“Il ministro dell’Istruzione e dell’università non ha ancora firmato il decreto sui ricercatori che doveva essere promulgato entro il 9 febbraio scorso”. Così Manuele Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera che aveva presentato una interrogazione per sapere i motivi del ritardo della promulgazione del decreto sui parametri e la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni dei ricercatori.
“Ci hanno risposto che il decreto è ‘alla firma del ministro’ – prosegue Ghizzoni -. Possiamo mai dubitare della sua parola? Forse sì, poiché basterebbe ricordare che nel novembre scorso la solerte Gelmini intervenne con decreto per far diventare i concorsi maggiormente meritocratici. Ma da allora sono passati invano più di cinque mesi. Un periodo abbastanza lungo per far sorgere qualche fondato sospetto: forse che il governo vuole far passare il 2009 per portare le selezioni all’anno prossimo con beneficio delle esangui cassa degli atenei, salassate da Tremonti, e magari applicando le nuove norme concorsuali contenute nel ddl sull’università che da qualche settimana è annunciato come imminente? Comunque sia, ai giovani di talento che attendono di entrare all’università e che si sono visti bloccare i concorsi, occorre ben più delle rassicurazioni del ministro. Servirebbe semplicemente che il ministro firmasse il decreto”.
Ufficio stampa PD, Roma, 14 maggio 2009
Di seguito l’interrogazione dell’On. Ghizzoni
la legge 9 gennaio 2009, n. 1, conversione in legge del decreto 10 novembre 2008, n. 180, ha introdotto nuove modalità di nomina delle commissioni e l’adozione di un nuovo regolamento per i concorsi da ricercatore nelle università;
l’articolo 1, comma 6, della suddetta legge, assegna al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca il compito di emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione un decreto che stabilisca le modalità di svolgimento delle elezioni dei componenti delle commissioni ed un secondo decreto che individui i parametri che le stesse commissioni dovranno utilizzare per la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni dei candidati;
il suindicato termine di 30 giorni è scaduto il 9 febbraio 2009 senza che al momento si sia provveduto all’emanazione dei decreti o siano stati annunciati provvedimenti in merito;
in assenza di tali decreti i concorsi da ricercatore restano di fatto bloccati;
tale situazione sta determinando lo slittamento dei concorsi per l’assunzione di nuovi ricercatori, già drasticamente ridotti a seguito dei recenti tagli previsti dal decreto-legge n. 112 del 2008 (e lievemente modificati dal decreto in parola) e del tutto insufficienti ad assicurare un adeguato turn-over, del personale docente pensionando a permettere la necessaria innovazione nella didattica e nella ricerca;
il ritardo del Governo rischia di far scomparire i posti previsti dalla seconda e terza tranche del reclutamento straordinario disposto dal Ministro Mussi nella legge finanziaria per il 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296) -:
quali siano i reali tempi di emanazione dei decreti delegati citati in premessa.(5-01065)
Il testo della risposta del Ministero
5-01065 Ghizzoni: Emanazione dei decreti delegati relativi ai concorsi da ricercatore nelle università, di cui alla legge 1/2009.
TESTO DELLA RISPOSTA
Come è noto all’Onorevole interrogante la Legge 9 gennaio 2009, n. 1, di conversione del decreto-legge 10 novembre 2008, n. 180, disciplina, all’articolo 1, nuove modalità per la formazione delle commissioni giudicatrici per il reclutamento dei docenti e dei ricercatori universitari, finalizzate ad introdurre procedure a garanzia che la nomina dei membri degli organi giudicanti avvenga nel rispetto del principio dell’imparzialità, sancito dall’articolo 97 della Costituzione.
Per il perseguimento di tali fini, è previsto il doppio sistema delle elezioni e del sorteggio dei docenti da nominare.
L’articolo 1, comma 6, della citata legge, prevede l’adozione di un apposito decreto ministeriale che stabilisce le modalità di svolgimento delle elezioni e del sorteggio, ivi comprese, qualora fosse necessario, le suppletive.
In considerazione della complessità e del carattere innovativo della norma, per la, predisposizione del citato decreto, la cui adozione, peraltro, non è prevista dalla legge in termini perentori, è stata nominata una apposita commissione tecnico-consultiva.
Lo schema di decreto, inoltrato all’Avvocatura Generale dello Stato allo scopo di dirimere alcuni rilevanti problemi interpretativi riguardanti l’applicazione della legge in parola, adottato lo scorso 27 marzo, inviato, per via telematica, a tutti gli Atenei è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 84 del 10 aprile 2009.
Si riferisce, inoltre, che sono in corso i necessari contatti con il Consorzio Interuniversitario CINECA, che gestisce il sistema informativo per il reclutamento dei docenti e dei ricercatori e, in particolare, per le procedure relative alla formazione delle commissioni giudicatrici, anche al fine di superare i problemi tecnici derivanti dalla portata innovativa della norma.
Al momento, è alla firma del Ministro lo schema di decreto ministeriale, come indicato all’articolo 1, comma 7, della legge 1 del 2009, riguardante i parametri per la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni dei candidati a posti di ricercatore universitario, acquisendo, a tal fine, il prescritto parere del Consiglio Universitario Nazionale.
Si ritiene di dover precisare, infine, che il suddetto decreto non è applicabile ai bandi afferenti la I sessione 2008, per i quali è in corso l’iter relativo alla formazione delle commissioni giudicatrici, in quanto la norma prevede che sarà applicabile nelle procedure di valutazione comparative, bandite successivamente alla data di entrata in vigore del decreto-legge 180/2008.
e infine la dichiarazione dell’On. Ghizzoni
Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta ricevuta, rilevando che solo uno dei due decreti è stato emanato, mentre il secondo di tali decreti non è stato emanato e quest’ultimo è importante in quanto lo stesso deve fissare i criteri di valutazione dei curricula e dei titoli scientifici. Rileva altresì che nella materia nonostante si sia intervenuto con decreto non si è risolto nulla e si è posto di fatto un «tappo» ai concorsi: era meglio quindi fare una riforma organica.
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