“Troppa fretta”, di Federico Geremicca
Quando un disegno di legge catalizza opposizioni che vanno dal Pontificio Consiglio per i migranti fino all’Associazione dei partigiani, coinvolgendo trasversalmente organizzazioni di ogni genere – da quelle dei medici fino ai funzionari di Polizia – delle due l’una: o il provvedimento legislativo è sbagliato oppure il governo che lo propone è sommerso da un tale livello di impopolarità che farebbe bene a lasciare il campo. Poiché – stando anche agli ultimi sondaggi – non è certo questa la situazione nella quale si trova l’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, è allora assai probabile che sia il disegno di legge sulla sicurezza – ancora in discussione alle Camere – a contenere innovazioni e norme ritenute assai discutibili, se non addirittura sbagliate. In casi del genere – nient’affatto nuovi – buon senso reclamerebbe il tradizionale «approfondimento». Il tentativo, cioè, di apportare aggiustamenti e correzioni attraverso il confronto. Il governo, invece, ha deciso di porre la questione di fiducia, perché – come ha onestamente ammesso il ministro Maroni – «ci sono malumori in una parte della maggioranza». Malumori …