Il MIUR è ormai diventato una sorta di Corte dei Miracoli di una scuola precipitata verso una incredibile e perniciosa incertezza normativa. Assistiamo allibiti alla presentazione di Piani Programmatici di cui si è persa ogni traccia, Regolamenti che danno attuazione a delegificazioni inesistenti e che a più di 60 giorni dalla definitiva approvazione dal Consiglio dei Ministri ancora non sono apparsi sulla Gazzetta Ufficiale, Decreti Interministeriali sugli organici che escono senza protocollo e firma del ministro competente, Circolari che, in attesa delle norme, le sostituiscono disinvoltamente, consentendo di aprire e chiudere scuole, licenziare o spostare insegnanti.
Insomma, pare proprio che a questa maggioranza e a questo Governo tutto sia lecito, anche in barba alla buona prassi amministrativa e alla certezza del diritto.
È da accogliere pertanto con vivo apprezzamento e fiducia il primo intervento della magistratura sulla congerie normativa prodotta dal Governo in questo primo anno di legislatura. La notizia viene riportata in questi giorni da Italia Oggi: il TAR del Lazio (con ordinanza 1589 del 7 aprile) ha accolto la sospensiva di quella norma della Circolare Ministeriale n.4/2009 che autorizza nella scuola secondaria di primo grado il cosiddetto inglese potenziato. La decisione sarebbe conseguente all’assenza al riguardo di una norma regolamentare vigente.
A questo proposito, si deve peraltro osservare che un preoccupante “vuoto normativo” caratterizza molti altri atti che si stanno compiendo in queste ore negli Uffici Regionali, Provinciali e nelle scuole. Di questo abbiamo chiesto conto in un’apposita interrogazione nei giorni scorsi al Ministro competente (l’aggettivo, alla luce di questi fatti, non appare del tutto appropriato). Di questo ci auguriamo tengano conto tutti coloro che nella scuola ricoprono incarichi dirigenziali, poiché ci pare indispensabile sospendere ogni attività non espressamente autorizzata o prevista dalla legge. Di questo, infine, auspichiamo si occupino quanto prima i giudici amministrativi dei Tribunali dove sono stati presentati numerosi ricorsi.