiettivo è di coprire tutti i campi nel più breve tempo possibile. Ieri la temperatura ha raggiunto i 31 gradi. «In pochi giorni siamo passati repentinamente da freddo e pioggia al caldo torrido – commenta Ettore De Santis, dalla tendopoli di Roio Poggio – prima era difficile passare la notte senza riscaldamento, ora è impossibile stare nelle tende senza accendere il condizionatore». Se la situazione è quasi sotto controllo all’Aquila, le cose vanno un po’ peggio nei paesi, dove continuano a registrarsi malori, difficoltà respiratorie e anziani ridotti allo stremo.
La Repubblica 24.05.09
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